giovedì 25 settembre 2014

PROVINCIA DI CHIETI

RICHIESTA INCONTRO-TAVOLO TECNICO SULLE PROBLEMATICHE DELLA PESCA SPORTIVA NELLA PROVINCIA DI CHIETI.
Ancora una volta, questa  Associazione ARCI PESCA FISA - Chieti, ha inoltrato mercoledì 17 settembre 2014, presso il Settore 7 della Provincia di Chieti,  una richiesta d'incontro con  le Associazioni Ittiche, gli Uffici dell'ASL  e la Polizia Provinciale, per discutere le varie problematiche della pesca sportiva.
A pochi giorni della chiusura della stagione di pesca alla trota (domenica 05 ottobre), molti pescatori si chiedono ancora che fine ha fatto il ripopolamento 2014, il tesserino segna cattura, l'afanomicosi sul fiume Rio Verde, l'inquinamento sul fiume Trigno, il calendario ittico anno 2015 ed altro ancora.
Se la speranza è l'ultima a morire, confidiamo nella responsabilità di tutti ad invocare a voce alta la ripresa dei lavori. 
Di seguito, il testo della richiesta:
 

Spett/Le      Amministrazione Provinciale di Chieti

Settore 7
Tutela e Valorizzazione Ambientale e delle Acque,
Tutela della Fauna.
Piazza Monsignor Venturi, 4
66100  CHIETI
                      Al   Presidente della Provincia di Chieti
                                   Dott. Enrico Di Giuseppantonio
                                                    Alla   Polizia Provinciale
Comandante A. Ferrante
All’UOC Sanità Animale
Dipartimento di Prevenzione
ASL02 Lanciano-Chieti-Vasto
                                      Alla  Fondazione Mario Negri Sud
di Santa Maria Imbaro.
Ai signori Presidenti
delle Associazioni Ittiche.
 All’Associazione Ambientalistica WWF
Sezione Provinciale di Chieti.
  
 
Al termine dell’ultimo incontro  avvenuto con le Associazioni Ittiche,  convocazione nota n°15926 del 07/05/2014,  presso gli Uffici del Settore 7 Ambiente e Tutela della Fauna, Piazza Monsignor Venturi n°4,  l’impegno  comune assunto  era quello di un successivo incontro nel  mese di settembre per discutere del mancato ripopolamento trote anno 2014.
Inoltre c’è urgenza di discutere anche del provvedimento D.P. n°28  del 07/08/2013,  in seguito all’ordinanza  n°07/2014 del 18/08/2014 del Comune di Borrello (Ch), che revoca la precedente ordinanza sindacale n°03/2013 del 18/07/2013 e dei provvedimenti restrittivi in essa contenuti.
Per quanto sopra questa Associazione di volontariato,  chiede all’Amministrazione Provinciale  di Chieti,  di fissare una data utile per un incontro-tavolo tecnico con quanti indicati in indirizzo.
Il Presidente Zappetti

PROTEZIONE CIVILE PROV. CHIETI

CRESCE IL COORDINAMENTO TERRITORIALE DI PROTEZIONE CIVILE DEL VASTESE, HANNO ADERITO ANCHE I GRUPPI DI TUFILLO E SCERNI
 
Continua a crescere e a radicarsi nel territorio, il Coordinamento Territoriale di Protezione Civile del Vastese. Nei giorni scorsi -afferma il referente del Coordinamento Nicola Di Sciascio- hanno aderito alla struttura i gruppi comunali di Protezione Civile di Scerni e di Tufillo. Questi due gruppi si aggiungono alle associazioni Arcobaleno di San Salvo, Il Castello di Monteodorisio, Madonna dell’Assunta di Casalbordino, Arci Pesca provincia di Chieti, Fir Cb San Vitale di San Salvo, Ascari di Santa Maria Imbaro, gruppo comunale di San Buono e gruppo comunale di Carunchio. Allo stato attuale il Coordinamento conta ben oltre 300 volontari.

sabato 13 settembre 2014

Capodogli spiaggiati a Punta Penna - Intervista al sindaco Lapenna



TANTISSIMI I VOLONTARI ACCORSI  PER PRESTARE AIUTO E SOCCORSO.

GRAZIE DI CUORE.................

