sabato 28 giugno 2014

AGONISMO 2014

1° PROVA SURFCASTING, SABATO 31 MAGGIO 2014, CASALBORDINO MARE.

Si è svolta in una cornice del tutto autunnale, la prima prova del campionato provinciale Surfcasting ARCI PESCA FISA - Comitato Prov. di Chieti.
A dispetto delle avverse condizioni atmosferiche, pioggia, vento e freddo,  i partecipanti hanno trascorso dei momenti fantastici, all'insegna dell'amicizia e rispetto.
Il fuoco improvvisato acceso sulla riva, testimonia quei  momenti trascorsi tutti vicini non solo per scaldare ed asciugare i panni fradici, ma esaltare i rapporti umani al di sopra della competizione.
La manifestazione, si è conclusa con la premiazione dei due unici fortunati pescatori Peppe e Domenico, mentre tutti gli altri hanno partecipato senza rimpianto alla cena con una stupenda e buonissima porchetta fatta all'insegna della migliore tradizione e cucina abruzzese.
  alcuni comcorrenti temerari....................
 






la merenda delle ore 19:30...................


 il santo fuoco.....................


martedì 24 giugno 2014

AMBIENTE C.F.S.

DENUNCIATO GESTORE IMPIANTO DEPURAZIONE NEL PARCO NAZIONALE D'ASPROMONTE
Le acque reflue urbane scaricate sul suolo superavano i valori limite di emissione fissati nelle tabelle del Testo Unico Ambientale
Coordinamento Territoriale Ambiente Aspromonte

Reggio Calabria, 18 giugno 2014 - Il gestore dell'impianto di depurazione del comune di Roccaforte del Greco (RC) è stato deferito all'Autorità Giudiziaria perché le acque reflue urbane scaricate sul suolo superavano i valori limite di emissione fissati nelle tabelle del  Testo Unico Ambientale.
A seguito dell'accertamento del Comando Stazione di Bagaladi (RC) del Corpo forestale dello Stato, la Provincia di Reggio Calabria Settore Ambiente ha diffidato l'amministrazione comunale al ripristino dei limiti consentiti dello scarico.
L'ARPACAL di Reggio Calabria che ha effettuato i prelievi al fine di stabilire i parametri di emissione delle acque,  ha prontamente inviato la documentazione relativa ad un prelievo effettuato 15 giorni prima, dal quale le acque risultavano non conformi per i parametri "BOD5"  "Azoto ammoniacale ed Escherichia coli" ai valori limite di emissione previsti dal Regolamento degli scarichi della Provincia di Reggio Calabria. Alla luce di ciò si è provveduto a convocare sia il responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale di Roccaforte del Greco sia il titolare della gestione dell'Impianto di depurazione che sostenevano che i prelievi dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria), erano stati effettuati dopo un periodo di pioggia che aveva determinato l'ingresso nell'impianto di una notevole quantità di acqua piovana, con conseguente sfasamento del ciclo depurativo e alterazione dei valori delle analisi.
Si evidenzia però  che, come da sentenza della Cassazione Penale - Sezione III dell'8 aprile 1999 n. 18772, lo scarico causato da un temporale non può dirsi conseguenza di un caso fortuito poichè il fenomeno atmosferico risulta essere prevedibile e non esclude, quindi, la responsabilità penale per il superamento dei limiti tabellari. 

PESCA

UNA PERSONA DENUNCIATA A REGGIO CALABRIA PER ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PESCA ALL'INTERNO DEL PARCO NAZIONALE D'ASPROMONTE
L'uomo è stato sorpreso in una zona interdetta alla pesca e senza autorizzazioni
Coordinamento territoriale per l'ambiente di Reggio Calabria

