lunedì 26 agosto 2013

PESTE DEL GAMBERO



DECRETO PRESIDENZIALE N°28 DEL 07.08.2013.
CONVOCAZIONE INCONTRO PRESSO LA SALA DELLA GIUNTA PROVINCIALE


La Provincia di Chieti ha disposto la convocazione di un apposito incontro nel giorno 27 AGO. 2013, ore 10:00, fra tutte le parti coinvolte, per predisporre un programma finalizzato alla risoluzione delle criticità che si sono manifestate, a seguito dell’infezione che ha coinvolto i territori, e al ripristino della popolazione locale del gambero di fiume.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE.......



Inquinamento delle acque marino-costiere in provincia di Chieti.
Il WWF: gravissime le situazioni alla foce del Sangro e del Lebba

Chieti 26.08.2013 - Il WWF commenta gli ultimi dati diffusi dall'ARTA sullo stato delle acque di balneazione in provincia di Chieti. A destare allarme è la situazione a sud della foce del Fiume Sangro a Torino di Sangro nonché l'area attorno alla foce del Lebba a Vasto.

Lo stato di criticità della foce del Sangro è nota (solo quest'anno ben 6 rilievi fuori norma) ma i prelievi dell'ARTA dello scorso 21 agosto hanno evidenziato un livello di inquinamento di tipo microbiologico senza precedenti, con gli Enterococchi ben 35 volte oltre i limiti di legge (7.000 UFC/100ml rispetto al limite di legge per la balneazione di 200) e gli Escherichia coli a livelli almeno 4 volte superiori ai limiti (l'ARTA segnala >2005 N/100ml contro il limite di 500).

Il WWF ricorda di aver presentato diversi esposti sul depuratore di Torino di Sangro, che risulta peraltro sequestrato dalla Magistratura. Evidentemente la situazione è talmente fuori controllo che neanche i provvedimenti delle Procure contribuiscono a far cambiare rotta. Non a caso gli ultimi dati disponibili relativi alla classificazione della qualità delle acque lungo il fiume Sangro evidenziano un peggioramento per quello che fino a pochi anni fa era l'unico corso d'acqua in salute dell'intera regione.

Per quanto riguarda la foce del Lebba a Vasto si riscontrano consistenti superamenti dei limiti sia a Sud (Enterococchi 1.600 N/100 ml a fronte di un limite di 200) che a Nord (Enterococchi 350 N/100 ml ed Escherichia coli 1.184 N/100 ml a fronte di un limite di 500)

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Purtroppo le situazioni riscontrate sugli sbocchi a mare del Lebba e del Sangro rappresentano soltanto la punta dell'iceberg: le aree circostanti a quasi tutte le foci dei corsi d'acqua, dai più grandi ai più piccoli, mostrano segnali di criticità in tutta la regione. Restando in provincia di Chieti quest’anno si segnalano rilievi fuori norma – almeno uno nella stagione – attorno a Feltrino, Fosso Cintioni, Fosso San Lorenzo a Francavilla, Peticcio, Arielli e Foro. Si salvano invece le aree circostanti il Moro, il Sinello, l'Osento, l'Alento e il Riccio.

D'altro lato quest'anno si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini infuriati per le condizioni delle acque. Lo stato della depurazione in Abruzzo crea un forte danno certamente all'ambiente ma anche alla nostra economia. Le somme investite dalla Regione per l'intero comparto della depurazione sono 1/10 rispetto a quelle impegnate per una sola grande, inutile e dannosa opera stradale come la pedemontana Abruzzo – Marche che dovrebbe costare oltre 500 milioni di euro. Sarebbe infinitamente meglio indirizzare queste somme per risolvere le drammatiche condizioni dei nostri fiumi e presentare la nostra regione come una meta irrinunciabile per il turismo balneare. È risanando l’ambiente e non continuando a cementificare che si può davvero rilanciare l’economia abruzzese”.

FIUMI NELLA PROVINCIA DI CHIETI



Fiumi Aventino e Verde, arrivano due nuove captazioni.
Il WWF: fiumi allo stremo, indispensabile lasciare acqua negli alvei.

Chieti 10.08.2013 - I fiumi Aventino e Verde in provincia di Chieti sono nuovamente al centro delle mire di chi vuole captarne le acque a fini idroelettrici.

Sul sito della Regione Abruzzo sono stati pubblicati due avvisi relativi alle proposte di captazione per importanti quantità di acqua, fino a 2.550 litri/secondo per l'Aventino a Lettopalena (con media di 1.016 litri/secondo) e fino a 3.000 litri/secondo (e media di 1.500 litri/secondo) sul Verde a Casoli.

Il Fiume Verde, a causa della pressione antropica che ne ha già sconvolto portata e qualità delle acque, non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttiva 60/2000 “Acque” dell'Unione Europea, in quanto il tratto di fiume coinvolto è classificato dall'Arta nella categoria Sufficiente. Si ricorda che tutti i fiumi europei entro il 2008 avrebbero dovuto raggiungere lo stato sufficiente mentre entro il 2015 lo stato “buono”. 

Il fiume Aventino è uno dei pochissimi corsi d'acqua dell'intera regione ad essere nello stato di qualità “buono” e dovrebbe essere oggetto di una scrupolosa azione di conservazione di questa qualità ambientale, testimoniata anche dalla presenza della Lontra e dalle numerose attività imprenditoriali collegate al turismo all'aria aperta che vi si svolgono. Purtroppo su questo fiume insistono numerose altre richieste di captazione. 