AMBIENTE

Capodogli morti, le carcasse riportate sulla spiaggia
Del gruppo di 7 arenatosi a Punta Penna in 4 hanno ripreso il mare aperto
Vasto 13.09.2014 - Sono iniziate nella serata di ieri, andando avanti per diverse ore, le operazioni di recupero delle carcasse dei 3 capodogli morti, facenti parte del gruppo di 7 arenatosi a pochi metri dalla riva della spiaggia di Punta Penna.
E' stato l'Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto a coordinare l'attività, con il coinvolgimento di operai e tecnici con l'ausilio di grosse ruspe e gli uomini del Gruppo comunale di Protezione Civile.
Sui tre cetacei andranno eseguiti gli esami necroscopici che dovranno essere utili ad avere informazioni sulle cause della morte.
In 4, come noto, hanno potuto riprendere il mare aperto, grazie all'encomiabile impegno di tanti volontari che hanno supportato quanti all'opera nelle difficoltose fasi del soccorso.

venerdì 12 settembre 2014

Sette capodogli arenati a Vasto Allarme da alcuni surfisti a Punta Penna...



Video a cura di San Salvo.net

AMBIENTE

Sette capodogli arenati sulla spiaggia di Punta Penna
Si cerca di salvare gli animali ancora vivi

16.12 - Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è stato informato dello spiaggiamento dei sette capodogli a Punta Penna presso Vasto e si è mantenuto in costante contatto con il Reparto Marino Ambientale della Guardia Costiera, che ha coordinato le operazioni di soccorso ai cetacei.

15.15 - Altri due capodogli sono stati spinti verso il mare aperto. Del gruppo dei sette, dunque, in tre sono morti. Bisognerà valutare la ripresa regolare dei quattro esemplari salvati.

15.05 - ''Il fatto di aver già liberato alcuni capodogli - dice Vincenzo Olivieri, presidente Centro Studi Cetacei onlus - non vuol dire che potranno essere salvi, perchè bisogna vedere come si comporteranno nelle prossime ore. In particolare il secondo capodoglio presentava delle ferite ed aveva in bocca una rete da pesca. Encomiabile l'affetto delle persone che sono accorse da Vasto e dall'intero Abruzzo per aiutarci in questa corsa corsa contro il tempo''.

14.17 - Un 'piccolo esercito' di volontari è impegnato nel tentativo di salvare i capodoglio arenatisi sulla spiaggia di Punta Penna.

13,35 - "Stiamo facendo il possibile per salvarli, ma come potete comprendere non è un'operazione semplice". Lo dichiara il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna, il tenente di vascello Giuliano D'Urso. I veterinari della Asl provinciale di Chieti stanno coordinando l'intervento con gli uomini della Guardia Costiera e diversi volontari. Allertati anche il Centro nazionale Emergenza Cetacei di Padova e il Comando generale delle Capitanerie di Porto, sezione Ambiente Marino presso il Ministero dell'Ambiente. Da San Benedetto del Tronto l'arrivo del Gruppo Sommozzatori della Guardia Costiera.   

13.13 - Salvo un secondo cetaceo: il capodoglio spinto verso il largo per fargli riprendere il mare aperto.

13.05 - Vasta eco, anche in ambito nazionale, per l'episodio di Punta Penna. Ne parlano un po' tutti i siti dei maggiori organi di informazione (alcuni dei quali con foto tratte dalla nostra rete)

12.35 - Difficoltose e complesse le operazioni in atto nel tentativo di riportare al largo almeno un altro dei capodogli spiaggiati

11.50 - È stato richiesto l'uso di una ruspa meccanica per rendere più efficaci le operazioni di soccorso.

11.05 - L'impegno dei tanti volontari ha portato i primi frutti: uno degli esemplari ha ripreso il largo.

10.55 - A Punta Penna è arrivato anche l'assessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca. Insieme al sindaco Luciano Lapenna è concorde nel dire che «si tratta di un importante monito per la salvaguardia dell'ambiente».

10.42 - Sonar militari e ricerche petrolifere potrebbero aver causato il disorientamento dei cetacei. Lo spiega il presidente nazionale del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri (leggi)

10.24 - La spiaggia si sta affollando di curiosi. Presenti anche il sindaco Luciano Lapenna, gli assessori Sputore e Marra e i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi e di Abruzzo Civico Mario Olivieri. È arrivato anche il presidente nazionale del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri.

10.20 - Sarebbero almeno 3 i cetacei morti.

