martedì 28 giugno 2016

COMUNICATO STAMPA

L’ARCI PESCA FISA denuncia il disconoscimento della pesca ricreativa nel Programma triennale nazionale della pesca 2017-2019

L’ARCI PESCA FISA presa visione del programma Triennale della pesca e dell’acquacoltura 2017-2019 predisposto dal Ministero delle politiche agricole alimentari  e forestali evidenzia la non considerazione della pesca ricreativa fra le attività del comparto pesca nazionale.
Precisa che questa esclusione accentua la forbice con quella professionale e penalizza ingiustamente un settore che forte di un milione di praticanti e di aziende all’avanguardia  contribuisce significativamente alla crescita economica ed occupazionale del Paese.
Rileva come nella pregressa programmazione 2013-2015 la pesca ricreativa fosse stata riconosciuta sia per la ridefinizione delle priorità del sistema pesca nazionale sia per la valutazione degli impatti sociali economici ed ambientali che il programma doveva realizzare mettendo a sistema le esperienze e le conoscenze di tutti gli operatori del settore.
Rimarca il ruolo e le potenzialità della pesca sportiva-ricreativa in mare che il Piano triennale nazionale della pesca 2013-2015 aveva contribuito a far emergere finanziando studi di settore che avevano visto impegnata l’ARCI PESCA FISA sul tema della “pesca ricreativa vettore di turismo”  che proietta la pesca ricreativa fra i segmenti di una strategia innovativa volta al conseguimento delle finalità del programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2017-2019.
 Richiama il quadro legislativo comunitario che prende in considerazione la pesca ricreativa definendone gli indirizzi  demandando poi ai singoli stati membri la concreta disciplina.
Non aver preso in considerazione la pesca ricreativa nel più importante atto di programmazione del sistema pesca Italia è quindi una conclamata inadempienza dello Stato italiano nei confronti della stessa UE , delle sue politiche nel settore pesca e degli obiettivi della strategia Europa 2020.
Rileva che la pesca ricreativa è anche uso del mare e gestione attiva degli ecosistemi marini, pertanto ogni prospettiva economica non può essere disgiunta dalle politiche di conservazione delle risorse acquatiche viventi e della biodiversità marina in generale.
La pesca dunque, con i suoi attori che presidiano le coste e le acque territoriali, deve giocare un ruolo attivo nelle nuove politiche europee che mirano ad una conservazione integrata del mare nell’ambito di una strategia marina complessiva.
Chiede che sia rivisto il Programma triennale nazionale 2017-2019 riconoscendo la pesca  ricreativa nelle  strategie del programma dando continuità a quello antecedente , inclusi interventi finanziari specifici per progetti finalizzati a promuovere nicchie o eccellenze della pesca ricreativa .
Considera quanto accaduto una grave incapacità del Governo  di prospettare un futuro alla pesca ricreativa italiana neppure alla luce di nuove possibilità di sviluppo anche economico prospettate dalle leggi europee. Si prende in considerazione la pesca ricreativa solo per la ricerca di nuove entrate fiscali e non pensando invece a quanto la promozione ed il sostegno alla stessa potrebbe contribuire al benessere economico e sociale della nostra società.

Direzione nazionale ARCI PESCA FISA
Roma 28.06.2016



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