Reggio Calabria, 6 Giugno 2014 - Il personale del Comando Stazione di Gambarie d'Aspromonte, in servizio di perlustrazione in località Menta, in agro del Comune di Roccaforte del Greco (RC), ha notato un fuoristrada in sosta su una piazzola rialzata adiacente al letto del torrente Menta e, a circa 150 metri, lungo la sponda del torrente, è stata sorpresa una persona intenta a maneggiare una canna da pesca, la cui esca era stata gettata all'interno piccola pozza creata dal naturale del flusso delle acque.
L'uomo, un trentaquattrenne di Sinopoli (RC), è risultato privo sia di qualsiasi autorizzazione all'esercizio della pesca all'interno del Parco Nazionale dell'Aspromonte sia della licenza di pesca in acque interne, inoltre la zona dove è stato colto in flagrante era interdetta in qualunque periodo dell'anno alla pesca.
Pertanto, si è proceduto alle contestazioni e al sequestro sia dell'attrezzatura che del pescato, sette esemplari di trota appartenente alla specie "fario" rinvenute all'interno di buste di plastica, ormai prive di vita.
L'operazione riveste una particolare importanza nell'ottica della protezione ambientale perché come previsto dal Regolamento del Parco Nazionale dell'Aspromonte le zone classificate "A", come quella in cui è accaduto il fatto, sono aree di riserva integrale, nelle quali l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità e nella totalità delle sue caratteristiche naturali. Le zone di riserva integrale sono individuate prevalentemente tra quelle di valore naturalistico più elevato ovvero tra quelle che più si avvicinano alle condizioni di equilibrio naturale e che come tali devono essere conservate e preservate.

FIUME TRIGNO 2014

'Babele Trigno': l'acqua del fiume è 'buona' in Molise, ma in Abruzzo no.
Il sindaco di Montenero di Bisaccia (CB) ha revocato il divieto.

23.06.2014. Abruzzo no, Molise sì; Arta no, Arpam sì. Ogni giorno che passa la situazione del fiume Trigno diventa sempre più intricata e complessa. Il 20 giugno scorso il sindaco di Montenero di Bisaccia, Nicola Travaglini, ha revocato il divieto di uso dell'acqua del Trigno a scopo irriguo imposto l'11 dello stesso mese.
Nell'ultima ordinanza - quella di revoca - si può leggere che la decisione di consentire nuovamente l'uso irriguo è stata presa facendo seguito aila «nota del 20.06.2014 prot. n. 5860 di comunicazione degli esiti delle analisi eseguite daIl'Arpa Molise, relative ai prelievi effettuati in data 13.06.2014, che confermano l'assenza di inquinamento da salrnonella nelle acque superficiali del fiume Trigno».
L'uso dell'acqua resta però vietato nei comuni abruzzesi, da San Salvo a Schiavi d'Abruzzo. L'ordinanza firmata da Travaglini è l'ennesima tappa del calvario di incomunicabilità che contraddistingue il fiume Trigno:
- settembre/dicembre 2013: prelievi e analisi delle acque superficiali da parte dell'Arta di San Salvo;
- 13 febbraio 2014: l'Arci Pesca Fisa effettua il ripopolamento provinciale delle trote,  a saldo anno 2013,  ignorando (nessuna comunicazione ricevuta) le condizioni del fiume;
- inizio maggio 2014: l'Arta di Pescara comunica i dati analitici alla Asl Chieti-Lanciano-Vasto, con i quali si riscontra la presenza di salmonella;
- 9 maggio 2014: la Asl Chieti-Lanciano-Vasto invia una nota ai Comuni abruzzesi della vallata per chiedere le ordinanze di divieto e agli altri enti competenti;
- metà maggio/inizi giugno 2014: vengono emesse le ordinanze dai Comuni;
- 11 giugno 2014: anche il Comune di Montenero di Bisaccia vieta l'uso dell'acqua;
- 13 giugno 2014: l'Arpa Molise effettua prelievi nel tratto del territorio di Montenero;
- 20 giugno 2014:  l'Arpa Molise  invia una  nota al Comune di  Montenero CB  comunicando  l'assenza di salmonella nell'acqua;
- 20 giugno 2014: il Comune di Montenero revoca l'ordinanza di divieto.
Nel tratto abruzzese, nel frattempo, cosa accade? L'acqua è ancora contaminata? La vicenda, in Abruzzo, è contraddistinta da un silenzio imbarazzante.
Antonino Dolce

PARCO FLUVIALE DEL TRIGNO???????