10.11 - Dopo averlo imbracato con alcune fasce, proveranno a tirarlo a largo con l'ausilio di un peschereccio.

10.00 - È in corso il tentativo di imbracare uno degli esemplari per riportarlo al largo.

La scoperta, intorno alle 7 di questa mattina, è stata fatta da frequentatori della spiaggia e da alcuni surfisti intorno: 7 capodogli arenati sulla riva a Punta Penna. Dopo l'allarme, sul posto sono arrivati i veterinari della Asl e gli uomini della locale Protezione civile. Pare che 4 siano ancora vivi, mentre almeno 3 siano già morti. Pare che - a detta dello stesso personale Asl - si tratti degli stessi cetacei segnalati sulle coste della Croazia. 

Ora si cercherà di salvare gli esemplari ancora vivi. Per farlo è stato richiesto l'intervento dei sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e l'ausilio del Centro Nazionale Cetacei di Padova.
Articolo da San Salvo.net

giovedì 11 settembre 2014

MALTEMPO

Allerta temporali anche sull'Abruzzo
Maltempo annunciato al centro-sud a causa di una perturbazione proveniente dall'Europa centrale
PESCARA. Maltempo annunciato al centro-sud a causa di una perturbazione proveniente dall'Europa centrale. Temporali sono attesi oggi sulla Puglia, specie sui settori meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Lo indica un nuovo avviso meteo della Protezione civile, che segnala anche rischio idrogeologico sulla Puglia meridionale, sulla Campania e sulle Marche e sull’Abruzzo.

Notizia dal Il Centro.

ARRIVEDERCI DON LUCA


sabato 6 settembre 2014

AMBIENTE REGIONE ABRUZZO

«Un'azione violenta contro gli scarichi abusivi nei fiumi»

D'Alfonso: «Entro dicembre risanamento idrico e del sistema di depurazione»

«Faremo un'azione violenta sui 116 scarichi abusivi sui fiumi». Per il presidente della Giunta regionale, Luciano d'Alfonso, quella del loro risanamento è la condizione essenziale per rendere la regione turisticamente competitiva: «Come facciamo a fare la pista ciclabile più lunga d'Italia se i fiumi sono inquinati?», ha detto D'Alfonso.
La 'crociata' è stata annunciata proprio nel corso di un confronto nell'Acquapark di Tortoreto con l'assessore all'Agricoltura, Dino Pepe, gli albergatori, gli operatori turistici e i sindaci della costa Tearmana. Risanamento dei fiumi inquinati, erosione e difesa della costa, piano demaniale marittimo, segnaletica turistica, realizzazione di strutture di eccellenza a supporto del comparto turistico. E ancora: co-marketing con i consorzi atti alla promozione del territorio, potenziamento dell'aeroporto di Pescara, potenziamento del turismo escursionistico ed enogastronomico, riqualificazione e potenziamento della viabilità principale dalla costa alle zone interne.
Sono i punti del decalogo che la giunta regionale si impegna a concretizzare per rilanciare il comparto turistico sulla costa. «L'agenda delle priorità deve essere esplicita e concordata da voi», ha detto il Presidente, «cogliamo questa occasione per precisare e dettagliare che cosa fare nei prossimi 100 giorni. Intanto entro dicembre 2014 metterò a copertura finanziaria il massimo del risanamento idrico e del sistema della depurazione e vi farò conoscere il contraente della pista ciclabile».














(Nelle foto l'ultimo caso di inquinamento del fiume Treste)
100 milioni di euro dalla Regione Abruzzo per depuratori e rete idrica


Pescara 06.09.2014. È stata approvata in Giunta regionale la delibera con la quale si destinano circa 100 milioni di euro per il ciclo idrico integrato.
Si tratta di un importante provvedimento - spiega l'assessore regionale Mario Mazzocca - i cui particolari saranno resi noti nei prossimi giorni nel corso di una conferenza stampa. Attraverso questo provvedimento contribuiamo a dare un assetto compiuto a uno dei segmenti più importanti nell'ambito del patrimonio ambientale e del programma amministrativo di mandato».

