martedì 29 aprile 2014

FIUMI D'ABRUZZO



Fiume Sangro, Villa Santa Maria (Ch).

Con questo video, si da inizio ad una serie di riprese in omaggio alle bellezze naturali di alcuni corsi d'acqua nella Regione Abruzzo.

RICORDO DI UN AMICO SCOMPARSO...........



Alla Scoperta del Fiume Sangro con Michele Ciccotosto - ChiPesca.com

AMBIENTE IN ABRUZZO

I corpi idrici sotterranei della Regione a forte rischio
I dati dell'Arta rivela una forte compromissione delle aree di fondovalle
29.04.2014 - L'Arta ha da poco pubblicato i dati relativi alla qualità dei corpi idrici sotterranei. La situazione è allarmante: in stato 'buono' ci sono solo quelli in aree montane non antropizzate.
Il 50% delle acque sotterranee in Abruzzo è in una condizione di forte degrado, con la quasi totalità dei corpi idrici delle aree di fondovalle classificati nello stato 'scadente'.
È questo il risultato sconvolgente che emerge consultando la carta dell'Arta redatta per le attività di monitoraggio predisposte dalla Regione Abruzzo, Assessorato alle OO.PP., nell'ambito dell'aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque. Il documento riporta gli ultimi dati disponibili (al 2012) sulla qualità dei corpi idrici sotterranei in Abruzzo. Come per i fiumi la Direttiva 60/2000/CE prevede che entro il 2015 tutte le acque sotterranee devono raggiungere lo stato 'buono'. Dei 28 corpi idrici monitorati dall'ARTA ben 14 sono nello stato 'Scadente'.
Le uniche aree di fondovalle della regione di fondovalle classificate nello stato 'buono' sono la piana del medio e basso Sangro e quella attorno a Castel di Sangro. Per il resto appare drammatica la situazione di contaminazione delle acque sotterranee della piana del Tronto (72% dei punti controllati oltre i limiti!), del Vomano (58%), del Saline (63%), del Vibrata (71%), del Pescara (58%), Sinello (60%), Foro (58%). Significativa l'inclusione nella classe 'scadente' della Piana del Tirino (40%). Le due grandi conche interne, quella del Fucino (58%) e la Valle Peligna (30%) sono anch'esse in stato di sofferenza. Anche quella più piccola di Oricola mostra uno stato "scadente" con il 60% dei punti fuori norma.
Le cause di tale situazione vanno cercate negli input chimici dell'agricoltura intensiva (sia per i pesticidi sia per i nitrati) e nei residui delle lavorazioni industriali (prevalentemente solventi come cloroformio, tetracloroetilene e tricloroetilene).
Dichiara Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua: «L'Abruzzo è una regione ricca d'acqua ma la stiamo contaminando in modo dissennato. Qui non è solo una questione limitata al caso limite di Bussi perché ci troviamo davanti ad un inquinamento diffuso che rende la qualità dell'acqua distante dagli obiettivi di qualità di legge in quasi tutte le aree antropizzate. Non appena la falda che si muove sotto i nostri piedi incontra un'area antropizzata oppure vi piove sopra infiltrandosi la sua qualità scade in maniera ineluttabile. Appare una vera e propria condanna all'inquinamento per il bene più prezioso che abbiamo, che ha anche un valore strategico nel Mediterraneo, soprattutto in un'epoca di cambiamento climatico. Tutti si riempiono la bocca con la parola sostenibilità, ma i dati oggettivi ci dimostrano che la Natura non regge più questo modello economico. La nostra agricoltura ha troppi input chimici, con il teramano in condizioni estremamente difficili per i nitrati. Le aree industriali e artigianali sono state disseminate quasi in ogni paesino rendendo impossibile un controllo, un'adeguata dotazione dei servizi essenziali e una gestione efficace delle attività di prevenzione e gestione dell'inquinamento. È indispensabile un radicale cambio di rotta, concentrando le risorse del nuovo Piano di Sviluppo Rurale e attuando una politica industriale severa nei confronti delle aziende che hanno l'obbligo di produrre senza contaminare la risorsa alla base delle vita. Chiediamo controlli serrati, partendo dalle aree dove si concentrano le sorgenti principali, come quelle del Tirino e delle Sorgenti del Pescara, dove dobbiamo prevenire qualsiasi tipo di rischio guardando cosa accade a monte. A mero titolo di esempio, sconcerta la notizia riguardante l'attività di cava ad Ofena posta sotto sequestro anche per l'ipotesi di uno scorretto smaltimento in loco delle acque di lavaggio degli inerti. A monte delle sorgenti non ci devono essere attività che pongono a rischio un patrimonio essenziale. Chiediamo, tra l'altro, il rispetto immediato delle previsioni dell'Art.28 comma 2 del Testo Unico sull'Ambiente che impone al Comitato CCR_VIA di pubblicare sul proprio sito WEB le modalità di svolgimento del monitoraggio, i risultati e delle eventuali misure correttive adottate rispetto ai progetti approvati. Sul sito della Regione non vi è traccia alcuna di tali documenti. Tutto ciò è inaccettabile. Il Piano di tutela delle acque deve immediatamente perimetrare le aree di salvaguardia e le fasce di rispetto per gli acquiferi, dettando norme stringenti per tutte le attività produttive. In caso contrario, che territorio lasciamo ai giovani?».
Redazione Trigno.net

giovedì 24 aprile 2014

PESCA AL COLPO


VOLONTARIATO.......

