sabato 28 novembre 2015

CORSO FORMAZIONE VOLONTARI

A FRESAGRANDINARIA CORSO DI PRIMO SOCCORSO DELL'ARCI PESCA FISA

L'appuntamento è per domani domenica 29 novembre

Lentella 28/11/15 Nell’ambito del piano formativo e di aggiornamento della Protezione Civile per l’anno 2015 destinato a tutte le Guardie Particolari Giurate Ittiche-Ambientali e Volontari di Protezione Civile, la Commissione di Settore “Vigilanza – Ambiente – Protezione Civile” del Comitato Provinciale ARCI PESCA F.I.S.A. di Chieti ha inserito un corso di formazione di Primo Soccorso, in ottemperanza a quanto disposto dal D. Lgs. 81/2008.
Il corso si svolgerà domani 29 novembre alle ore 9 presso i “Locali Polivalenti” in Via dell’Asilo sn a Fresagrandinaria.
Questo il programma:
- 9.00 Introduzione: Che cosa è il primo soccorso? – Scopo del primo soccorso – Compito del soccorritore – Equipaggiamento.
- Parte prima: Soffocamento – Asfissia – Respirazione – Folgorazione – Il polso – Emorragia – Ferite – Shock – Fratture agli arti – Bruciature e scottature – Perdita di conoscenza – Frattura del cranio – Lesioni alla spina dorsale – Lesioni addominali.
- 13.00 Pausa pranzo a cura del Comitato Provinciale.
- Parte seconda: Isterismo – Epilessia – Svenimento – Crampi – Distorsioni e lussazioni – Morsicatura di serpenti – Punture d’insetti – Avvelenamento – Intossicazione da gas – Annegamento – Congelamento – Colpo di sole – Incidenti stradali – Trasporto infermi – Crisi cardiaca – Arresto cardiaco.
Gli argomenti verranno introdotti dal medico chirurgo Dott.ssa Vania Paganelli.

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione alle Guardie Particolari Giurate e Volontari di Protezione Civile. 

DANNI INGENTI

Fondo Valle Treste, le foto il giorno dopo l'esondazione

Inizia la conta dei danni


28/11/15 Le foto scattate questa mattina sulla Fondo Valle Treste nel territorio di Cupello, tra il bivio di Lentella e quello della SS650 Trignina, mostrano i danni creati ieri dalla furia del Fiume Treste. Al momento non si conoscono i tempi di ripristino dell'arteria stradale.

MALTEMPO

Maltempo, la sede stradale della Trignina completamente distrutta dal fiume Treste

Inizieranno a breve i lavori di ripristino

lentella 28/11/15 Come visibile dalle foto, sono ingenti i danni subiti dalla Strada Statale 650 Trignina, nel territorio di Cupello. La sede stradale è stata quasi completamente distrutta dalla piena del fiume Treste. La zona viene costantemente presidiata dal personale Anas, dall'Arci Pesca Fisa della provincia di Chieti e dalle forze dell'ordine. Il Fiume attualmente ha ridotto tantissimo la portata dell'acqua. I lavori di ripristino della sede stradale, secondo quanto comunicato dal capo compartimento dell'Anas Abruzzo al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, dovrebbero iniziare rapidamente. Una sorte analoga è toccata alla Fondo Valle Treste compreso tra il bivio della Trignina e quello di Lentella/Montalfano.
 

ALLERTA METEO

Maltempo, chiusa la Trignina
Aumentati i livelli del fiume Treste

San Salvo 27.11.2015 Ore 14.00: Il capo Compartimento dell'Anas, fa sapere il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, mi ha comunicato che non appena si abbassa il livello dell'acqua si realizza il necessario intervento di somma urgenza per il ripristino dell'agibilità viaria sulla Trignina.
Ore 12.00: "Grazie alla tempestività con cui è stata chiusa la Trignina -afferma il dott. Cipriano, comandante provinciale della Polizia Stradale- sono stati evitate conseguenze per le persone".
Ore 11.40: È crollata una corsia della Strada Statale 650 Trignina nei pressi del fiume Treste e la riapertura non avverrà a breve. 
Ore 11.20: Chiusa anche la fondovalle Treste tra il bivio di Lentella e la Trignina, in quanto il fiume Treste è straripato e sta invadendo parte dell'arteria stradale. Anche la strada provinciale nei pressi di Montalfano ha subito degli smottamenti. 
Ore 11.00: La Trignina è stata chiusa al traffico tra lo svincolo di Fresagrandinaria e quello di San Salvo.