A PESCA NELLA PROVINCIA DI CHIETI

Lago di Bomba (Ch) - parte 2


Dove si trova
Per chi viene dal nord Abruzzo o dalla costa, da nord o sud, innanzitutto è necessario imboccare l’autostrada A 14 nel punto a voi più vicino, poi usciamo all’altezza di Val di Sangro ed immettiamoci sulla Statale 652, la fondovalle Sangro, che ci condurrà verso l’interno. Prendete l’uscita per Via Lago, poi dirigetevi a destra seguendo le indicazioni per il lago e l’agriturismo “Il Soffio”, vi ritroverete lungo la strada che costeggia la sponda est. Se volete raggiungere la sponda ovest, continuate la Statale superando una serie di comuni, oltrepassate Pietraferrazzana e lasciate la Statale alla prima uscita, dopo pochi chilometri sulla destra. Da qui scendete prima verso sud in direzione Contrada Poggio, poi dirigetevi verso nord, superate il comune di Santa Maria in Basilica e proseguite dritti per alcuni chilometri fino poi a trovare indicazioni del lago, e scegliete voi dove parcheggiare.
Per chi proviene invece da ovest, anche qui è necessario percorrere in senso opposto la stessa Statale; da sud le possibilità per raggiungere il lago invece sono diverse a seconda della zona.

Permessi e licenze
licenza di pesca di tipo “B” e tesserino di segna cattura.

Descrizione
Il lago di Bomba ha origini artificiali, nasce dallo sbarramento del fiume Sangro con un’imponente diga in terra battuta, realizzata per scopi idroelettrici fra gli anni 50 e 60, e comprende il territorio di diversi comuni, tra cui Bomba, Villa Santa Maria, Pietraferrazzana e Colledimezzo. Questo bacino ha forma decisamente allungata, estendendosi da sud, dove c’è l’immissario, il Sangro, che si immette nei pressi di Villa Santa Maria, verso nord, dove invece si trova in linea orizzontale l’imponente diga. Tutto il lago ha una lunghezza di 7 km, larghezza più o meno di 1,5 km e raggiunge una profondità massima di 55-60 m. Sicuramente più accessibile la sponda est, per via della strada che costeggia il lato del lago, mentre il lato ovest ha meno zone libere per la pesca. Il paesaggio che si gode tutto intorno è piacevole, senza troppe tracce dell’attività umana, che seppur presente, non è stata invasiva; l’ambiente è quello classico dell’entroterra abruzzese, con i monti della Majella in lontananza sullo sfondo, e tutto intorno un susseguirsi di basse e verdeggianti collinette, con zone di nuda roccia che interrompono gli spazi boschivi. Le acque del lago di Bomba sono limpide e di buona qualità, i fondali sono di argille, fanghi e rocce, le sponde scendono gradatamente e sono facilmente percorribili, spesso spoglie, rocciose e sassose, talvolta con erbai bassi e radi; ed anche se in alcuni tratti non mancano zone di arbusti intricati che si spingono fin sulle rive, comunque l’accessibilità non è mai un grosso problema. Il lago di Bomba oltre che un itinerario di pesca, è anche una meta frequentata da escursionisti e campeggiatori, sulle sue sponde ci sono diversi centri e villaggi turistici, come “Il Soffio”, “l’Isola Verde”. Nel lago si possono praticare vari sport oltre alla pesca sportiva, come canottaggio, windsurf, nuoto e sci acquatico, ma anche trekking e free-climbing nelle colline intorno al lago, oppure si può fare un giro del lago con il caratteristico battello. Nelle vicinanze dello specchio d’acqua sorgono diversi piccoli borghi in grado di ospitare i visitatori del lago in alberghi e ostelli.

Specie ittiche
Il lago di Bomba è ricco di pesce: sono presenti molte specie ittiche, soprattutto ciprinidi. Tra questi troviamo innanzitutto il carassio, che come spesso succede, anche qui sta diventando infestante, con una grande popolazione di coloratissimi esemplari da 20-30 cm. Passiamo poi al cavedano, anch’esso diffuso omogeneamente in tutte le zone con esemplari rinomati per la loro notevole taglia, che spesso si aggirano sui 45 cm. Ci sono inoltre le carpe, che lungo le zone costiere si aggirano per lo più sui 20-30 cm, bene o male stesse dimensioni dei carassi, mentre se cerchiamo gli esemplari di taglia, scaltri e combattivi, dobbiamo tenere in considerazione che questi stazionano in zone più profonde. Ci sono inoltre tinche e anguille, ed inoltre alborelle che in estate si avventano con rapidità su esche e pasture. C’è inoltre una discreta popolazione di pesci gatto di medie dimensioni. Tra i predatori troviamo il persico reale, che raggiunge buone taglie, ed abbocca sia ad esche naturali che artificiali, mentre non si hanno notizie di lucci o black bass. Ci sono poi anche trote fario di buona taglia, che provengono dal fiume Sangro, ma che sono anche oggetto di immissione.

