mercoledì 5 ottobre 2016

FENOMENO CINGHIALI...............

CINGHIALI SUL TERRITORIO, PIANO DELLA REGIONE PER RIDURRE DANNO
VASTO. Nei giorni scorsi nella sala del Consiglio provinciale di Chieti, l’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, il Prefetto Antonio Corona e il presidente della Provincia Mario Pupillo, hanno incontrato i sindaci sulla questione della presenza di cinghiali sul territorio.
“Il Piano proposto – ha spiegato l’assessore – avrà una durata prevista di almeno tre anni”. Pepe ha illustrato nel dettaglio gli obiettivi del Piano: “Prima di tutto lavoreremo all’eradicazione della specie nelle aree “non vocate”, cioè i territori antropizzati, collinari e pianeggianti dove l’utilizzo agricolo è intensivo e dove si snodano le più rilevanti vie di comunicazione stradali abruzzesi ed anche in alcune zone di ripopolamento e cattura. Invece, nelle zone montane e pedemontane boscose, con gli stessi strumenti la specie verrà ridotta ad una densità agroforestale più adeguata”. L’assessore Pepe, in accordo con i sindaci presenti, ha annunciato un’importante novità nelle attività di caccia al cinghiale alla braccata con le squadre. Nel Piano d’azione infatti, tale tecnica di caccia “sarà possibile anche nelle aree non vocate” (tecnica attualmente vietata dal regolamento in tali zone).
La Regione prevede una riduzione del 75% del danno nel triennio 2017-2019, grazie agli interventi del Piano, con un risparmio di circa 2 milioni di euro e la riduzione drastica degli incidenti stradali provocati dall’attraversamento di cinghiali che avvengono nelle aree non vocate. Queste risorse permetteranno l’aumento della quota di rimborso per i danni da cinghiali agli agricoltori (attualmente liquidati al 35% del danno stimato).

“Le operazioni di controllo – ha concluso l’assessore – si svolgeranno tutto l’anno”. Il Prefetto si è quindi soffermato sui motivi giuridici che ostano alla legittima adozione, in materia, di ordinanze contingibili e urgenti ex art. 54/c.4, TUEL. In particolare, al di là di ogni possibile considerazione sulla potestà astratta del sindaco di agire nella circostanza, come anche su aspetti specifici della questione, le disposizioni contenute negli schemi di provvedimento proposti dai sindaci, collidono con situazioni disciplinate da norme di natura penale e, per ciò stesso, coperte da riserva assoluta di legge.

TARTUFO.........NERO

Operazione "Black Gold", controlli a tappeto sulla commercializzazione dei tartufi

Evase imposte per 3 milioni di euro e scoperto giro di pagamenti in contanti non documentato


La Guardia di Finanza di Avezzano ha concluso specifici ed approfonditi controlli “a tappeto” nel settore dedito alla commercializzazione dei tartufi, scoprendo un sofisticato meccanismo evasivo delle Imposte sui redditi (circa 1,6 milioni di €) e dell’I.V.A. (importi superiori a 1,3 milioni di €). Gli imprenditori - che acquistano tartufi dai raccoglitori dilettanti od occasionali - sono tenuti, in base alla normativa fiscale vigente, ad “autofatturarsi” gli acquisti. Dunque la fattura - anziché dal raccoglitore - è emessa dall’impresa stessa che acquista i tartufi. I raccoglitori, dal canto loro, hanno l’obbligo di rilasciare una ricevuta contenente le proprie generalità e quelle dell’impresa, riportando nella dichiarazione dei redditi gli importi ricevuti. Nonostante ciò, le società verificate: - non hanno rivelato i nomi dei cavatori occasionali, motivando questa scelta con l’esigenza di conservare il loro anonimato ed evitare che gli stessi “passino alla concorrenza”; - non hanno esibito alcuna documentazione attestante l’effettiva cessione del pregiatissimo “oro nero” (da qui il nome dell’operazione di servizio). E’ stato altresì rilevato che, per i pagamenti del rinomato prodotto, venivano sborsate ingenti somme di denaro contante, violando sistematicamente la normativa antiriciclaggio, che prescrive l’obbligo della “tracciabilità” delle movimentazioni quando oltrepassano determinate soglie. Sono stati infatti riscontrati trasferimenti di denaro contante superiori ai 2 milioni e mezzo di euro e, contestualmente, ai responsabili delle avvenute transazioni sono state comminate sanzioni superiori agli 80.000 €. Sono in corso controlli volti ad individuare ulteriori raccoglitori occasionali di tartufi che operano nel comprensorio marsicano in spregio alle disposizioni legislative che impongono la documentazione della cessione del prodotto. Prosegue senza soluzione di continuità l’attività delle Fiamme Gialle abruzzesi a contrasto dell’evasione e dell’illegalità economica, a tutela delle imprese, dei professionisti e dei cittadini onesti che operano nella piena e completa osservanza della legge.