giovedì 25 febbraio 2016

Regione Abruzzo - Calendario Ittico 2016

Finalmente è stato approvato e pubblicato il calendario ittico 2016.
Due le novità di rilievo per i pescatori:
Nelle acque di categoria A è consentita la pesca solo con ami sprovvisti di ardiglione (barbless)
I giorni di chiusura sono stati spostati al martedì e giovedì. Resta in sospeso la riduzione da 7 a 5 dei capi che si possono trattenere. Sarà oggetto di discussione nella prossima consulta regionale della pesca.















CALENDARIO ITTICO 2016

Approvato il Calendario Ittico Regionale, anno 2016.

Pubblichiamo la Deliberazione di Giunte Regionale n. 112, del 23 Febbraio 2016, relativa alla approvazione del Calendario Ittico Regionale valido nella Regione Abruzzo per l'anno 2016. 

giovedì 11 febbraio 2016

CALENDARIO ITTICO 2016

CONSULTA REGIONALE DELLA PESCA 2016.
REGIONE ABRUZZO UNICO VINCITORE “L BUONSENSO”
ARCI PESCA FISA Abruzzo.




       Quanto ottenuto ieri mercoledì 10 febbraio 2016 nella Consulta Regionale a Pescara, è stato un ottimo risultato come vittoria della pesca sportiva e dell'ambiente.
In un clima di dialogo e di confronto, alcune proposte avanzate dal rappresentante dell'ARCI PESCA FISA - Abruzzo, dopo un'attenta e vivace discussione sono stati accettati a maggioranza (unica opposizione quella della FIPSAS).
In dettaglio quanto proposto:
1.      Due giorni di riposo biologico (lunedì e mercoledì);
2.   Obbligo di pesca nelle acque di categoria A con ami privi di ardiglione o con ardiglione schiacciato;
3.      Per ogni giornata di pesca non possono essere catturati più di 5 salmonidi.

Un grande risultato quanto ottenuto, perché riduce la forbice con le regioni limitrofe (Marche - Umbria) e con quelle che da sempre hanno coniugato la pesca sportiva con il turismo e rispetto dell'ambiente.
Grande merito infine va all'Assessore Pepe, perché ha sottolineato l’importanza della ripresa dei lavori della nuova legge pdl 127/2015, come invocato da tutti i presenti in Consulta e dal dott. Natalini segretario dell 3° Commissione Consiliare l’Aquila. 

sabato 6 febbraio 2016

LOTTA AL BRACCONAGGIO. NUOVE MISURE URGENTI

LA PESCA DI FRODO STA PER DIVENTARE REATO PENALE

Stordire, uccidere e catturare la fauna ittica con materiali esplosivi di qualsiasi tipo, con la corrente elettrica e con il versamento nelle acque di sostanze tossiche o anestetiche oppure utilizzare reti, attrezzi, tecniche, materiali, che non hanno nulla a che fare con la pesca sportiva diventerà un reato punibile dai 2mila ai 12mila euro. A comunicarlo è l’onorevole polesano del Partito democratico Diego Crivellari che ha annunciato come sono stati inseriti nell’allegato agricoltura alcuni emendamenti che dichiareranno reato la pesca con metodi illegali nei fiumi, nei laghi, nelle acque dolci, salse o salmastre per contrastare il fenomeno del bracconaggio nel fiume Po. Sabato 13 febbraio intanto al Carpitaly di Gonzaga si torna a parlare del problema alla presenza di sei parlamentari e consiglieri regionali tra i quali propio l'on.Crivellari 