Tecniche di pesca
In questo itinerario, dove il pesce è presente in buon numero, si può puntare a fare belle pescate. Tutte le tecniche di pesca con galleggiante ed esca naturale permettono, con i giusti accorgimenti, di divertirsi e fare grossi bottini soprattutto di carassi e carpe, ma possono capitare anche anguille, persici e tinche, una volta entrati in pastura. Buoni risultati nei periodi da inizio aprile fino anche ad ottobre, con la pesca con la bolognese, con la canna fissa o la roubasienne per gli appassionati. Tuttavia è bene precisare che la tecnica sicuramente più praticata è senz’altro la pesca all’inglese, molto utile in questo lago, su cui spesso soffia un vento sostenuto e continuo. Nonostante il vento magari non influisca più di tanto sulle abitudini del pesce, può però rendere difficoltosa l’azione di pesca, creando piccole onde, alzando un po’ di fango dal fondo e deviando le traiettorie dei nostri lanci. Per questo motivo si è diffusa la pesca all’inglese, tecnica che permette di mantenere la lenza al di sotto del galleggiante, poco sotto il pelo dell’acqua, cosi da ridurre la pressione del vento sul filo e sul galleggiante stesso, per evitare spostamenti dell’esca dalle zone pasturate e sollevamenti del terminale dal fondo. La sponda dove si hanno migliori risultati è sicuramente quella est, dalla diga in giù, lungo la quale si trova un esteso campo di gara, il tratto detto “Terra Rossa” frequentato appunto dai garisti durante le competizioni di pesca nel fine settimana, e di libero accesso a chiunque nelle altre giornate. Sono consigliabili montature sottili, perché i carassi e le carpette che si avvicinano alla pastura non sono di dimensioni eccezionali, ed è importante piombare bene il terminale per far scendere subito l’esca sul fondo, evitando cosi la minutaglia che si aggira a livelli di media profondità. Tra le esche, sono efficacissimi i classici bigattini, da usare anche come pastura insieme agli sfarinati, poi lombrichi e mais, ma si possono anche fare inneschi misti; in estate invece è meglio il mais o il lombrico, esche più voluminose del bigattino che permettono di contrastare le abboccate delle alborelle che sminuzzano continuamente l’esca. Fate attenzione ai cavedani, che sono abbastanza sospettosi, e nonostante raggiungano questi grosse dimensioni, a volte costringono a usare lenze e terminali molto sottili che vengono poi messi a dura prova in fase di recupero. Se posizioniamo bene l’esca a poca distanza dal fondo, e pasturiamo bene con farine e larve, non occorre troppa fortuna per riempire la nassa con un buon assortimento di prede. Oltre alla pesca a galleggiante, qualunque sia, anche la pesca a ledgering con pasturatore e la semplice pesca a fondo, permettono di portare a riva soprattutto carassi, tinche e anguille e pesci gatto con il lombrico. È abbastanza diffuso anche il carpfishing, praticato dagli esperti carpisti alla ricerca di esemplari di grossa taglia. Per chi predilige lo spinning, in questo lago dobbiamo cercare soprattutto i persici reali, che raggiungono buone taglie e girano in piccoli branchi nei mesi estivi, ed è divertente pescarli con attrezzature leggere, ed esche dai minnow sui 5 cm, cucchiai e twister. Con i cucchiaini argentati ed i piccoli minnow sui 2-3 cm, si possono insidiare nei mesi caldi i cavedani, e le trote nei periodi invece freddi e di mezza stagione; trote che poi talvolta capitano anche con la bolognese.