BONSAI AID AIDS – 22° EDIZIONE: RACCOLTI  FONDI PARI A EURO  609,00 NEL GIORNO 19 APRILE 2014.
L’ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti, ringrazia i volontari e i cittadini che hanno aderito.
Sono 609,00 euro i fondi raccolti nel   giorno  di sabato 19 aprile 2014  nei due punti di distribuzione, San Salvo (Ch) presso il Centro Commerciale Insieme,  e  Casalbordino (Ch) in Piazza dei Miracoli,  per la lotta all’AIDS attraverso l’iniziativa  Bonsai Aid Aids 2014” , sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica,  un regalo speciale per la pasqua e un gesto concreto a sostegno degli scopi istituzionali di ANLAIDS Onlus,  che nella zona di Vasto  ha come rappresentante l’ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti.
La possibilità di donare un contribuito passava in questa occasione attraverso l’offerta  di acquisto di diversi  bonsai.
 “Il ringraziamento, va  a tutti le Guardie Particolari Giurate e  Volontari di Protezione Civile del gruppo di amici “Antonello LIVE”   intervenuti  alla vendita,  e ai tanti cittadini che  hanno voluto aderire all’iniziativa dimostrando ancora una volta una grande sensibilità del nostro territorio per problematiche di carattere sociale così’ importanti” dichiara il Presidente Giuseppe Zappetti.

martedì 22 aprile 2014

QUALE FUTURO DELLA PESCA IN PROVINCIA?????

Richiesta incontro urgente in Provincia di Chieti per le problematiche sulla pesca sportiva e gestione.
Invio mail venerdì 18 aprile 2014
 
Signor Presidente Di Giuseppantonio,
questo  mio appello inizia con  “C’era una volta la pesca  sportiva nella Provincia di Chieti”.
Potrebbe essere un titolo di un  bellissimo film, visto e rivisto molte volte, ma ironia a parte è la triste realtà.
Gli ultimi pescatori che ancora effettuano la pesca sportiva, rispettosi delle regole e dell’ambiente, si sentono abbandonati e senza alcuna considerazione dal mondo politico e istituzionale.
Non basta aver tolto  per l’anno 2014, il ridicolo costo di € 10,00 del tesserino segna cattura, se non migliorano le aspettative di chi vive la pesca come  una passione viva e autentica, vere  sentinelle dell’ambiente acquatico e naturalistico.
Sono molte le domande che le Associazioni unitamente ai pescatori, avanzano per chiedere informazioni sui ripopolamenti, sui tesserini, sulla segnaletica, istituire zone no-kill, regolamentare i campi di gara, gestione di tratti di fiume in concessione, etc…………
Ad oggi, per risposta solo un grande e continuo “silenzio”,  un vuoto.
Per questo l’ARCI PESCA FISA, insieme ai Volontari della Vigilanza Ittica (che Lei conosce benissimo),  chiede  di convocare  presso gli Uffici della Provincia di Chieti, unitamente alle altre Associazioni Ittiche ed Ambientalistiche, la Polizia Provinciale, l’ASL, il Corpo Forestale, il Mario Negri Sud,  un tavolo tecnico  per affrontare con estrema urgenza le problematiche sopramenzionate.
Sono estremamente consapevole, che l’attuale momento è difficile, ma ognuno di noi deve fare la propria parte per quanto compete.
Non abbandoniamo ulteriormente il nostro territorio.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Giuseppe Zappetti

P.S.: Per dovere e diritto di cronaca, oggi 22 aprile 2014, alle ore 12:00 circa, la segreteria del Presidente della Provincia di Chieti, ha contattato direttamene il Presidente Zappetti  quale promotore della richiesta del tavolo tecnico, per concordare  una data possibilmente inizio maggio p.v.. Segue aggiornamento.
 

domenica 20 aprile 2014

AUGURI DI BUONA PASQUA

Insieme alle campane, sciogliamo nei nostri cuori tutti i nodi e sia davvero una pasqua di serenità e riconciliazione per tutti auguri!

martedì 15 aprile 2014

PROVINCIA DI CHIETI

Caccia, Provincia e ATC sottoscrivono il programma di gestione dei cinghiali
Moroni: «Accordo importante, dal primo giugno al via l'abbattimento»