Nei pressi del ponte sul fiume Treste lo scorrere dell’acqua sta scavando i piloni, mettendone a rischio la stabilità.
Da NOI X VOI 24 

PESCA VIETATA

Traffico illecito di molluschi di mare, scattano sequestri e sanzioni della Polizia sull'A14
'Beccati' nella notte due raccoglitori di frodo in trasferta

Vasto 27.11.2015 -Traffico illecito di molluschi di mare: sequestri e sanzioni al termine di una serie di controlli avvenuti lungo l'autostrada A14 Adriatica da personale della Sezione di Polizia Stradale di Chieti, con la collaborazione degli uomini della Sottosezione autostradale di Vasto Sud e del Distaccamento di Lanciano.
Controlli a tappeto del traffico, sottolinea il dirigente Francesco Cipriano, sono avvenuti all'altezza dell'area di servizio in territorio di Torino di Sangro.
"Il dispositivo - spiega Cipriano - è mirato a rafforzare il controllo del territorio e diretto a reprimere la commissione di illeciti penali ed amministrativi. Il personale in servizio si è avvalso della collaborazione di una unità cinofila della Polizia di Stato di Pescara.
Nel corso di detto servizio, che ha consentito di sottoporre a controlli complessivamente un centinaio di veicoli tra vetture e autocarri ed altrettanti conducenti, numerose sono state le violazioni contestate agli automobilisti in transito non in regola. In particolare è stato bloccato il transito di due veicoli con a bordo raccoglitori di frodo di ricci di mare, per un quantitativo totale sequestrato di circa 1,5 quintali".

Entrambi i conducenti, T. D. e R. G., rispettivamente classe 1976 e 1969, di origini pugliesi ed in trasferta per la “raccolta” in Maremma, sono stati contravvenzionati con sanzione amministrativa (somma per l’oblazione pari a € 4.000) ed
il sequestro dei molluschi con successiva restituzione degli stessi al mare.
Da San Salvo.net          

giovedì 19 novembre 2015

ANIMALI

RINVENUTO ESEMPLARE DI PITONE MOLURO IN UN FIUME A GENOVA
Si presume sia stato abbandonato per le grandi dimensioni raggiunte e le difficoltà di gestione
Comando Regionale Genova


Genova, 17 novembre 2015 - Il serpente ritrovato dalla Forestale nel greto del torrente Bisagno, è risultato essere un esemplare di Pitone moluro (Python molurus bivittatus), tutelato dalla Convenzione di Washington sul commercio e la detenzione di specie animali e vegetali minacciate di estinzione. Il rettile di circa 260 centimetri di lunghezza e del peso di circa 5 chilogrammi presumibilmente è stato abbandonato per le dimensioni raggiunte e le difficoltà di gestione. Questi rettili necessitano di ampi terrari riscaldati, di cure veterinarie e di una alimentazione particolare e costante e possono raggiungere, anche in cattività, i cinque metri di lunghezza ed un peso tra i 70 e gli 80 chilogrammi. Il serpente è risultato essere in buono stato di salute, pertanto si suppone che la sua presenza nel torrente non abbia superato due o tre giorni. E' stato consegnato temporaneamente all’Acquario di Genova, mentre proseguono gli accertamenti dei Forestali mirati ad individuare il responsabile dell'abbandono.

sabato 14 novembre 2015

FINE........

DL MADIA: IL CORPO FORESTALE VIENE ASSORBITO DAI CARABINIERI, MENTRE LE FUNZIONI E LE STRUTTURE PASSANO AI VIGILI DEL FUOCO.

