Tutte le Associazioni di pesca unite
contro il bracconaggio.
EMILIA ROMAGNA – Riceviamo e pubblichiamo la nota
delle associazioni di pesca dell’Emilia Romagna:
“Di seguito vengono indicate le richieste
formulate congiuntamente da tutte le associazioni di pesca maggiormente
rappresentative in Emilia Romagna per provare a contrastare più efficacemente
il bracconaggio ittico in acque interne che sta velocemente distruggendo i
nostri habitat del delta.
Queste nostre richieste sono state inviate
all’Ass. all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli e Dr. Barchi,
responsabile Servizio Sviluppo Economina Ittica e delle Produzioni Animali, e
contengono proposte di emendamento all’attuale legge regionale vigente, che
verrà presto ridiscussa.
LE ASSOCIAZIONI DI PESCA CHIEDONO
L’URGENTE APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE SULLA PESCA PER UN
CONTRASTO CHE SIA VERAMENTE EFFICACE AL SEMPRE PIU’ DILAGANTE FENOMENO
PREDATORIO DELLA PESCA DI FRODO.
Il bracconaggio ittico in acque interne è
un fenomeno noto, che non colpisce solo il settore della pesca ma, utilizzando
reti professionali lunghe centinaia di metri, corrente elettrica e veleni
disciolti in acqua arreca quotidianamente un concreto danno ambientale, che dal
2014 ad ora ha già prodotto un calo di oltre il 30% della fauna ittica presente
in Provincia di Ferrara.
La Proposta di FIPSAS, Consorzio Carpisti
Polesani, UPE – Unione Pescatori Estensi, GSI – Gruppo
Siluro Italia, CFI – Carp Fishing Italia, Amici della Golena, Euro Carp Club,
Pescatori Fai da Te, Pirati del Po, ARCI Pesca prevede che sia vietata la pesca
professionale notturna con l’impiego di ogni tipo di rete. Dal tramonto
all’alba sarà vietato salpare le reti mentre sempre in questa fascia oraria
sarà altresì vietato trasportare fauna ittica di qualsiasi specie viva o morta,
oppure reti, barche o elettrostorditori, trasportati anche separatamente sui
singoli veicoli, e che di tali attrezzi di pesca e mezzi di trasporto
utilizzati è previsto il sequestro finalizzato alla loro confisca. Un precetto
che garantisce inoltre ai soli pescatori sportivi che effettuano il catch and
release di poter praticare la pesca notturna, per garantire un miglior presidio
dei canali contro la pesca illegale. E’ così che il pescatore, profondo
conoscitore del suo territorio, torna ad essere una risorsa efficace per tutelarlo.
Il fenomeno si è già diffuso
nelle province confinanti di Ravenna, Rovigo, Parma, Mantova e Modena, e in
regioni quali l’Emilia Romagna, il Veneto, la Toscana, la Lombardia e il Lazio,
e se non verrà presto arrestato con sanzioni normative efficaci dilagherà fino
a decretare la distruzione dei nostri habitat acquatici. Stante
la difficoltà nell’applicare la normativa vigente (L.R. 11/2012 ER) è
indispensabile che le proposte formulate dalle Polizie Provinciali della
Regione e più volte illustrare anche sugli organi di stampa dal Comandante
della Polizia Provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli, vengano approvate al
più presto dalla nostra Regione, a chiederlo sono gli oltre 40.000 pescatori
sportivi emiliani che rappresentiamo e che non vogliono veder morire la propria
passione. A supporto dei pescatori sportivi, si affianca anche la
preoccupazione degli operatori economi del settore (aziende produttrici,
negozi, strutture ricettive) i quali vedono seriamente compromesso il proprio
futuro e le sorti di centinaia di posti di lavoro, dipendenti dall’intero
indotto economico, frutto del settore della pesca sportiva e ricreativa.”