I due interventi hanno già ricevuto inopinatamente il parere positivo dell'Autorità di Bacino che sembra ignorare completamente gli obblighi relativi alla qualità delle acque derivanti dalle normative comunitarie.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Iniziamo a pensare che per la Regione i fiumi sono elementi ambientali fastidiosi, da eliminare, lasciando quasi deserti gli alvei, visto che sull'Aventino con questo prelievo rimarrebbe circa 1/5 dell'acqua. L'ARTA, già nel 2010, individuava ufficialmente nelle captazioni una delle cause principali dello stato disastroso dei nostri fiumi. È di questi giorni la notizia che il Consiglio regionale ha istituito una commissione d'inchiesta sullo stato della gestione dell'acqua in Abruzzo: il lavoro di controllo potrebbe cominciare proprio all’interno degli uffici della Regione! Considerato il modo di procedere delle strutture regionali è infatti indifferibile un profondo cambiamento nelle modalità di esame dei progetti, anche perché si rischia l'apertura della procedura d'infrazione comunitaria per l'evidente incongruenza con le politiche europee in materia di acque. L'Abruzzo produce quasi il 50% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili e ha già una quantità di impianti per la produzione energetica enormemente maggiore rispetto alle sue esigenze. Bisogna puntare sul risparmio energetico e sull'efficienza e non su nuove produzioni, almeno sui fiumi, sfruttando invece l'enorme distesa di capannoni industriali, abbandonati e non, per installare pannelli fotovoltaici per coprire il resto del fabbisogno”.

martedì 20 agosto 2013

COMMISSIONI DI SETTORE

Convocazione   delle  Commissioni di Settore ARCI PESCA F.I.S.A. di Chieti

Sabato 24 agosto 2013,  ore 17:00,  presso la struttura “Centro Remiero”  sul  lago di Bomba.

Ordine del giorno:         
a.  “Vigilanza – Ambientale – Protezione Civile;
b. “Pesca in acque interne”;
c. “Pesca in mare”.
Verifica attività anno 2013;
Nomine Capo Squadre;
Regolamento di servizio.

AMBIENTE

La Guardia Forestale sequestra una coltivazione illegale di cannabis a Carpineto Sinello
Piantine coltivate in vasi in un luogo poco visibile all’interno di un bosco

CARPINETO SINELLO - Nei giorni scorsi, durante un servizio di monitoraggio del territorio, personale del Comando Stazione di Gissi del Corpo forestale dello Stato ha scoperto, all’interno di un’area boschiva in località 'Policorvo', una coltivazione illegale di cannabis, dalla quale viene ricavata la marijuana, ottenuta dalle infiorescenze delle piante femminili essiccate e conciate, e l’hashish, particolare resina estratta sempre dalle infiorescenze femminili della pianta.

Entrambi sono noti cannabinoidi, i cui principi attivi li fanno rientrare nell’elenco delle sostanze psicotrope.

Le piante sono state sottoposte a sequestro ed è stata inoltrato rapporto all’autorità giudiziaria contro ignoti. Sono ora in corso le indagini per dare un volto e un nome al o ai coltivatori dello stupefacente.

AMBIENTE

RIFIUTI: CHIETI, SCOPERTA ATTIVITÀ DI GESTIONE NON AUTORIZZATA
Un imprenditore edile vastese è stato denunciato per aver abbandonato rifiuti prodotti dalle attività edilizie
Comando Provinciale Chieti

Tufillo (CH). Il Corpo Forestale dello Stato ha sottoposto a sequestro preventivo, successivamente convalidato dal GIP del Tribunale di Vasto, un'area adiacente la strada di collegamento alla Fondovalle Trigno, in località Piana delle fave del Comune di Tufillo (CH), su cui erano stati abbandonati rifiuti speciali non pericolosi, prodotti da un'attività di costruzione e demolizione edilizia.
L'attività investigativa è stata intrapresa dagli uomini del Comando Stazione Forestale di Gissi (CH) a seguito di segnalazione da parte del proprietario del terreno utilizzato per l'illecito deposito. Attraverso la comparazione tra il materiale adoperato nei cantieri edili attivi nella zona e la tipologia di rifiuti abbandonati nell'area sequestrata, il personale forestale è giunto all'identificazione del responsabile. Si tratta di un imprenditore edile vastese che è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato, previsto dal Codice dell'Ambiente, di "attività di gestione di rifiuti non autorizzata"
La gestione dei materiali di scarto derivanti dalle attività edilizie, un fenomeno particolarmente evidente, in realtà, è disciplinata da poche ma essenziali regole, la cui applicazione costituisce la base per una corretta attività di recupero e smaltimento, con rilevanti benefici per la tutela dell'ambiente e del territorio. Il conferimento dei rifiuti da costruzione e demolizione agli appositi impianti di trattamento comporta, inoltre, un interessante ritorno economico ed occupazionale, grazie al riciclaggio del materiale; l'attuazione di questo ciclo virtuoso permette sia di ridurre notevolmente la quantità di scarti da avviare in discarica, sia di recuperare materia prima per l'allestimento di nuovi prodotti da immettere nel mercato edile.