Forum democratico a Lentella: il Parco fluviale del Trigno come priorità
Riceviamo e pubblichiamo
Lentella 23/06/2014.
Per dare risposta alla necessità di confronto, ormai avvertita da molti, si è tenuto ieri al Bosco degli Ulivi a Lentella un incontro.
Lì nel punto più alto, dove la visione d’insieme del nostro territorio è vera e non solo immaginata.
C’è bisogno di elaborazioni e decisioni collettive e partecipate, c’è bisogno di una missione condivisa.
La mancanza di programmazione limita la visuale alle emergenze, in ambiti che potrebbero essere il volano della nostra economia, della nostra crescita civile e culturale, serve un cambio generale di rotta, di metodi. Questo comprensorio chiede ascolto ed azione. C’è maturità, esistono intelligenze e maestranze che propongono soluzioni e che hanno sempre più bisogno di spazi d'azione, per reagire ad una burocrazia oramai informe e a diffusi protagonismi da palco. Le decisioni sulle prospettive di sviluppo di una comunità devono essere prese dalle donne e dagli gli uomini che vivono il territorio, per questo motivo è necessario organizzare la partecipazione.
Il fiume Trigno, che unisce e non separa due regioni, è lo specchio della realtà che viviamo, di un comprensorio in cui i suoi centri più belli sono raggiungibili con difficoltà, ma è anche lì ad offrirci occasioni straordinarie di crescita.
L’incontro pomeridiano, iniziato alle 18.00 è proseguito fino a tarda ora vedendo la partecipazione attiva di decine di donne e uomini, provenienti da 15 comuni di tutto il comprensorio, rappresentanti di categoria, amministratori, sindaci, docenti universitari, operai e liberi professionisti, dirigenti di aziende, studenti e pensionati uniti dalla passione politica democratica e dall’amore per la nostra terra. Un forum democratico del vastese. A questo primo incontro seguiranno altri tematici, su tutte le emergenze territoriali. Al primo punto ci sarà l’ipotesi di “Parco fluviale del Trigno” per la valorizzazione del fiume e delle città che sulle sue sponde si affacciano.
Per tutti i convenuti
Agostino Monteferrante

venerdì 6 giugno 2014

TROTE ALLA SALMONELLA?

'Caos Trigno': due quintali e mezzo di trote immessi nell'acqua contaminata
Il 13 febbraio 2014, effettuato il ripopolamento lungo il fiume.

In questi giorni tiene banco il caso del Trigno malato, contaminato dalla salmonella. Un dibattito nel quale è difficile comprendere qual è l'aspetto più grave: l'inquinamento o l'incredibile incomunicabilità fra enti (della quale avevamo parlato già un anno fa). 
Che nei campioni prelevati a Schiavi d'Abruzzo (2 su 4), San Giovanni Lipioni (2 su 4), Tufillo (4 su 4) e Lentella (1 su 4) ci fosse la salmonella è emerso almeno 4 mesi fa. I rilievi sono stati eseguiti dal personale dell'Arta di San Salvo nel periodo settembre-dicembre 2013, la comunicazione dell'Arta di Pescara alla Asl a inizio maggio, la Asl ai Comuni, Regione e Provincia il 9 maggio. Alcuni giorni dopo sono scattate le ordinanze dei Comuni che si affacciano sul fiume Trigno. 
Cos'è accaduto nel frattempo in questi mesi? È successo ad esempio che l'Arci Pesca Fisa provvedesse al ripopolamento della trota lungo il corso dello stesso fiume. Il 13 febbraio scorso sono stati immessi circa 2 quintali e mezzo di trote nei tratti di fiume dei vari Comuni della vallata. Un'operazione che poteva essere evitata semplicemente comunicando in tempo i dati analitici emersi nel frattempo, risparmiando il costo per il ripopolamento e i rischi alla salute. Da gennaio ad aprile, inoltre, della stessa acqua non è stato fatto uso irriguo?
La storia dell'assenza di comunicazione intanto prosegue. La stessa Arci Pesca Fisa, che ha anche una convenzione con la Provincia di Chieti per la vigilanza ambientale del territorio, non ha ricevuto nessuna segnalazione dallo stesso ente (che a maggio è stato avvisato dalla Asl). La situazione di caos è chiaramente illustrata dal presidente Giuseppe Zappetti: «Non avremmo mai portato a termine il ripopolamento se solo avessimo saputo le condizioni in cui versava il Trigno. La Provincia inoltre continua a non farci sapere nulla. Abbiamo appreso della grave situazione solo dagli organi di stampa. È proprio il caso di dire non sappiamo che pesci prendere, visto che non sappiamo neanche più chi sia il nostro referente». 
San Salvo.net - Antonino Dolce