A PESCA NELLA PROVINCIA DI CHIETI

Lago di Bomba - parte1

Il Lago di Bomba è un lago artificiale creato sul fiume Sangro da una diga in terra battuta posta sul territorio del Comune di Bomba. Raramente nelle cartine viene indicato Lago del Sangro; nelle varie indicazioni stradali presso i rispettivi comuni è indicato come: Lago di Villa Santa Maria, Lago di Pietraferrazzana, Lago di Colledimezzo e Lago di Pennadomo.
La diga produce energia elettrica per Roma.
Il lago è lungo 7 km con una larghezza media di 1,5 km, una profondità massima di 57,50 metri ed una capienza massima di 4.000.000 m³ d'acqua.
Il lago di Bomba fu creato sbarrando la valle del fiume Sangro a mezzo di una diga in terra (con materiali alluvionali del fiume) in corrispondenza del Monte Tutoglio. Il bacino di invaso ricade interamente nelle argille scagliose: solo in corrispondenza del fianco sinistro della diga vi è un massiccio calcareo, in cui furono ubicate le opere di scarico. In sostituzione del tronco della Ferrovia Sangritana che correva lungo il fondo valle fu costruita una nuova sede fuori dell'invaso: tale variante, compresa tra le stazioni di Bomba e di Colledimezzo, ha la lunghezza di 6874 m. I dati geometrici principali della diga sono:
quota del piano di coronamento: 259,50 m
altezza max sul piano di fondazione: 57,50 m
lunghezza del coronamento: 681 m
larghezza alla base: 402,10 m
quota di max ritenuta: 255,00 m
quota di max svaso: 230,00 m
quota di max piena: 257,40 m
volume del rilevato: 4.050.000 m³
Il rilevato è formato da un nucleo centrale impermeabile in materiale alluvionale miscelato con argilla, dai contro nuclei e dal corpo diga, anch'essi in materiali alluvionali. A valle c'è una zona di materiale più grossolano ed una scogliera al piede diga. La tenuta al di sotto del rilevato fu realizzata a mezzo di un diaframma di iniezioni in argilla e cemento. Le opere di scarico furono dimensionate per smaltire una portata di massima piena dell'ordine di 2000 m³/s. Esse consistono in:
2 scarichi di superficie costituiti da 2 sfioratori a calice a soglia libera con diametro dell’imbocco di 25 metri, seguiti da pozzi di diametro 6,5 m;
2 scarichi profondi formati da gallerie di 5 e di 6 m.
Il bacino creato a monte della diga è di 863 km² con una capacità di 64 milioni di m³.
La diga convoglia acqua alla centrale idroelettrica dell'ACEA nel comune di Altino, in cui arrivano anche le acque del fiume Aventino raccolte nell'invaso artificiale di Casoli.
Meta di turismo estivo nonché di pesca, sulla sponda meridionale si può godere di una vista sulla Majella; tutti i Comuni che insistono sul lago offrono servizi turistici come camping, ristoranti e agriturismi.
Il lago di Bomba è anche campo di gara ufficiale di canottaggio e nel 2009 si sono svolte le gare di questo sport nell'ambito dei Giochi del Mediterraneo di Pescara.
Nel settembre 2010 è stato sede dei campionati italiani assoluti di canoa e kayak.
La diga venne progettata nel 1950 dietro domanda dell'ACEA, che richiedeva l'utilizzo delle acque del Sangro per alimentare una centrale elettrica.
L'anno successivo i Comuni interessati all'allagamento dei terreni si costituirono in un Consorzio di Bonifica vista l'emigrazione causata dall'effetto di tali espropri, in una zona già pesantemente colpita dalla guerra.
Nel 1952 il comune di Bomba, per arginare l'emigrazione, con scarsi successi pianificò una rete di approvvigionamenti idrici.
Gli espropri ammontarono a più di un milione e mezzo di metri quadrati.
Numerosi furono gli incidenti dovuti alla costruzione della diga di cui due mortali.
La diga venne iniziata nel 1956 e terminata nel 1962.

giovedì 4 settembre 2014

LUTTO

L'ARCI PESCA FISA, si stringe con vero affetto al suo Presidente Regionale Vincenzo Ammazzalorso, per la perdita  della cara moglie Pina, improvvisamente scomparsa questa mattina presso l'ospedale di Pescara.
A Lui e i suoi cari famigliari, le più sentite condoglianze.
“La vita terrena non è altro che un passaggio per poter accedere alla Luce Eterna”.

martedì 2 settembre 2014

VIGILANZA ITTICA

Controlli effettuati sui fiumi e bacini della Provincia di Chieti: 33 multe e 12 verbali di sequestro per infrazioni in materia di pesca, nel solo mese di agosto.