Finisce l’epoca del Corpo forestale dello Stato: le sue funzioni, i mezzi e le risorse contro gli incendi boschivi passerà ai Vigili del fuoco. Quanto al personale, il grosso dei Forestali sarà assorbito dall’arma dei Carabinieri. Il decreto è pronto per la definitiva approvazione da parte del Consiglio dei ministri in attuazione del provvedimento di riordino delle forze di polizia (con l’assorbimento dei Forestali nei Carabinieri e nei Vigili del fuoco), previsto dal famoso ddl Madia e dal relativo provvedimento di attuazione approvato questa estate [1] (leggi “Il Corpo Forestale cessa di esistere”).

Sarà l’arma dei Carabinieri a succedere in tutti rapporti giuridici attivi e passivi del Corpo forestale dello stato, compresi i contratti individuali di lavoro stipulati col personale assunto. Ai Carabinieri passeranno quindi le funzioni in materia di sicurezza ambientale, forestale e agroalimentare: si tratta, in pratica, delle violazioni in danno dell’ambiente, del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale, delle frodi in danno della qualità delle produzioni agroalimentari. Probabilmente, all’interno dell’arma dei Carabinieri verranno istituiti reparti dedicati, in via prioritaria o esclusiva, all’espletamento di compiti di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare.

VILE ATTENTATO IN FRANCIA

L’ARCI PESCA FISA Abruzzo, esprime la sua solidarietà alla Francia e il suo cordoglio per le vittime a Parigi.

128 morti e 250 feriti di cui 80 gravi è questo per adesso il bilancio di una notte da incubo a Parigi. A un anno dalla strage di Charlie Hebdo il terrorismo torna a colpire il cuore della Francia. Sette attacchi in città tra cui il più straziante al Bataclan dove durante un concerto sono stati presi un centinaio di ostaggi poi giustiziati. Il Presidente francese Holland ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiuso le frontiere. 
Il resto del mondo può solo osservare lo svolgersi degli eventi dalla televisione e esprimere solidarietà ai parigini come hanno già fatto molte delle istituzioni politiche toscane.


venerdì 13 novembre 2015

MARE


TARTARUGA MARINA DI 40 ANNI TROVATA MORTA
Esemplare caretta caretta rinvenuto da pescatori a largo Pescara

Pescara 12 Novembre 2015. Due pescatori hanno rinvenuto una tartaruga della specie marina caretta caretta (la più comune nel Mediterraneo) di oltre un metro e di circa quarant'anni, morta al largo della costa di Pescara. I due dalla loro barca hanno visto in lontananza galleggiare l'animale. La tartaruga era impigliata nelle maglie di reti da posta. I due pescatori hanno quindi avvisato la Guardia Costiera e portato la carcassa dell' animale sulla banchina del porto.

METEO

NOVEMBRE DA RECORD, MAI COSÌ CALDO ULTIMI 50 ANNI
A rischio apertura piste da sci per l'8 dicembre

Roma 13.11.20154 - Novembre caldo, anzi caldissimo, il più caldo degli ultimi 50 anni, parola dei meteorologi.
«L'alta pressione di questi giorni dominerà ancora almeno fino al 18-20 Novembre, poi si avrà un graduale cambiamento con le perturbazioni che inizieranno ad avvicinarsi dal Nord Europa verso il Mediterraneo».
Queste le previsione meteo per i prossimi giorni del centro 3Bmeteo. Secondo gli esperti solo a fine novembre dunque ci sarà un lieve cambio di rotta anche se «non sarà un vero è proprio autunno ma si verificherà solo un lieve abbassamento delle temperature a partire dal Nord, qui si potranno perdere anche oltre 4-5 gradi ma soprattutto in montagna e sulle pedemontane, dove in questi giorni si sono registrati valori termici da vero record e pienamente estivi, con picchi di oltre 20-21 gradi a 1000 metri e fino a 18-20 gradi anche a 1500, con lo zero termico diurno oltre i 4000 metri. Località come Cortina e Courmayeur hanno registrato 21-22 gradi ovvero temperature da Luglio».
Tutto questo caldo preoccupa molto gli appassionati di sci che attendono con ansia l'apertura della stagione prevista come ogni anno per l'8 dicembre: «allo stato attuale, è possibile tracciare una linea di tendenza a livello generale. Stando agli ultimi aggiornamenti, - precisa il meteorologo Ferrara di 3Bmeteo - in quel periodo l'Italia dovrebbe essere terra di confine tra alta pressione ancora posizionata su Spagna e Mediterraneo occidentale e le perturbazioni atlantiche. Le Alpi potrebbero vedere un po' di neve nei giorni precedenti, ma soprattutto i versanti esteri ed il comparto orientale, quindi si potrebbe sciare, ma in genere a quote elevate. Nello stesso periodo dello scorso anno - prosegue - e nei giorni precedenti, ci furono nevicate, ma in genere di modesta entità e spesso a quote medio alte».

