giovedì 31 dicembre 2015

AUGURI DALLA REGIONE ABRUZZO

VITTORIA ARCI PESCA FISA
VITTORIA DEL BUON SENSO E DELLA SPORTIVITÀ
GRAZIE ASSESSORE DOTT. DINO PEPE

BUON ANNO 2016

mercoledì 30 dicembre 2015

AUGURI BUON ANNO 2016

L’ARCI PESCA FISA - COMITATO PROVINCIALE DI CHIETI AUGURA A TUTTI VOI…………………………………………………………..
Buon anno


domenica 20 dicembre 2015

CENA SOCIALE 2015

GRANDE ENTUSIASMO ALLA FESTA SOCIALE DELL’ARCI PESCA FISA CHIETI.
In un’atmosfera calda e di magia natalizia, oltre 90 partecipanti tra soci, familiari e ospiti.

Lentella 20.12.2015. Erano oltre 90 tra soci, familiari ed autorità presso il ristorante "Il Bucaniere" di Casoli (Ch), a festeggiare l’Associazione ARCI PESCA FISA – Comitato Provinciale di Chieti alla conclusione della stagione agonismo 2015.
Tra le varie premiazioni effettuate spicca quella del surfcasting dove, dove ha prevalso il piccolo Simone Iacobitti (12 anni), che ha preceduto il suo papà Lorenzo Iacobitti, mentre nella prova torrente e trota laghetto, maiuscola la stagione di Tommaso D’Avvocato.
Nella classifica del carp-fishing,  eccellente stagione per il socio di casa Francesco Dubois.
Alle premiazioni erano presenti il dott. Tommaso Pagliani Direttore della Riserva Naturale Regionale “Cascate del Rio Verde” di Borrello, e il dott. Vincenzo Ronzitti ex Direttore Arta Distretto di San Salvo, che hanno rivolto belle parole al Presidente del Comitato Provinciale di Chieti Giuseppe Zappetti il quale, visibilmente emozionato per la giornata di festa, ha ripercorso i passaggi salienti della stagione 2015.
Per i più piccini non poteva mancare l'arrivo di Babbo Natale che ha davvero sorpreso tutti per il carico di doni che ha consegnato tra sorrisi e allegria.

Al termine della manifestazione, un brindisi augurale accompagnato da deliziosi dolci fatti in casa.

il piccolo grande campione Simone




AUGURI DI BUONE FESTE

domenica 13 dicembre 2015

REGIONE ABRUZZO

NUOVA LEGGE DI PROPOSTA SULLA PESCA NELLE ACQUE INTERNE 127/2015

STOP  IN  3° COMMISSIONE  AGRICOLTURA L’AQUILA

I lavori riprenderanno dopo il 09 gennaio 2016, in ragione dell’incertezza normativa ed organizzativa nel passaggio di funzioni dalle Province alla regione. 


sabato 12 dicembre 2015

CORSO FORMAZIONE NUOVE GPG ITTICHE


CONTROLLI DEL CORPO FORESTALE

SCARICHI SENZA DEPURAZIONE, FRANTOIO E CANTINA SEQUESTRATI NEL CHIETINO

ORTONA - Posti sotto sequestro dal Comando Stazione Forestale di Ortona (Chieti) i sistemi fognari di una cantina a Tollo e di un frantoio a Crecchio, nell'ambito di controlli sugli scarichi nelle aste fluviali limitrofe al mare.
Gli scarichi erano privi di sistema di depurazione, direttamente convogliati in acque superficiali e nella fogna comunale, come rilevato da analisi effettuate dall'Arta di Chieti.
Deferiti all'Autorità giudiziaria i legali rappresentanti delle rispettive società.
Nell'ultimo semestre il personale della Forestale di Ortona ha sottoposto a controllo numerosi depuratori del comprensorio ortonese e paesi limitrofi, il cui esito, si legge in una nota, è stato piuttosto allarmante: dei 25 depuratori controllati 17 sono risultati non a norma, con altrettanti illeciti amministrativi contestati, sia per l'assenza dell'autorizzazione provinciale allo scarico sia per il superamento di alcuni limiti tabellari.
Il depuratore Comunale di Arielli (Chieti), inoltre, in cui, oltre all'assenza della necessaria autorizzazione, si era rilevato un notevole superamento dei limiti tabellari previsti per diverse sostanze, anche pericolose, tra le quali rame e zinco, è attualmente sotto sequestro.
Proseguono i controlli sugli scarichi idrici da parte del Corpo Forestale dello Stato, con particolare attenzione a quelli di aziende operanti nei settori vitivinicolo e oleario.

Gli scarichi privi di depurazione, in specie se provenienti da insediamenti industriali, sono fonte di importanti inquinamenti, con ripercussioni anche sulla salubrità del mare.