01.09.2014 - Agosto caldo, agosto di super lavoro per gli Agenti Volontari del Servizio Provinciale di Vigilanza ARCI PESCA F.I.S.A. - Comitato Provinciale di Chieti.
SI è appena conclusa l’attività di controllo ed il risultato è un autentico bollettino “di guerra”: n°33 processi verbali di infrazione e  contestazioni e n°12 sequestri redatti ai sensi dell’art. 38 - comma 2° - del  R.D. 1604 del 08 ottobre 1931.
I servizi di vigilanza  effettuati lungo i fiumi e i bacini della Provincia di Chieti sono stati 23 e le persone controllate quasi 200.
Gli Agenti hanno anche eseguito 12 sopralluoghi notturni con attività di  monitoraggio e azioni di antibracconaggio rientranti  nell’ambito del progetto CRAINat,  sui torrenti interessati dal D.P. n°28 del 07/08/2013, per verificare se i divieti di pesca disposti dalla Provincia di Chieti fossero rispettati.
Tra le tipologie di infrazioni accertate emergono la pesca di frodo, la mancanza del versamento della tassa di concessione regionale, la mancanza del tesserino segna cattura in violazione al disposto DLC n°03 del 31/01/2012,  la pesca di esemplari protetti e la pesca in zone di divieto.
Il Corpo di Vigilanza Volontaria, è composto da 61 Agenti con qualifica di Guardie Particolari Giurate, ai sensi degli artt, 133 e 138 del T.U. delle leggi di P.S. approvato con R.D. 18.06.1931 n°773, ai quali le Istituzioni riconoscono poteri di Polizia Giudiziaria, ai sensi dell’art. 31 del R.D. 08.10.1931 n°1604.
I controlli vengono effettuati su tutto il territorio provinciale di Chieti attraverso la convenzione stipulata tra ARCI PESCA F.I.S.A. – Comitato Provinciale di Chieti e Amministrazione Provinciale.
Ufficio Commissione di Settore.






PROTEZIONE CIVILE

Avviso di Criticità e Bollettino di criticità idrogeologica regionale del 1 settembre 2014

Nel Bollettino di criticità idrogeologica regionale è sintetizzata la valutazione dei possibili effetti al suolo previsti nelle zone di allerta dell'Abruzzo a seguito di fenomeni meteorologici e idrologici. Il Centro Funzionale d'Abruzzo comunica che essendo in corso l' Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse N.14098 PROT. DPC/RIA/ 44544 e l' Avviso di criticità idrogeologica N. 14051 PROT. DPC/RIA/44546 datati 31 AGOSTO 2014 emessi dal Dipartimento della Protezione Civile, ed è stato emesso in data odierna l' Avviso di criticità idrogeologica -idraulica 14052 PROT. DPC/RIA/44662, dalla tarda serata di OGGI, 1 SETTEMBRE 2014, e per le successive 24-30 ore è previsto CODICE ARANCIONE (CRITICITA' MODERATA) PER RISCHIO IDROGEOLOGICO LOCALIZZATO sulla MARSICA ( ABRU-E) e sul BACINO ALTO DEL PESCARA ( ABRU-B), CODICE ARANCIONE (CRITICITA' MODERATA ) PER RISCHIO IDRAULICO DIFFUSO sul BACINO TORDINO-VOMANO ( ABRU-A) e CODICE ROSSO ( CRITICITA' ELEVATA) PER RISCHIO IDRAULICO DIFFUSO su BACINO BASSO DEL PESCARA ( ABRU-C)e BACINO DEL SANGRO (ABRU- D1 e D2). Si invitano i Comuni delle zone di allerta interessate da criticità a prestare particolare attenzione e a mettere in atto le azioni previste dal Piano di Emergenza Comunale.