Intanto per tutto il resto della settimana ancora temperature sopra la media. Secondo il centro Epson-Meteo «ci accompagnerà ancora alta pressione piuttosto robusta e tenace, che con buona probabilità occuperà gran parte dell'area euro-mediterranea fino almeno agli inizi della prossima settimana. Questo vasto anticiclone continuerà a spingere lentamente sull'Europa masse di aria calda che traggono origine dal settore dell'Atlantico tropicale intorno alle isole di Capo Verde. Di conseguenza gli ingredienti del tempo nei prossimi 6-7 giorni saranno la stabilità del tempo, con sostanziale assenza di piogge, e le temperature pomeridiane insolitamente elevate».
«Tuttavia - concludono i i meteorologi del Centro Epson Meteo- faremo anche i conti con il rovescio della medaglia, rappresentato dal rischio sempre più elevato di formazione di nebbie e strati di nubi basse, e concomitante peggioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane". Intanto come da consuetudine, mancano solo pochi giorni all'obbligo per alcune strade di montagna di circolare con pneumatici invernali o catene a bordo. Il calendario segno comunque l'inizio dell'inverno e dunque scatta domenica prossima il provvedimento - che con queste temperature e con poca neve sulle strade sembra un paradosso - a beneficio della sicurezza al volante quando le condizioni della strada diventano particolarmente "insidiose e il livello di aderenza dei pneumatici al fondo stradale è inferiore».

mercoledì 11 novembre 2015

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO.........

PROVINCIA CHIETI, LO SFOGO DI PUPILLO: ''RIFORMA FOLLE, SIAMO AL BARATRO''
di Filippo Tronca su AbruzzoWeb.it.it 