Dal primo giugno prossimo nel territorio provinciale di Chieti sarà possibile abbattere i cinghiali in selecontrollo e attuare le più efficaci misure di prevenzione per ridurre l'impatto sulle colture agricole. È quanto prevede il programma operativo per la gestione e la caccia dei cinghiali, sottoscritto questa mattina presso la Sala della Giunta della Provincia di Chieti alla presenza del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, dell'assessore all'Attuazione del piano di controllo dei cinghiali, Franco Moroni, del consigliere provinciale delegato alla Caccia e Pesca, Giovanni Staniscia, dei presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia 'Chietino-Lancianese', Corrado Di Nardo, e 'Vastese', Donato D'Angelo, e dei funzionari dell'Ente coinvolti nell'iniziativa.
Il programma, che dispone l'esecuzione di quanto deliberato dal Consiglio provinciale il 26 settembre scorso, prevede due tipi di interventi. Il primo intende dare una risposta ai gravi danni che i cinghiali arrecano alle colture e agli allevamenti e ai problemi sulla sicurezza dei cittadini e degli automobilisti sulle strade (l'ultimo incidente è avvenuto a fine marzo a Fresagrandinaria, NdR). In tal senso sarà attuato un puntuale monitoraggio delle situazioni di criticità cui si risponderà con interventi mirati tramite cattura e selecontrollo. Con la seconda tipologia di intervento sarà avviato un attento controllo sanitario sulla specie, grazie al quale si potrà fare finalmente chiarezza sull'incidenza della trinchella e su altre possibili patologie, di cui occorre tenere conto per una corretta attività di gestione dei cinghiali.
«Si tratta di un accordo importante - sottolineano il presidente Di Giuseppantonio e l'assessore Moroni - che darà il via a un modo nuovo e efficace di affrontare l'annoso problema dei cinghiali. Abbiamo potuto contare sulla preziosa collaborazione della Prefettura di Chieti, delle ATC provinciali e a breve coinvolgeremo le Amministrazioni comunali interessate per far si che il piano venga attuato al meglio. Contestualmente al programma è stata predisposta la partenza di un piano sperimentale di trattamento igienico sanitario che, nel rispetto della normativa europea, consentirà l'autoconsumo e la commercializzazione in sicurezza delle carni  grazie alla creazione di appositi centri di sosta e di raccolta dei capi abbattuti: insomma, si tratterà di vere e proprie filiere che contribuiranno al rilancio dell'economia del territorio».
L'assessore Moroni conclude annunciando un giro di vite anche sulla piaga del bracconaggio: «Grazie all'attuazione del programma che sostanzialmente valorizza i cinghiali e li trasforma da problema a risorsa, siamo convinti che si assisterà all'inversione di tendenza di un fenomeno storico e da biasimare».

VIGILANZA ITTICA

Pesca  illegale  sul  fiume  Tacina,  sanzionati  10 rumeni
Sequestrate 15 canne da pesca, un gommone, una rete di circa 200 metri e circa 15 kg di pescato
Le Guardie Ecozoofile dell’Anpana Calabria, durante un servizio d’Istituto finalizzato alla prevenzione e repressione del dilagante fenomeno delle violazioni in materia ittica, espletato nel territorio Comunale di Cutro sull’argine del fiume Tàcina, uno dei fiumi principali della provincia di Crotone, hanno sorpreso 10 soggetti, di nazionalità rumena, mentre esercitavano attività di pesca senza regolare permesso rilasciato dalla Regione Calabria. Agli stessi veniva elevata sanzione amministrativa per aver esercitato l’attività ittica senza nessun permesso. Nel corso del servizio venivano sequestrate 15 canne da pesca con mulinello, un gommone, una rete di circa 200 metri e circa 15 kg di pescato (Carpe e spigole). Le Guardie per raggiungere questo risultato sono state impegnate tutta la notte sino alle ore 08:00 di oggi. Grazie al duraturo controllo da parte dell’Anpana il soggetto che paga regolarmente le tasse può esercitare in tutta tranquillità l’attività di pesca. I pescatori presenti, si sono complimentati con gli operatori. Il Comandante Regionale delle Guardie, Dott. Carmine Levato, proporrà gli operanti ad una ricompensa per l’impegno e la professionalità che quotidianamente mettono in campo. Nonostante sia una attività di volontariato.

VIGILANZA ITTICA

Pescatori di frodo, massima allerta e multe salate
 
MONTICELLI - Resta la minaccia della pesca di frodo sul Po da parte di pescatori dell’Est Europa. E’ il dato che si evince dalle prime uscite notturne di controlli lungo il tratto di fiume della Bassa Piacentina, portati avanti dagli agenti della Fipsas coordinati da Alessandro Gambazza: nel mese di aprile sono state quattro le notte di attività, a cui si sono uniti in certi casi anche i volontari dell’associazione cremonese ‘Il Nibbio’ di Spinadesco con cui è nata una proficua collaborazione.
Il primo bilancio dei servizi di vigilanza conferma appunto che di notte il Po è frequentato soprattutto da stranieri che spesso utilizzano attrezzature non consentite: tre le infrazioni accertate, pesca con più di tre canne e con più ami rispetto al consentito (uno degli stranieri aveva addirittura sei ami su un’unica canna) e sono state elevate sanzioni pari a 100 euro l’una. Le specie pescate sono prevalentemente alloctone: brema, aspi, siluri, barbi iberici e portoghesi.