REGIONE ABRUZZO

TURISMO: D'ALFONSO, AZIONE VIOLENTA SUGLI SCARICHI NEI FIUMI
 
Tortoreto, 27 ago.2014 "Faremo un'azione violenta sui 116 scarichi abusivi sui fiumi". Per il presidente della Giunta regionale, Luciano d'Alfonso, quella del loro risanamento è la condizione essenziale per rendere la regione turisticamente competitiva: "Come facciamo a fare la pista ciclabile più lunga d'Italia se i fiumi sono inquinati?", ha detto D'Alfonso. La "crociata" è stata annunciata proprio nel corso di un confronto nell'Acquapark di Tortoreto con l'assessore all'Agricoltura, Dino Pepe, gli albergatori, gli operatori turistici e i sindaci della costa Tearmana. Risanamento dei fiumi inquinati, erosione e difesa della costa, piano demaniale marittimo, segnaletica turistica, realizzazione di strutture di eccellenza a supporto del comparto turistico. E ancora: co-marketing con i consorzi atti alla promozione del territorio, potenziamento dell'aeroporto di Pescara, potenziamento del turismo escursionistico ed enogastronomico, riqualificazione e potenziamento della viabilità principale dalla costa alle zone interne. Sono i punti del decalogo che la Giunta regionale si impegna a concretare per rilanciare il comparto turistico sulla costa. "L'agenda delle priorità deve essere esplicita e concordata da voi", ha detto il Presidente, "cogliamo questa occasione per precisare e dettagliare che cosa fare nei prossimi 100 giorni. Intanto entro dicembre 2014 metterò a copertura finanziaria il massimo del risanamento idrico e del sistema della depurazione e vi farò conoscere il contraente della pista ciclabile".
Nella foto, Luciano D'Alfonso e Dino Pepe

AMBIENTE

LA "REGINA DEI FIUMI" NEL REGNO DELL'ORSO
Un esemplare di Lontra europea sarà trasferito dal Centro Visite di Caramanico Terme (PE) della Forestale all'Area Faunistica di Pescasseroli (AQ) nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
 
Pescara 27.08.2014 - Un esemplare maschio di Lontra europea sarà trasferito dal Centro Visite Paolo Barrasso di Caramanico Terme (PE) del Corpo forestale dello Stato, conosciuto anche come Centro Lontra, all'Area Faunistica di Pescasseroli (AQ) nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, affinchè possa essere ammirato dai visitatori del parco, nelle ore del tardo pomeriggio, quando questo mustelide esce in cerca di cibo.
Il trasferimento rientra nel Protocollo d'Intesa stipulato nel 2010 dai tre centri che in Abruzzo tutelano la specie, situati a Caramanico Terme, a Pescasseroli nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e nella Riserva Naturale Regionale Lago di Penne in provincia di Pescara. I tre enti, grazie al Protocollo d'Intesa, lavorano insieme per dare una nuova speranza a quella che, non a caso, è stata ribattezzata "la regina dei fiumi".  In questo panorama opera il Centro Lontra del Corpo forestale dello Stato in cui, attraverso attività di ricerca e di divulgazione messe in atto negli anni, si lavora per la conoscenza, in termini scientifici e divulgativi, e dunque per la tutela di uno tra i più rari e minacciati rappresentanti della fauna autoctona. Sebbene la lontra stia da alcuni anni spontaneamente ricolonizzando alcune aste fluviali abruzzesi (fiumi Sangro ed Aventino) da cui era scomparsa, come da gran parte dei fiumi italiani durante gli anni '80 dello scorso secolo, numerose sono ancora le minacce che incombono sulle sue possibilità di sopravvivenza: distruzione dell'habitat, incidenti stradali e inquinamento, solo per citarne alcune.
La giovane lontra con questo trasferimento continua il suo viaggio di sensibilizzazione attraverso l'Europa iniziato nel 2011 quando l'AG Zoologischer Garten di Köln (Zoo di Colonia, Germania) donò al Centro Lontra di Caramanico Terme due esemplari del raro mustelide nell'intento di rinforzare la popolazione gestita in cattività. Per uno di loro il viaggio continua, alla volta del Parco Nazionale d'Abruzzo, dove si è fatta la storia della conservazione della fauna italiana, proprio alle porte dell'attuale areale di presenza della lontra in Italia. L'altro esemplare, femmina, continuerà la sua permanenza a Caramanico per prendersi cura dei piccoli partoriti qualche mese fa.
L'Area Faunistica di Pescasseroli cui la Lontra è destinata ospita, tra le altre specie, anche alcuni esemplari di Orso bruno marsicano e di Lupo appenninico, altri straordinari rappresentanti della nostra fauna; è visitata ogni anno da migliaia di persone che da oggi avranno nuovamente l'opportunità di vedere e conoscere più da vicino anche la Lontra, emozionarsi e divertirsi osservandone il comportamento, senz'altro un modo concreto ed efficace per creare cultura sulla "regina dei fiumi" e per comprendere l'importanza della conservazione degli ambienti in cui vive.