L'AQUILA 10 Novembre 2015 - “Questa non è una riforma delle Province, è il decretare la loro agonia, è un papocchio senza senso, e noi presidenti a titolo gratuito non siamo eroi, forse siamo solo dei fessi...”. È lo sfogo amaro ad AbruzzoWeb di Mario Pupillo, sindaco di Lanciano (Chieti) e “per sua sventura” presidente della Provincia teatina. Pupillo squaderna impietosamente gli effetti devastanti della cosiddetta riforma Delrio, che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, con il governo che, parallelamente, ha drasticamente tagliato le risorse, riducendole, di fatto, alla canna del gas. In questi giorni la sua Provincia sta definendo i criteri per stabilire quali dei 150 dipendenti su 300 saranno trasferiti alla Regione Abruzzo, per effetto della legge regionale di riordino approvata poche settimane fa dal Consiglio regionale. E che lascerà al suo ente solo tre funzioni, la viabilità l’edilizia scolastica, e le pratiche ambientali. Un'altra ventina di deleghe come noto passeranno alla Regione con relativi dipendenti. In teoria il ragionamento non sembra fare una piega: meno deleghe, meno personale e dunque meno fabbisogno economico. Pupillo invita, però, a guardare alla dura concretezza della realtà. “Con sole tre deleghe la metà dei dipendenti - spiega - in teoria ci possono bastare, ma è personale demotivato, che sente franargli il suolo sotto i piedi, che teme che prima o poi le Province saranno cancellate con un tratto di penna. Abbiamo poi solo due dirigenti e un direttore generale, che devono gestire 150 dipendenti, che appena trovano l’occasione se ne vanno. Per esempio si sono trasferiti a comando nei Comuni già 7 agenti di polizia provinciale, la metà di quelli che avevamo”. E le condizioni di lavoro dello stesso Pupillo e dei suoi consiglieri sono ai limiti del paradosso. “È stato un errore gravissimo - protesta il Pupillo - decidere che a dover fare il presidente della Provincia sia un sindaco, per di più a titolo gratuito, e senza assessori a cui delegare mansioni comunque delicate e importanti. Perché o fai male il sindaco o fai male il presidente di Provincia, visto che non puoi avere il dono dell’ubiquità, e le giornate hanno solo 24 ore”. Pupillo fa un esempio ai limiti del fantozziano di questa spending review spietata e senza criterio. “La Corte dei conti dice che per noi organi istituzionali non è previsto il rimborso spese di viaggio se non si utilizzano mezzi pubblici. Il mio consigliere Antonio Tamburrino, sindaco di Pennadomo, paesino di montagna sulla Maiella - fa notare - per andare in Regione Abruzzo, all’Aquila per le varie incombenze e incontri istituzionali, con i mezzi pubblici ci impiegherebbe non meno di 4 ore. Prende la sua auto, a sue spese. E questo non mi sembra giusto, visto che il consigliere provinciale lo fa a titolo gratuito”. La mancanza di risorse, a causa dei tagli del Governo, teme poi Pupillo, non potrà non riverberarsi negativamente sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. “Riusciremo a ripianare finalmente il buco da 13 milioni di euro della Provincia, vendendo la prefettura e il palazzo di giustizia di Chieti, incamerando 16 milioni alla società Invimit, partecipata al 100 per cento dal ministero Economia e Finanze. Rimettendoci in sesto. Ma se il governo confermerà i tagli o meglio i prelievi su quanto incassiamo per l’assicurazione auto e l’imposta di trascrizione, con un mancato introito per noi da 13 milioni, saranno guai, perché non abbiamo più nulla da vendere!”. I primi grattacapi arriveranno già quest’anno, ancor prima dei tagli con l’emergenza neve. E la situazione si annuncia critica anche sul fronte della manutenzione delle strade e delle scuole. “Per il piano neve - rivela Pupillo - abbiamo risorse insufficienti, e in media serve 1 milione di euro per pulire 1.800 chilometri di strada di una provincia montana e di gradi dimensioni come la nostra. Solo per rendere accessibili gli impianti sciistici della Maielletta occorrono 350 mila euro”. “Per la manutenzione delle strade - incalza Pupillo - possiamo disporre di appena un cantoniere ogni 50 chilometri, e rispetto al 2008 abbiamo un quarto dei fondi. Idem per le scuole: nel 2008 la provincia aveva a disposizione 8 euro a metro quadro oggi 1,6 euro. Per l’acquisto dei materiali e la pulizia e tutto il resto abbiamo 398 mila euro, nel 2008 erano 1,8 milioni. Ma le scuole di numero e dimensione sono sempre quelle”. 

martedì 10 novembre 2015

FORMAZIONE

ATTIVITÀ  DI FORMAZIONE DI “PRIMO SOCCORSO” DELLE  GUARDIE  PARTICOLARI GIURATE  E VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI CHIETI,  AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N°81/2008.  

NO ALLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE

Fiume Aventino e lontra salvi: Tribunale delle acque boccia centrale idroelettrica
Forum: «dai giudici decisione che farà giurisprudenza»