VIGILANZA ITTICA

Pirati del Po nel mirino, sanzionati otto pescatori
Controllati 35 pescatori di cui solo quattro italiani, multati polacchi e romeni.
Controlli notturni sul fiume Po
CASTELVETRO - Ripartono i controlli notturni (e le multe) lungo il fiume Po, nel tratto della Bassa Piacentina che arriva fino ai confini con Parma, Lodi e Cremona: le guardie ittiche volontarie, guidate da Alessandro Gambazza, fra sabato e domenica hanno svolto il primo servizio congiunto dell’anno volto a contrastare pesca di frodo e altre irregolarità come l’abbandono selvaggio di rifiuti, e far da deterrente ai ladri di motori e di barche. L’attività, in collaborazione con le sezioni di Cremona e Lodi, ha visto coinvolti dieci agenti che in sei ore hanno percorso più volte un tratto fluviale di circa 50 chilometri.
I controlli hanno interessato 35 pescatori (di cui solo quattro italiani) e per otto di loro (romeni e polacchi) sono scattate sanzioni e sequestro di attrezzi da pesca. Le infrazioni sono state pesca senza licenza, pesca con attrezzi superiori al consentito (sei canne da pesca al posto di tre) e pesca con detenzione di esche e pasture superiore ai quantitativi consentiti (20 chilogrammi anziché 7).

domenica 13 aprile 2014

VIGILANZA ITTICA

VIOLENTO  SCONTRO VERBALE  DURANTE UN CONTROLLO NOTTURNO SUL  BACINO DI BOMBA,  TRA AGENTI DELL'ARCI PESCA F.I.S.A.  E  GRUPPI DI  PESCATORI COMUNITARI.
E' accaduto nella notte tra sabato 12 e domenica 13 aprile.
 
Bomba 13.04.2014 - Un normale controllo sull'attività di pesca notturna , ma che ha rischiato di aver ben altro seguito.
Due gruppi di pescatori comunitari, in violazione al DLC n°19 del 04/03/2008 "Regolamento Provinciale della pesca notturna alla specie ittica carpa, con l'obbligo del rilascio in acqua del pescato", hanno duramente contestato l'operato degli Agenti Ittici Volontari in merito al controllo perpetuato nei loro confronti. 
Alcool e cattiveria di alcuni soggetti,  hanno ben presto preso sopravvento all'educazione e cortesia, ingiurando cattive parole e frasi in lingua madre nei confronti degli Agenti.
Solo grazie alla prontezza  e  la  professionalità del capo pattuglia Ferri, ha ristabilito (almeno in apparenza),   una calma e tranquillità per tutta la durata del controllo, trascrizione dei verbali sanzionatori e registrazione dei soggetti con regolare licenza di pesca. 
L'operazione notturna, si è concluso alle ore 05:00 di domenica 13 aprile, con il triste bilancio di n°6 verbali redatti su nove soggetti controllati.
Per  dovere di cronaca,   durante le fasi accese del controllo, si riporta l'episodio della fuga di un gruppo ben nutrito di soggetti non meglio identificati mediante tre autovetture (luci accese).
Inutile aggiungere che all'arrivo della pattuglia sul posto precedentemente abbandonato,  si è rinvenuto solo  immondizia e sporcizia di ogni genere.
Un complimento doveroso ai cinque  bravi Agenti impegnati della Sede Operativa di Lanciano.
L'Ufficio di Presidenza.

I VELENI DI BUSSI - FIUME PESCARA

Montedison, via processo da Chieti

11 Aprile 2014 - Secondo i legali della difesa manca la giusta obiettività del collegio
Discarica di Bussi sul Tirino, la Montedison chiede che il processo non si faccia più a Chieti. Le difese del processo in Corte d'assise per la mega discarica di veleni della Montedison di Bussi (Pescara) hanno presentato in udienza, oggi, istanza di rimessione in Cassazione del collegio giudicante. Secondo i legali di molti tra i dirigenti della Montedison la richiesta si spiega con il coinvolgimento ambientale e con l'ipotesi di non giusta obiettività del collegio.

venerdì 11 aprile 2014

AMBIENTE

SMALTIVANO I REFLUI DI UN FRANTOIO NEL PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA
O4.04.2014 - I Forestali hanno sequestrato tre cisterne e deferito all'Autorità Giudiziaria il rappresentante legale, un dipendente del frantoio e un trasportatore, tutti residenti a Corato
Il personale del Comando Stazione di Ruvo di Puglia (BA) del Corpo forestale dello Stato ha accertato una gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da acque di vegetazione, commessa da un frantoio di Corato (BA).
Le indagini dei Forestali sono iniziate per individuare i responsabili di una serie di abbandoni incontrollati di acque di vegetazione provenienti da un frantoio all'interno del territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. L'attività d'indagine ha portato all'individuazione del diretto responsabile degli abbandoni e al riscontro dell'assenza della documentazione prevista dalla legge per la gestione dei rifiuti. È emersa, infatti, una tenuta irregolare dei registri che accompagnavano i rifiuti fuori dall'azienda. I Forestali hanno posto sotto sequestro penale tre cisterne adibite allo stoccaggio dei reflui  e  hanno deferito all'Autorità Giudiziaria il rappresentante legale, un dipendente del frantoio e un trasportatore, tutti residenti a Corato, per attività di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da acque di vegetazione e per abbandono delle stesse in violazione delle norme sui rifiuti e della normativa di tutela dell'area protetta.

mercoledì 9 aprile 2014

TGR Abruzzo - L'Abruzzo sommerso il Fiume Tirino



Servizio del TgR Abruzzo sull'Abruzzo sommerso.