CENA SOCIALE NATALE 2015


sabato 5 dicembre 2015

INQUINAMENTO

I FIUMI SPORCHI D'ABRUZZO.
IN ARRIVO MULTA DALL'EUROPA

PESCARA - Il 31 dicembre si avvicina e l’Abruzzo, salvo proroghe dell’ultim’ora, dovrà pagare una pesante sanzione da milioni di euro, rea di non aver centrato l’obiettivo stabilito dalla Direttiva “Acque” del 2000 dell'Unione europea, che obbligava anche la nostra regione ad adoperarsi per far che entro il 2015 tutti i fiumi raggiungessero lo stato ambientale definito “buono”.
Un obiettivo, conferma ad AbruzzowebLuciano Di Tizio presidente regionale del Wwf, che è oramai impossibile da centrare, esibendo in anteprima i dati ancora in elaborazione dei rilievi effettuati quest’anno dall'Agenzia regionale tutela ambientale, in oltre 100 stazioni di campionamento lungo i fiumi della regione.
"Il dato sconcertante – afferma Di Tizio, che sta maneggiando questi dati per realizzare il dossier Fiumi che sarà pronto in autunno - è che si stanno confermando le identiche criticità dell’ultima campagna di campionamento del 2012".
Per il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che aveva messo tra i primi punti in agenda quello di “riconciliare l’acqua salata del mare con l’acqua dolce dei fiumi”, per citare una delle sue più felici metafore, non ci sarà dunque altro da fare che chiedere intanto una proroga alla Comunità europea, per evitare un altrettanto salata sanzione.
“Le analisi dell’Arta - spiega Di Tizio - tengono conto di analisi chimiche, ma anche di indicatori biologici, la presenza ad esempio di gamberi di fiumi, di alghe diatomee, e di altri specie sensibilissime agli inquinanti, attestano che il fiume è sicuramente pulito”.
In base a questi dati si stila la classifica, dalla qualità migliore a quella peggiore, con cinque classi di qualità: elevata (codice azzurro) buona (verde), sufficiente (giallo), scarsa (arancione), e pessima (codice rosso).
In base alle nuove aggiornate analisi, seppur parziali, i fiumi “pessimi” d’Abruzzo del 2012 sono rimasti tali.
Sono in provincia di Teramo, i fiumi Calvano, Cerrano, Piomba ,Vibrata, e il torrente Arno
In provincia di Chieti il Feltrino, l’Arielli, e il Cena
In Provincia dell'Aquila, il Turano, l’Imele e Fosso la Raffia.
Sempre in base alle nuove analisi tutto lascia supporre che anche i 27 fiumi classificati “scarsi” nel 2012 non hanno registrato alcun miglioramento.
Conferme che riguardano per ora il fiume Aterno in Provincia dell’Aquila, il Pescara, il Saline e l’Alento in provincia di Pescara, il Tordino e il Piomba in provincia di Teramo.
Ancora in elaborazione i dati sul fiume Vomano, che attraversa la provincia di Teramo, uno dei corsi d’acqua più importanti d’Abruzzo.

Nel 2012 è risultato essere “sufficiente”. C’è da temere però che la situazione sia intanto peggiorata. È notizia di pochi giorni fa l’esposto alla procura dell’associazione Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi a seguito dell’ennesimo sversamento di acque nere, non lontano dalla costa.
“Questi dati - commenta Di Tizio - rappresentano la clamorosa bocciatura di intera classe dirigente a livello regionale, provinciale e comunale; sanciscono il fallimento, o meglio l’assenza di qualsiasi politica di risanamento, che pure doveva essere una priorità, visto che l’inquinamento del mare, e secondo goletta verde il 45 per cento di quello abruzzese è in una situazione critica, dipende in buona parte dai veleni riversati nelle foci dei fiumi. Doveva essere una priorità, per la Regione verde dei Parchi, perchè sin dal 2012 era noto a tutti che bisognava agire d’urgenza per evitare, con vero e proprio miracolo, la procedura d’infrazione e le pesanti multe”.
Mancato l’obiettivo fiumi puliti del 2015, lascia ben sperare l’attivazione da parte della Regione di 170 milioni di investimenti per realizzare nuovi depuratori e riparare i tanti malfunzionanti. Di questi 101 milioni sono fondi Fas, 69 milioni sono stati stanziati dal Decreto legge noto come “Sblocca Italia”.
Le gare d’appalto sono partite a febbraio, per interventi su 24 bacini idrografici, dei quali 4 in provincia di Teramo, 5 in quella di Pescara, 9 nell’Aquilano e 6 nel Chietino. Con tutti i fiumi “pessimi” e “scarsi” sopra menzionati oggetto di attenzione prioritaria.
“Una buona notizia – commenta Di Tizio - una delle cause di inquinamento dei fiumi sono proprio gli scarichi civili e industriali non depurati da impianti rotti, o del tutto assenti. Però poi andranno garantite risorse economiche adeguate anche per la manutenzione nel tempo, e i controlli periodici. I piccolo comuni infatti da soli non riescono a gestire questi impianti”.
E molto altro andrebbe fatto.

“Serve una programmazione seria, bisogna ridurre gli insediamenti industriali lungo i corsi d’acqua. Bisogna ridurre il prelievo di acqua per attività artigiani e agricole, perché diminuendo al portata un fume perde anche la sua capacità di auto depurazione. Occorre limitare l’uso massiccio di fertilizzanti chimici e fitofarmaci”.