GESSOPALENA. La contestatissima centrale idroelettrica di Gessopalena sul fiume Aventino non si farà, «sono salvi Lontra e Gambero di Fiume», festeggia il Forum dell’Acqua.
Il comune di Civitella Messer Raimondo, con l'allora sindaco Paolo Di Guglielmo, aveva presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque di Roma, competente in materia, contro il progetto di captazione del fiume ad uso idroelettrico portato avanti ed autorizzato dal Comune di Gessopalena.
L'intervento aveva sollevato forti critiche perché avrebbe comportato grossi lavori sulle sponde e la riduzione della portata del fiume del 75%, con l'acqua intubata per 2,5 km.
«La sentenza del Tribunale delle Acque», spiega Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, «ha annullato gli atti di autorizzazione rilevando un difetto di istruttoria proprio sugli aspetti naturalistici e, in particolare, in merito alla presenza stabile della Lontra e del Gambero di Fiume lungo questo corso d'acqua».
Quando era referente del Wwf De Sanctis aveva evidenziato questo aspetto e le più recenti ricerche delle Università di Isernia e di Roma, citate anche nel dispositivo, hanno confermato l'importanza del fiume per questa rara specie.
«La sentenza», continua il responsabile del Forum, «sarà molto utile anche in altri casi perché sottolinea la necessità di valutare attentamente il cosiddetto effetto cumulo tra vari progetti che incidono sulle medesime aree; quotidianamente ci imbattiamo in decisioni della regione o dei ministeri, compreso quello dell'ambiente, che non tengono conto di questo aspetto. Sull'Aventino esistono già numerosi sbarramenti e captazioni e questo andava valutato adeguatamente. Anche il necessario sviluppo delle fonti rinnovabili deve essere attentamente pianificato per ridurre al minimo gli impatti. In questo senso auspichiamo che la Regione Abruzzo cambi radicalmente approccio visto che esistono numerosi progetti in aree delicatissime o su tratti fluviali che sono già in precarie condizioni».
La storia della centrale si trascina dal 2003, quando il Comune di Gessopalena, titolare di una concessione di derivazione d’acqua scaduta, ha chiesto di riavere la concessione per uso idroelettrico, servendosi del sito dell’ex Mulino Tozzi per un progetto da 5 milioni di euro.
Nel 2010 la Regione, ha dato il via libera al Comune per la concessione per trent’anni a derivare acqua a uso idroelettrico dal fiume Aventino, il Comune ha indetto un bando per individuare chi realizzerà l’opera.

Il Comune di Gessopalena venne diffidato due volte dal sindaco di Civitella Messer Raimondo   che lo invitò a sospendere il procedimento di aggiudicazione dell’opera. Anche il Ministero dell’Ambiente , su spinta di Civitella, chiese alla Regione dei chiarimenti.
Fiume Aventino, loc. acque vive. Taranta Peligna Ch

FIUME AVENTINO - NO ALLA CENTRALE

AMBIENTE. BOCCIATO, DAL TRIBUNALE SUPERIORE DELLE ACQUE, PROGETTO DI CAPTAZIONE NEL FIUME AVENTINO
La contestatissima centrale idroelettrica di Gessopalena sul fiume Aventino non si farà; sono salvi Lontra e Gambero di Fiume.

Chieti 30 ottobre 2015 - Il comune di Civitella Messer Raimondo, con l'allora sindaco Paolo Di Guglielmo, aveva presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque di Roma, competente in materia, contro il progetto di captazione del fiume ad uso idroelettrico portato avanti ed autorizzato dal Comune di Gessopalena.
L'intervento aveva sollevato forti critiche perché avrebbe comportato grossi lavori sulle sponde e la riduzione della portata del fiume del 75%, con l'acqua intubata per 2,5 km.
Dichiara Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua "La sentenza del Tribunale delle Acque ha annullato gli atti di autorizzazione rilevando un difetto di istruttoria proprio sugli aspetti naturalistici e, in particolare, in merito alla presenza stabile della Lontra e del Gambero di Fiume lungo questo corso d'acqua. Quando ero referente del WWF avevo evidenziato questo aspetto e le più recenti ricerche delle Università di Isernia e di Roma , citate anche nel dispositivo, hanno confermato l'importanza del fiume per questa rara specie”.
La sentenza sarà molto utile anche in altri casi perché sottolinea la necessità di valutare attentamente il cosiddetto effetto cumulo tra vari progetti che incidono sulle medesime aree; quotidianamente ci imbattiamo in decisioni della regione o dei ministeri, compreso quello dell'ambiente, che non tengono conto di questo aspetto.
Sull'Aventino esistono già numerosi sbarramenti e captazioni e questo andava valutato adeguatamente.
Anche il necessario sviluppo delle fonti rinnovabili deve essere attentamente pianificato per ridurre al minimo gli impatti.
In questo senso auspichiamo che la Regione Abruzzo cambi radicalmente approccio visto che esistono numerosi progetti in aree delicatissime o su tratti fluviali che sono già in precarie condizioni".