Reportage sul fiume Tirino e la trota fario.

IO NON CI STO. Condizioni torrente SCIOLA ( PG ).





Questo video è nato per far presente a tutti le condizioni dei nostri fiumi Italiani.
Fiumi mal gestiti, abbandonati agli abusi della gente IGNORANTE e dai BRACCONIERI. Fiumi che non sono mai vigilati dalle guardie forestali. Nella provincia di PG e nel resto d' Italia ci sono fiumi in condizioni molto peggiori. Questo video segue e appoggia l' idea di pensiero lanciata dal famoso video di Salvocarpangler "IO NON CI STO...E TU ?". Non restiamo fermi e muti. Facciamoci sentire. GRIDIAMO TUTTI INSIEME "IO NON CI STO".
 Se avete dei video di fiumi abbandonati e mal gestiti inviateceli a noi e li pubblicheremo.

AMBIENTE. FIUME PESCARA

Il Sindaco di Bussi: la Montedison deve pagare
Intervento La Gatta durante consiglio comunale straordinario
Lunedì, 7 Aprile 2014 Abruzzo
"Chi ha inquinato deve pagare. Non si può dire che è colpa dei bussesi, noi siamo le vittime, ai media chiedo di non abbandonarci e di ristabilire una verità perché il processo a Chieti è contro la Montedison, non contro Bussi e i suoi cittadini". A sostenerlo è il sindaco, Salvatore La Gatta, durante il Consiglio straordinario dedicato alle vicenda della discarica dei veleni chimici, davanti a esponenti politici, compreso il presidente della Regione, Gianni Chiodi.
«Grave inadempimento contrattuale e risaricmento di danni». Sono questi presupposti che animeranno la prossima class action che Codacons Abruzzo sta studiando per risarcire i cittadini che per decenni hanno bevuto acqua contaminata distribuita dall’acquedotto gestito dalla spa pubblica, Aca.
L’associazione dei consumatori chiederà «€ 5.000,00 di risarcimento danni per ciascun utente che in questi anni ha bevuto acqua avvelenata».
Nei gironi scorsi, al termine di un lungo (4 ore) e proficuo incontro in un famoso studio legale di Ancona, specializzato in responsabilità civile e risarcimento dei danni, il Codacons Chieti, sportello di Francavilla al mare ha messo a punto la strategia da portare avanti nei confronti dell’Aca Spa, società somministrante, per grave inadempimento contrattuale e risarcimento danni, per aver somministrato ai propri utenti acqua contenente sostanze altamente inquinanti e cancerogene.
L’Associazione sta organizzandosi sul da farsi e sfrutterà  un noto  precedente della Corte di Cassazione che quantifica in € 5.000,00 il danno che una persona esposta a un grave inquinamento ambientale subisce per la paura, con la quale dovrà convivere a vita, di contrarre una patologia tumorale.
Nella foto, gli uomini della Guardia Forestale

 

lunedì 7 aprile 2014

SCUOLA DI PESCA AI BARBI..............


PROTEZIONE CIVILE

Si allarga il Coordinamento Territoriale di Protezione Civile del Vastese
Entrano l'ARCI PESCA F.I.S.A – Chieti sede operativa in Lentella e il gruppo comunale di Carunchio
07/04/2014, 12:52 Associazioni
Continuano le adesioni al Coordinamento Territoriale di Protezione Civile del Vastese che, a circa un anno dalla sua nascita, ha visto due nuovi ingressi da parte del gruppo comunale di Carunchio e dell’Arci Pesca Fisa - Chieti sede operativa a Lentella.
I due gruppi si uniscono alle associazioni Madonna dell’Assunta di Casalbordino, P.C. Arcobaleno di San Salvo,  P.C. Il Castello di Monteodorisio, P.C. Ascarì di Santa Maria Imbaro, al gruppo comunale di San Buono e al circolo San Vitale di San Salvo, mentre la parte sanitaria è affidata alla Provvidenza Soccorso di Vasto. Nei giorni scorsi si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo del referente del coordinamento che ha visto la conferma alla guida, per i prossimi tre anni, del presidente della Protezione Civile Arcobaleno di San Salvo Nicola Di Sciascio. In questi giorni, alcuni volontari delle associazioni, stanno partecipando a San Salvo all’importante corso A.I.B. di 1° livello. Nelle prossime settimane il Coordinamento Territoriale, con ben 9 gruppi e oltre 250 volontari, potrebbe crescere ulteriormente visto l’intenzione di altre associazioni di aderire al progetto che a distanza di un anno si sta dimostrando molto valido e prezioso per i volontari e le varie associazioni.

domenica 6 aprile 2014

FIACCOLATA COMMEMORATIVA ..............