5 febbraio 2016 Rovigo -Un anno dopo il convegno che ha unito il mondo della pesca ricreativa, le forze dell'ordine e la politica, al Carpitaly di Gonzaga si torna a parlare di bracconaggio sul fiume Po. L'appuntamento è per sabato 13 febbraio alle 11.30 quando la fiera internazionale del carpfishing e della pesca al siluro alla Fiera Millenaria di Gonzaga (Mn) aprirà i battenti proprio con una riflessione sul drammatico problema della pesca di frodo, che rappresenta un danno ambientale ed economico, oltre che una vera e propria emergenza sicurezza. “Bracconaggio 2.0 un anno dopo: i fatti” è il titolo dell'appuntamento che vuole porre un punto al dibattito per passare alla verifica di azioni normative efficaci.
Hanno risposto all'appello, sei parlamentari e consiglieri regionali, in un'ottica trasversale, tra cui l’onorevole polesano del Partito democratico Diego Crivellari che ha annunciato come sono stati inseriti nell’allegato agricoltura alcuni emendamenti che dichiareranno reato la pesca con metodi illegali nei fiumi, nei laghi, nelle acque dolci, salse o salmastre. 
I bracconieri che agiscono sul Po, per la gran parte provenienti dall'Est Europa e in particolare dalla Romania, sono oltre 200 secondo le stime delle associazioni di pesca e delle forze dell'ordine. Il Po è di gran lunga il più colpito, ma il fenomeno si sta allargando a macchia d'olio. Anche a Roma (sul Tevere e nel laghetto Eur) e nel Meridione i bracconieri stanno depredando le acque.
Si tratta di un gravissimo danno ambientale, a causa dei metodi di pesca invasivi (sul Po le reti a strascico), ma anche economico perché i fiumi si stanno impoverendo sempre di più e la pesca sportiva – un mercato sette volte più grande della pesca commerciale – rischia di scomparire. I bracconieri sono organizzati in vere e proprie “squadre d'attacco”, ma sono numerosi anche i soggetti che si muovono singolarmente. Si stima che mediamente ogni gruppo sia in grado di smerciare due carichi a settimana da 20 quintali ciascuno di pescato che in gran parte finisce sul mercato rumeno con profitti altissimi. Ma i sospetti che il pescato illegale arrivi anche sulle tavole italiane attraverso una filiera illegale e priva di controlli, c'è.
Le pene per questi reati sono solo sanzioni amministrative, che per il 90% dei casi non vengono pagate. Per questo al convegno di Carpitaly verrà chiesto un impegno immediato e definitivo a livello parlamentare: il passaggio della pesca di frodo a reato penale e reato contro l'ambiente, con pene pesanti che facciano scattare il carcere e non solo multe; il dialogo con i consolati dei paesi di provenienza dei bracconieri per rivedere gli accordi del passato che ora si rivelano dannosi; il ritiro immediato delle licenze di pesca.

Un ulteriore passo in avanti comunque, stando alle parole di Crivellari, è stato fatto: “abbiamo cercato di arginare un problema serio e sentito – spiega Crivellari - stordire, uccidere e catturare la fauna ittica con materiali esplosivi di qualsiasi tipo, con la corrente elettrica e con il versamento nelle acque di sostanze tossiche o anestetiche oppure utilizzare reti, attrezzi, tecniche, materiali, che non hanno nulla a che fare con la pesca sportiva diventerà un reato punibile dai 2mila ai 12mila euro e dove previsto la sanzione amministrativa sarà accompagnata da una penalmente rilevante fino ad un anno di arresto. Si è cercato di limitare il bracconaggio ittico nelle acque interne, problematica che interessa molto il fiume Po nel tratto tra l’Emilia-Romagna ed il Veneto, che diventa spesso il teatro di un vero e proprio fenomeno criminale a danno di specie a volte protette ed in barba ai periodi di sospensione della pesca. Dati parlano di depauperamento costante con una perdita del patrimonio ittico di circa l'80 per cento, ai danni di specie autoctone e alloctone uniche delle zone umide del nostro paese. Oltre al danno ambientale anche un rischio sanitario collegato alla commercializzazione di prodotti non controllati diretti spesso clandestinamente verso i mercarti dell’est Europa. Un fenomeno che in questi anni ha avuto una crescita preoccupante e che alimenta oggi persino un’economia sommersa stimata in alcune decine di milioni euro all’anno. Serviva un’azione decisa e forte e con gli emendamenti approvati in commissione al collegato agricoltura come Parlamento abbiamo cercato di dare una risposta concreta”.