 

SALMONELLA NEL FIUME TRIGNO

Trigno inquinato dalla salmonella: "Incredibili i sei mesi di silenzio"
La scoperta fatta a fine 2013 e comunicata ora ai Comuni per le ordinanze che vietano l’uso di acqua. Il Consorzio di bonifica sud avvisa gli agricoltori della vallata: irrigate i campi a goccia e non a pioggia.
 
 
 
LENTELLA. La costernazione ha lasciato il posto alla rabbia.
E ora tutti i cittadini della vallata del Trigno chiedono di conoscere i motivi del nuovo grave inquinamento del Trigno, il responsabile e soprattutto perché la presenza dalla salmonella scoperta a fine 2013 è stata comunicata con sei mesi di ritardo. Furiosi i cittadini ma anche gli operatori economici, gli agricoltori e l’Arci pesca Fisa Quest’ultima ha chiesto la convocazione urgente della commissione regionale Settore ambiente- protezione-vigilanza ittica e ambientale.
Agricoltura. Il presidente del Consorzio di bonifica sud, Fabrizio Marchetti, ha fatto sistemare ieri mattina dei cartelli vicino a tutti gli impianti irrigui invitando gli agricoltori a irrigare con cautela e con il metodo “a goccia”, anzichè “a pioggia”. «Ho fatto sistemare i cartelli appena mi è stata comunicata la notizia dell’inquinamento che però risale a novembre. Pare che ora la situazione sia migliorata ma non spetta a me dirlo», dice il presidente Marchetti. Gli agricoltori sono preoccupati. Il divieto di utilizzo dell’acqua col sistema “a pioggia” nel periodo di raccolta di molti prodotti ortofrutticoli potrebbe provocare gravi danni al settore.
Arci pesca Fisa. Indignata l’Arci pesca Fisa. «Il Trigno ormai è diventato un malato cronico», ha scritto rammaricato il presidente del sodalizio, Giuseppe Zappetti. I sindaci della vallata hanno diffuso le ordinanze che vietano l’uso dell’acqua del fiume per attività agricole, zootecniche, per la pesca e le attività ludiche. «La gravità di quanto appreso è tale che la nostra associazione ha chiesto la convocazione urgente della Commissione regionale che si occupa della materia. La riunione è tata fissata per domani, alle 19, nei locali del centro turistico “Isola Verde”, sul lago di Bomba.
Il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua. Questa volta il Forum è deciso a prendere la vicenda a muso duro. «È incredibile che il provvedimento emesso in questi giorni faccia riferimento al periodo settembre-dicembre 2013», insiste il movimento ambientalista. «Per cinque mesi la popolazione ha usato l’acqua inquinata senza saperlo?». L’associazione chiede risposte certe questa volta. «Non si può giocare sui diritti e sulla salute dei cittadini». La malattia del Trigno non ha risparmiato neppure il Molise. Diversi sono i comuni molisani della vallata che hanno emesso l’ordinanza di divieto. Del resto se l’inquinamento è stato individuato a monte, a Schiavi d’Abruzzo e a San Giovanni Lipioni, è evidente che il problema abbracci tutta la vallata sottostante. L’auspicio del Forum per l’acqua è che la magistratura intervenga con urgenza individuando i responsabili dell’avvelenamento del Trigno». (p.c.)
IL CENTRO D'ABRUZZO 05 giugno 2014