L’ARCI PESCA FISA presente con i suoi Volontari di Protezione Civile e Agenti Ittici-Ambientali.

L’Aquila 06.04.2014 - È il giorno in cui ricordare quanto accaduto ma anche quello in tornare a gridare il desiderio di ritorno alla normalità.
Quella normalità che a L'Aquila è andata in pezzi alle 3.32 del 6 aprile 2009, quando il terribile terremoto colpi quella zona d'Abruzzo portando distruzione e dolore.
Anche ieri sera, come accade in ogni anniversario, si sono ritrovati in migliaia per percorrer le vie silenziose (Via XX Settembre) di una città che cerca di ripartire.
                                                                                            A guidare il corteo i familiari delle 309 vittime che il sisma ha strappato alla vita. 

venerdì 4 aprile 2014

INQUINAMENTO DEL FIUME PESCARA

La discarica dei veleni di Bussi, il pm: “Acqua inquinata, inascoltati gli allarmi del Comune di Pescara”
Inquinamento già noto dalla fine degli anni ’60 e nel ’72 l’amministrazione comunale chiese la rimozione dei rifiuti interrati
Venerdì, 4 Aprile 2014 Abruzzo
Fino a tutti gli anni '60 il sito industriale chimico di Bussi (Pescara) ha sversato una tonnellata al giorno di veleni residui della produzione nel fiume Tirino. È il passaggio forte della requisitoria dei pm Annarita Mantini e Giuseppe Bellelli al processo in Corte d'Assise a Chieti sulla discarica della ex Montedison.
La Procura di Pescara durante la requisitoria ha reso pubblica una lettera inviata nel 1972 dal Comune di Pescara a firma dell'assessore Contratti ai vertici della Montedison di Bussi nella quale chiedeva di rimuovere i rifiuti tossici interrati nel sito perché costituivano un pericolo di inquinamento concreto per le falde acquifere dell'acquedotto Giardino che forniva l'acqua potabile a tutta la Val Pescara. Per i Pm questo dimostra come già allora si sapesse degli effetti letali dell'interramento dei rifiuti. 
La Procura di Pescara durante la requisitoria ha reso pubblica una lettera inviata nel 1972 dal Comune di Pescara a firma dell'assessore Contratti ai vertici della Montedison di Bussi nella quale chiedeva di rimuovere i rifiuti tossici interrati nel sito perché costituivano un pericolo di inquinamento concreto per le falde acquifere dell'acquedotto Giardino che forniva l'acqua potabile a tutta la Val Pescara. Per i Pm questo dimostra come già allora si sapesse degli effetti letali dell'interramento dei rifiuti.

Nella foto: uomini della Forestale in azione
 

SCIOCCANTE RIVELEZIONE ISS

Discarica Bussi: studio 1981, contaminati alimenti.
Relazione ISS in Assise, mercurio anche nei capelli dei pescatori

Giovedì, 3 Aprile 2014 Abruzzo
Valori medio alti di mercurio furono rintracciati nei prodotti alimentari vegetali nel 1981 così come mercurio fu trovato nel 1972 nei pesci e nei capelli dei pescatori a Pescara. E' quanto scritto dall'Istituto Superiore di Sanità nella Relazione depositata al Processo in Assise a Chieti sulla megadiscarica di veleni di Bussi. 
La relazione dell'Iss spiega che in uno studio del 1972 sui pesci catturati alla foce del fiume Pescara e nel mare antistante, cosi' come nei capelli dei pescatori, furono riscontrati valori superiori alla legge dal 4,5 sui pesci e 14 volte sugli esseri umani. Nello studio del 1981 sui vegetali coltivati in prossimità del fiume, grano, vite e olivo, già all'epoca gli studiosi notarono valori ''medio alti''.

Gli uomini della Guardia Forestale durante il sequestro della discarica di Bussi.

VALLE DEL TRIGNO........ ABBANDONATA.

Eternit abbandonato, a San Felice scatta la protesta
Mercoledì 9 aprile sit-in di associazioni e comitati
 
SAN FELICE DEL MOLISE 04/04/2014 Mercoledì 9 aprile alle ore 15.30 all’uscita della statale Trignina, sul tratto di strada della fondovalle Castellelce, nei pressi dell’incrocio tra i comuni di Mafalda e San Felice del Molise, comitati e associazioni si ritroveranno per tenere una conferenza stampa-sit in per protestare e denunciare l’ennesimo attacco al territorio.
Come si ricorderà, lo scorso 20 marzo, ignoti, approfittando con ogni probabilità dell’oscurità e dell’abbandono di quei luoghi, hanno utilizzato uno spazio pubblico per lasciare sul posto ciò che sicuramente non avrebbero accantonato sulla loro proprietà, numerose lastre di eternit che come risaputo, rilasciano in stato di degrado, come in questa circostanza, amianto, elemento non riciclabile e altamente nocivo per la salute. Il tratto di strada utilizzato a stregua di discarica, risulta appetibile in quanto, dopo una prima fase di lavori per la realizzazione dell’indispensabile arteria, ne è seguita un'altra di totale abbandono così da essere 'favorita' da soggetti non proprio civili.
Ad ogni buon conto, le sottoscritte associazioni e quanti altri vorranno aderire, fedeli alla spinta che li vuole presenti sui luoghi oggetto di attenzioni vigliacche da parte di individui delinquenti, spiegheranno tutte le motivazioni della loro azione e porteranno a conoscenza degli organi di informazione le proposte e le prossime iniziative che saranno messe in campo per scongiurare e combattere i sempre più numerosi scempi al territorio.
Associazioni aderenti:
Comune Di Matrice, Proloco Matrice, Uil Beni Culturali Molise, La Fonte, Corea, Oml, Comitato No Stalla, Sì Molise Bene Comune, R@P, Osservatorio Sulla Repressione, Associazione 1 Marzo, Pax Christi Molise, Comitato Molise, Abruzzo, Lazio, Campania Contro Le Camorre, Aiig Molise, Fondazione “Lorenzo Milani”, Osservatorio Sul Diritto Alla Salute, Centro Studi Alto Vastese E Valle Del Trigno, Associazione Caponnetto Molise Abruzzo, Comitato Per L’abrogazione Della Legge Berardo.
Emilio Izzo