PESCA DI FRODO

Pesca di frodo, sequestrati 200 chili di pesce Operazione delle guardie ittiche della Provincia lunedì 18 a Bocca Chiavica: carpe e lucioperca rimessi di nuovo in acqua
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27.01.2016 - Circa 200 chili di pesce, frutto di pesca di frodo, sequestrati lunedì 18 sera nel viadanese e poi rimessi in acqua. Operazione antibracconaggio ittico da parte degli agenti della Vigilanza ittico - venatoria della Provincia di Mantova. Lunedì sera, attorno alle ore 22, dopo una segnalazione pervenuta dai carabinieri del comando di Viadana, una pattuglia degli agenti di dell'ente di via Principe Amedeo, insieme a personale dell'Arma, è intervenuta nei pressi di località Bocca Chiavica, nel territorio del comune di Viadana. Qui, in prossimità della sponda destra del fiume Oglio, erano stati infatti notati movimenti alquanto sospetti. Giunti sul posti, gli agenti provinciali hanno visto due persone, si presume di origine rumena, a bordo di un piccolo natante che alla vista del personale della Provincia, si sono allontanate rapidamente, abbandonando sulla riva, oltre all'imbarcazione, 24 carpe di grossa taglia e 5 lucioperca di circa 1 chilo. In totale circa 200 chili di pesce. Pesce che molto probabilmente era stato pescato con l'ausilio di un elettrostorditore ed era quindi ancora vivo. Carpe e lucioperca, dopo essere stati sequestrati, sono stati nuovamente rimessi nel fiume Oglio

BRACCONIERI IN AZIONE........

FANNO IL PIENO DI CARPE NEL MUZZINO

1 febbraio 2016 
Razzia nel Muzzino, il canale che scorre a fianco della strada provinciale 23 Lodi-Borghetto. Tre uomini domenica sera hanno ripulito il canale catturando illegalmente numerose carpe. La denuncia arriva da un pescatore di Borghetto che ha visto e segnalato il reato. E sul fenomeno delle razzie, la Provincia di Lodi ha promesso di farsi promotrice di un tavolo con le forze dell’ordine per studiare modalità di contrasto.
«Nel pomeriggio mi sono recato a Lodi e ho notato due persone che guardavano il canale sporgendosi dal guard rail, ma non mi sono potuto fermare, e al ritorno dopo una decina di minuti non c’era più nessuno – spiega il pescatore -. Tuttavia a sera sono passato di nuovo dalla zona e ho notato una persona sulla riva del canale con una luce, e altre due nell’acqua. Così ho cercato un punto d’osservazione e quando ho verificato cosa facevano ho chiamato il 112. Una persona era a riva e illuminava la zona, altre due erano nell’acqua e avevano una rete attaccata a un bastone. Non è difficile intuire cosa facessero: una spingeva i pesci verso la rete, l’altro raccoglieva».
La segnalazione ai carabinieri, poco dopo fatta anche di persona alla caserma di Borghetto, non ha dato esiti, anche perché la competenza è della polizia provinciale, che però quanto a risorse e personale non se la passa troppo bene e in ogni caso non è in servizio la domenica sera. Resta il fatto che il danno portato alla fauna ittica del corso d’acqua è notevole. «Sono passato in mattinata a verificare con i miei occhi il danno – prosegue il pescatore -. Aldilà del segno chiaramente visibile del loro passaggio, non c’erano più pesci. Solo sabato avevo visto con i miei occhi 100 o forse 150 carpe, davvero tante, in quel tratto di canale, ma non ce n’erano quasi più».
E di certo non se ne sono andate spontaneamente. Il tratto interessato dalla razzia è quello tra la strada provinciale per Livraga e località Cascinetta. Il problema è che le razzie di pesce finora avvenivano, in modo organizzato, sui corsi principali, il Po e il Lambro (e in parte l’Adda).