mercoledì 4 giugno 2014

FIUME TRIGNO INQUINATO

CI RISIAMO, IL FIUME TRIGNO CRONICAMENTE INQUINATO.
LENTELLA (CH)   04/06/2014 -  Purtroppo apprendo da alcuni siti d’informazione locale, che il fiume Trigno è risultato per l’ennesima volta inquinato.
Questa volta l’ARTA di Chieti,  ha riscontrato la presenza della salmonella in misura superiore al 50% dei campionamenti effettuati lungo il corso del fiume, nelle stazioni di Schiavi d’Abruzzo, San Giovanni Lipioni, Tufillo e Lentella.
La contaminazione è particolarmente alta nel territorio di Tufillo dove la presenza della salmonella è stata riscontrata in 4 campioni su quattro.
Alcuni Comuni della vallata, hanno emesso un’ordinanza sindacale per vietare (fino a nuova comunicazione) l’uso a scopo irriguo delle acque, lo svolgimento attività ludiche e la pratica della pesca ad eccezione del no-kill.
Fa discutere i tempi della comunicazione, in quanto i  tempi intercorsi tra rilievi  (settembre – dicembre 2013) e ordinanze, sono di oltre cinque mesi.
L’ARTA ha inoltrato i dati analitici alla ASL Chieti-Lanciano-Vasto, all’inizio di maggio.
Mentre la comunicazione di quest’ultima ai Comuni della vallata, al Consorzio di Bonifica, alla Regione e al Presidente della Provincia è stata fatta il 09 maggio 2014.
Per maggiori dettagli, do appuntamento al prossimo editoriale, sempreché il fiume Trigno non sia morto definitivamente.
CHE TRISTEZZA!!!!!!!!!!!!!
Il Presidente
Giuseppe Zappetti
N.B.: Si conferma, data la gravità di quanto appreso, la convocazione d’urgenza della Commissione di Settore “Ambiente-Protezione Civile-Vigilanza”  dell’ARCI PESCA FISA, venerdì 06 giugno 2014, ore 19:00 presso la struttura “Isola Verde” sul lago di Bomba (Ch).

FIUME TRIGNO SORVEGLIATO SPECIALE

L'eterno malato: vietato l'uso delle acque del Trigno, c'è la salmonella.
L'Arta di San Salvo ne ha riscontrato la presenza in più del 50% dei campioni
Lentella 04.06.2014 - Divieto di uso delle acque del Trigno per le attività umane. A quanto pare, ci risiamo: le condizioni del fiume che marca il confine tra Abruzzo e Molise destano nuovamente preoccupazione. 
Questa volta il campanello d'allarme riguarda la presenza di salmonelle nelle acque. L'Arta di Chieti (con gli addetti della sede di San Salvo) ne ha riscontrato la presenza in più del 50% dei campionamenti effettuati lungo il corso del fiume nelle stazioni di Schiavi d'Abruzzo, San Giovanni Lipioni, Tufillo e Lentella.
La contaminazione è particolarmente alta nel territorio di Tufillo, dove la presenza della salmonella è stata riscontrata in 4 campioni su 4; a Schiavi e San Giovanni Lipioni in 2 su 4 e a Lentella in 1 su 4.
I Comuni della vallata (Schiavi d'Abruzzo, Castelguidone, San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno, Dogliola, Torrebruna, Palmoli, Carunchio, Tufillo, Fresagrandinaria, Lentella, Cupello e San Salvo) hanno per questo emesso un'ordinanza per vietare (fino a nuova comunicazione) l'uso a scopo irriguo delle acque, lo svolgimento attività ludiche nel fiume e la pratica della pesca (con l'eccezione del no-kill).
I TEMPI DELLA COMUNICAZIONE - Se c'è un pericolo serio derivante dalla contaminazione delle acque, non possono non destare qualche dubbio i tempi intercorsi tra rilievi e ordinanze. Gli esami sui campioni prelevati si riferiscono infatti al periodo settembre-dicembre 2013. All'inizio di maggio l'Arta ha inoltrato i dati analitici alla Asl Chieti-Vasto. La comunicazione di quest'ultima ai comuni su citati (e al Consorzio di bonifica, alla Regione Abruzzo e al presidente della Provincia) è stata fatta il 9 maggio.
Da qui sono poi partite le ordinanze. 
Antonino Dolce