NUOVO DISASTRO AMBIENTALE

Sversamento di liquami chimici scoperto a 100 metri dalla foce del Trigno
L'incredibile situazione in territorio di Montenero di Bisaccia

MONTENERO DI BISACCIA 03/04/2014, - Situazione del Trigno e delle sue sponde sempre più degradata e preoccupante. La strada sterrata che conduce alla foce del fiume (vi si accede dall'incrocio sulla Statale 16 in direzione di Termoli dopo lo svincolo per il centro commerciale Costa Verde) è costellata di immondizia di ogni genere come siamo - purtroppo - abituati a vederla ovunque lungo le rive dei corsi d'acqua locali.
Il sentiero è sconnesso e le ultime piogge hanno creato numerose pozzanghere. Dopo circa 200 metri dal suo ingresso ce n'è una molto più grande. A prima vista sembrerebbe una delle normali pozze d'acqua presenti, invece la sua origine è un'altra.
A testimoniarlo è il curatore del blog Lontano dal paradiso che si occupa di tematiche ambientali in Basso Molise. Ieri - 2 aprile - ha ripreso con una videocamera l'incredibile e imponente sversamento di acqua nera da un enorme tubo celato dalla vegetazione dal lato sinistro. La grande quantità di liquidi sversati, oltre a 'tagliare in due' la strada, ha invaso anche i campi - incolti - che la costeggiano.
Come commenta l'autore del video «il fetore allucinante» che ne proviene non è di origine organica, ma fa pensare a «materiale chimico». Tutto questo, uno scempio di dimensioni notevoli, avviene tranquillamente a circa 100 metri dal mar Adriatico e dalla foce del fiume Trigno
Oggi la puzza si avverte debolmente e dallo scarico non esce niente; il liquame nero sversato ieri viene lentamente assorbito dal terreno.
Quella raccolta Lontano dal paradiso è una importantissima testimonianzia di come ancora oggi è possibile avventurarsi in sversamenti simili senza alcun timore di incappare in sanzioni o denunce. Il tutto, ovviamente, a danno - un danno insopportabile e gravissimo - dell'ambiente e della salute.
Antonino Dolce