Il gruppo di pescatori di frodo nel Muzzino «non sembrava un gruppo organizzato, ma piuttosto improvvisato», come riferisce il pescatore, ma sono indice del propagarsi del fenomeno potenzialmente a ogni corso d’acqua. La situazione sta degenerando, come le associazioni di pesca hanno rappresentato la settimana scorsa al presidente della Provincia Mauro Soldati nel corso di un incontro. E la Provincia vuole promuovere un’iniziativa apposita per cercare di contrastare il fenomeno. «Sono in attesa di una relazione del comandante della polizia provinciale per poi chiedere al prefetto la convocazione del tavolo sulla sicurezza e l’ordine pubblico» la promessa del presidente di palazzo San Cristoforo Soldati.

LOTTA AL BRACCONAGGIO

Eurocarp Club Ravenna, incontro aperto per conoscere l'emergenza del bracconaggio nelle nostre acque
Venerdì 29 Gennaio 2016

Il gruppo Eurocarp Club, composto da 60 pescatori sportivi dediti alla tutela ambientale e al contrasto delle attività di bracconaggio, segnala l'importante iniziativa “Bracconaggio e Guardie Ittiche”, il prossimo giovedì 4 febbraio, ore 20, al centro sportivo “Le Ghiarine”
"Un incontro aperto a tutta la cittadinanza per discutere strategie di contrasto immediate al bracconaggio nelle acque interne", spiegano i volontari di Eurocarp Club, "e per fare il punto della situazione sul corso per Guardie Ittiche Volontarie della provincia di Ravenna."
"Diventare Guardia Volontaria, è una scelta consapevole che consente al cittadino di rivestire un ruolo importante nella tutela ambientale e nel contrasto all'allarmante fenomeno del bracconaggio ittico", spiegano i volontari. "Per poter accedere a questo riconoscimento, bisogna seguire una serie di lezioni sull'ambiente, sulle leggi vigenti in materia di pesca, inquinamento e salvaguardia degli ecosistemi e infine sostenere un esame pratico."

"Nelle ultime settimane abbiamo lamentato l'impossibilità di accedere ai corsi, suscitando l'interesse della stampa locale e di alcune forze politiche, soprattuto Lega Nord che, attraverso i suoi consiglieri regionali e provinciali, Andrea Liverani e Jacopo Berti, ha dichiarato: 'Il nemico principale sono i pescatori di frodo dell’Est Europa che operano con chilometriche reti a tramaglio, elettrostorditori e veleni, portando via gran parte della fauna ittica e intaccando l’equilibrio ambientale dei corsi d’acqua. Considerando che le Guardie Forestali e la Polizia Provinciale sono in profondo sottonumero di uomini e mezzi, è fondamentale garantire loro almeno l’apporto delle Guardie Volontarie'", continuano.

"Proprio Liverani sarà presente alla serata, oltre ai membri della Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva) sezione di Ravenna e ad una rappresentanza di Unione Pescatori Estensi, le nuove Guardie Ittiche che si sono formate nella provincia di Ferrara. Un'occasione importante per approfondire la conoscenza, grazie alle parole, alle fotografie e ai video, di una vera e propria emergenza, quella del bracconaggio d'acqua dolce."


"Appuntamento per giovedì 4 febbraio, ore 20, al centro sportivo “Le Ghiarine” via Romea Sud 564 Savio (Ra), di fronte a Mirabilandia. Se interessati allo svolgimento del corso, contattare l'Eurocarp Club via maileurocarpclub@gmail.com o per telefono 380 1485550."