INQUINAMENTO FIUME PESCARA

CONDOTTA SEGRETA PER SMALTIRE NEL FIUME I REFLUI: SEQUESTRATO FRANTOIO A CHIETI

CHIETI 04.12.2015. Sequestrato ieri a Chieti Scalo dagli uomini della Capitaneria di porto di Pescara un frantoio che scaricava le acque di vegetazione (quelle residue delle lavorazioni delle olive), e non solo, in un fosso, attraverso il quale le stesse defluivano direttamente nel Fiume Pescara.
Mediante l’utilizzo di sostanze traccianti, i militari hanno potuto accertare l’esistenza di una condotta sotterranea, utilizzando la quale i gestori dell’impianto riuscivano a smaltire illecitamente i rifiuti liquidi provenienti dalla molitura delle olive. L’operazione, portata a compimento nell’ambito dell’attività di tutela ambientale, ha permesso di deferire alla competente Autorità Giudiziaria il titolare dell’opificio.

La notevole intensificazione dei controlli sull’intera asta del fiume Aterno-Pescara eseguita, oltre che nell’ambito della Convenzione stipulata con il Comune di Pescara e l’ARTA Abruzzo, anche autonomamente ed in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha inoltre già permesso di passare al setaccio decine di chilometri di argini fluviali nelle province di Pescara e Chieti, nonché numerose attività industriali/commerciali; tutti investigati per risalire alle cause del forte inquinamento riscontrato nelle acque. Nell’ambito di tali verifiche numerose le violazioni accertate: si va dall’insufficiente funzionamento del depuratore di Chieti Scalo, per il quale sono stati rilevati superamenti dei previsti parametri nelle acque di scarico, al riscontro dell’inadeguatezza dell’impianto fognario di Pescara che, in caso di mancato funzionamento delle proprie pompe di sollevamento (magari dovuto ad un semplice sbalzo energetico con conseguente scatto del contatore elettrico), a causa dell’avaria che interessa i propri sistemi di allarme (quelli che dovrebbero segnalare il mancato funzionamento delle pompe), automaticamente discarica le acque non depurate nel fiume. Numerosi anche gli abbandoni di rifiuti, pure pericolosi, segnalati alle autorità competenti alla bonifica.
Decine i campionamenti eseguiti sulle acque stesse del fiume e sugli scarichi/fossi ad esso convogliati, nonché sui terreni limitrofi per accertare il possibile rilascio di sostanze contaminanti. Partendo dall’elenco delle autorizzazioni allo scarico rilasciate dai competenti uffici delle Province di Pescara e Chieti, non senza le ovvie difficoltà, in parte dovute all’impervietà dei luoghi, si sta insomma procedendo a passare, palmo a palmo, l’intero alveo fluviale per verificare quali siano i motivi dell’esistente forte degrado ambientale.

Gli accertamenti continueranno nei prossimi mesi attraverso la verifica in situ di quanto in parte già assodato a mezzo delle informazioni in vario modo acquisite. E’ infatti stato elaborato un complesso stralcio planimetrico sul quale sono state riportate tutte le anomalie di cui si è già a conoscenza, in parte documentate anche attraverso l’impiego dei mezzi aerei del Corpo di stanza a Pescara stesso (aereo ATR 42 ed elicottero Aw139), entrambi dotati di sofisticatissime attrezzature di scoperta e ricerca delle fonti di inquinamento.

martedì 1 dicembre 2015

PIENA DEL FIUME TRIGNO

LO SBARRAMENTO CONIV SUL TRIGNO SPAZZATO VIA DALLA PIENA.
La struttura era stata costruita negli anni ’60

Lentella 01.12.2015 Era stato realizzato negli anni Sessanta e serviva a convogliare l'acqua non trattata agli impianti di depurazione della zona industriale di San Salvo e oggi non esiste più. Losbarramento sul fiume Trigno di proprietà del Coniv è stato portato via dalla furia delle acque di venerdì scorso, 27 novembre.  
Dopo la ricognizione dei danni alle opere viarie, vengono alla luce anche quelli che non hanno fatto notizia durante le prime ore dell'emergenza.
Tra i più eclatanti ci sono quelli riportati dall'opera realizzata sul fiume Trigno: da qui, in territorio di Lentella (località Pietra Fracida), fino a poco tempo fa veniva captata l'acqua da convogliare negli impianti sansalvesi che, una volta depurata, riforniva la utenze della fascia costiera di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia e della zona industriale di Piana Sant'Angelo. Dall'estate 2014, dopo che fu riscontrata la presenza di salmonella, il punto di captazione fu spostato più a monte, a San Giovanni Lipioni. 
Venerdì scorso, mentre il Treste erodeva il terrapieno della Statale 650, il Trigno spazzava via gli enormi blocchi che erano lì da oltre 50 anni. Impressionanti le immagini. I danni dell'ultima piena, seppur enormi, non dovrebbero avere ripercussioni sul flusso idrico in virtù dello spostamento della captazione. Ieri, i tecnici del Genio civile presenti a Lentella hanno fatto una ricognizione, ma è difficile che vi siano interventi in tal senso.
di Antonino Dolce (a.dolce@zonalocale.it)