MALA........AMBIENTE


 Vasto 03/04/2014 - I responsabili Virginia Della Guardia, Alessandro Cilli e Simone Loreta dell'Associazione ambiente, sport e cultura della FEE Abruzzo segnalano quanto segue:
- Agnone territorio molisano - E' stato accertato che il depuratore non è funzionante, si presume che le sue acque scarichino direttamente nel Trigno. Sulla S.P. 72, svincolo Agnone, a circa 0,800km, direzione Agnone, è stato trovato un canale di scolo di liquami, con presenza di schiuma, proveniente, presumibilmente, dal su citato depuratore non funzionante come si evince da foto in nostro possesso. (N.B. foto e altro materiale sono giacenti presso i nostri Uffici).
- Vasto - E' stata segnalata una discarica interrata, non a norma e contenente materiali industriali di risulta.
- Cupello - C.da Bufalara - E' stata segnalata, dal confinate M.G., una discarica abusiva contenente rifiuti di tipo pericolosi e tossici.
- Villalfonsina – Area sottostante il ponte dell'autostrada A14 (arteria di collegamento S.S. 16 comune di Villalfonsina), discarica abusiva già documentata, oltre due mesi fa, con fotografie scattate alla presenza di guardie provinciali, le quali si sono mostrate disponibili ad occuparsi della segnalazione così denunciata, senza, ad oggi, risultato alcuno.
- Montenero di Bisaccia - Condotta di liquami, provenienti dal comune di San Salvo, non a norma con conseguenti forti disagi per gli abitanti.
- Petacciato - Canale, contenente liquami, proveniente dall'alto molise che sfocia direttamente a mare, all'altezza della riserva naturale regionale.
- Fiume Sinarca (territorio di Termoli) - Proveniente dall'alto molise, è stato accertata, oltre a liquami maleodoranti, presenza di: contenitori di phitofarmaci e microdiscariche di materiale di vario tipo.
- Larino - Zona industriale (Piane di Larino) nelle vicinanza di un concimificio ed altre industrie che alimentari ed affini, è stato scoperto un tubo interrato (presumibilmente proveniente da dette industrie) che procurano rigagnoli nel vallone sottostante, immessi a loro volta, nel fiume Biferno, per il tramite del torrente Cigno, proveniente dall'alto Molise in cui insistono microdiscariche. E‘ facile presumere che le acque di detti corsi vengano prelevate dagli agricoltori per l'irrigazione dei loro campi.
- Pollutri - Torrente di liquami, proveniente dal depuratore, che immette nel fiume Sinello, all'altezza della riserva di Don Venanzio. Lungo il corso del medesimo torrente, presenza di microdiscariche di vari materiali.
- San Vito (Porto) - Torrente di liquami, proveniente dal depuratore di Lanciano, che immette nelle acque del porto.
- Vasto – (Situazione già segnalata) Discarica comunale dismessa. E‘ stata accertata e documentata fotograficamente una piccola frana a dimostrazione di un inizio di cedimento del terreno sovrastante posto a copertura, con fuoriuscite di percolato.
- Fiumi Sinello e Sangro – In questi corsi d’acqua, si raccolgono le varie acque inquinate dei comuni di tutto l'Alto vastese ed Alto Sangro (privi di depuratori), lungo il percorso dei fiumi indicati presenza di microdiscariche in cui vengono raccolti vari materiali inquinanti: pneumatici, contenitori di phitofarmaci, eternit ed altro materiale di vario genere.
Altro problema che grava sulla situazione è quello relativo alla mancanza di attività di smaltimento di contenitori di phitofarmaci e altro materiale segnalato dai contadini stessi, i quali sono costretti a bruciare tale materiale o interrarlo con gravi conseguenze per l’Ambiente.
I Volontari dell‘Associazione hanno accertato l’esistenza dei gravi fatti qui segnalati, rilevando come essi non riguardino soltanto il territorio della provincia di Chieti ma anche quello delle province di Teramo, Pescara e L'Aquila.
Gli stessi Volontari (Abruzzesi residenti nella regione Abruzzo) continueranno ad effettuare vigilanza su tutto il territorio, affinché tali emergenze vengano risolte al fine di evitare danni ai fiumi ed al mare, compromettendo così l’economia turistica.
L'Associazione si riserva, a breve e per una maggiore informazione, di pubblicare un opuscolo, a diffusione europea, contenente tutte le segnalazioni raccolte.
di Redazione ZonaLocale.it (redazione@zonalocale.it)

mercoledì 2 aprile 2014

RIPOPOLAMENTO TROTE SI - NO

SILENZIO DI TOMBA DALLA PROVINCIA DI CHIETI
Forse è il caso di dire Provincia fantasma.

Nonostante i continui e ripetuti interventi presso gli Uffici della Provincia di Chieti - Settore 7,  in merito al ripopolamento delle trote stagione ittica 2014,  nessuna comunicazione è giunta alla scrivente Associazione.
Commissione Settore Ambiente

AMBIENTE

ABUSIVISMO: SEQUESTRATI I MEZZI USATI PER REALIZZARE UNA CAVA ALL'INTERNO DEL TORRENTE PISCIATO IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
Oltre all'alterazione e distruzione dei luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico ed ambientale si è operato furto di materiale inerte proveniente dall'alveo del torrente
Comando Provinciale di Reggio Calabria

Il personale del Comando Stazione di Melito Porto Salvo (RC), sotto il diretto coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dr. Giovanni Gullo, ha provveduto ad eseguire un nuovo sequestro dei mezzi meccanici, consistenti in un camion ed un escavatore, presso l'impianto di lavorazione di inerti e produzione di calcestruzzo della ditta, con sede in località Malgeri del Comune di Condofuri (RC).
Il sequestro rientra nell'ambito di un procedimento penale aperto da alcuni mesi presso la Procura Ordinaria della Repubblica Tribunale di Reggio Calabria sempre a carico dello stesso titolare dell'azienda.
Erano stati eseguiti, infatti, prelievi di circa 45 metri cubi di materiale inerte dall'alveo del Torrente Pisciato, in totale assenza di autorizzazione paesaggistica ambientale sottraendolo fraudolentemente al demanio idrico fluviale, per realizzare una cava profonda oltre un metro e di superficie complessiva di 4500 metri quadrati.
I beni sequestrati sono stati messi a disposizione dell'autorità giudiziaria e affidati in custodia al titolare della ditta.
E' da evidenziare come già nello scorso mese di gennaio, per il medesimo episodio, era già stato effettuato un sequestro penale d'iniziativa del personale del Corpo forestale ma da ulteriori ed approfonditi accertamenti sono emerse ulteriori responsabilità penali nei confronti degli indagati, riguardanti sia la trasformazione permanente dell'assetto del territorio che il furto, che hanno portato all'emissione dei provvedimenti giudiziari eseguiti dagli uomini del Comando Stazione di Melito Porto Salvo.