giovedì 28 febbraio 2013

CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE - BORRELLO

La Provincia apre a Borrello il Centro di Educazione Ambientale
Il Presidente Di Giuseppantonio e l'Assessore all'Ambiente Caporrella: "Uno dei fiori all'occhiello del nostro territorio"
E' stato aperto a Borrello, nei locali della riserva naturale regionale Cascate del Rio Verde, il Centro di educazione ambientale della Provincia di Chieti, una struttura che, come stabilito con Legge Regionale,  verrà gestita in collaborazione con il Comune sulla base di un Accordo firmato dal Sindaco di Borrello Giovanni Di Nunzio e dal Presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio. Uno dei punti qualificanti dell'attività del Centro di educazione ambientale  sarà la gestione di attività collegate ad un importante progetto a valere sui fondi europei di cui è beneficiaria la Provincia di Chieti,  il   "Life+ NATURE AND BIODIVERSITY denominato "Conservation and Recovery of Austropotamobius pallipes in Italian Natura2000 Sites - CRAINat", che vede la sede dell'incubatoio di valle di Borrello quale principale centro attrattivo sia per la produzione dei gamberi che per le attività di educazione ambientale collegate. Il Centro, in collaborazione con le scuole,  organizza laboratori e svolge attività legate a progetti europei  nel campo dell'ambiente, dell'energia sostenibile e della biodiversità.
"Il CEA è uno dei fiori all'occhiello del nostro territorio - dicono il Presidente Enrico Di Giuseppantonio e l'Assessore all'ambiente Eugenio Caporrella - un presidio per la valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico.  Puntiamo molto sul rapporto con le scuole, e dunque con le giovani generazioni. L'idea di base è stata quella di coniugare la già forte valenza naturalistica del Centro con quelle derivanti dalla realizzazione del progetto Life e con esemplificazioni pratiche sull'uso razionale delle risorse, per le quali personale specializzato fornisce al visitatore informazioni e delucidazioni. Il Centro si avvale, oltre che del personale dedicato, anche del supporto dei tecnici specialistici della Provincia e di quelli dell'ALESA, Agenzia per l'energia e lo sviluppo sostenibile della Provincia offrendo ai cittadini e al territorio competenze ed alte professionalità. Un ringraziamento va al Sindaco Giovanni Di Nunzio e all'Amministrazione comunale di Borrello per aver creduto in un progetto che colloca una struttura importante nelle aree interne contribuendo alla loro valorizzazione".

Nella foto il Presidente Di Giuseppantonio e il Sindaco Di Nunzio firmano l'accordo per il CEA a Borrello

mercoledì 27 febbraio 2013

ANTIBRACCONAGGIO



Cassinate: nuovo colpo antibracconaggio della Polizia Provinciale

Importante operazione antibracconaggio portata a termine qualche giorno fa nel Pontecorvese dal Comando della Polizia Provinciale di Frosinone congiuntamente al Corpo Forestale dello Stato, che ha condotto due bracconieri in atteggiamento di caccia all’interno di un’oasi in località Monte Menola, al sequestro delle armi convalidato dall’autorità giudiziaria e alla denuncia alla Procura della Repubblica di Cassino.
Il servizio svolto ricalca ancora una volta la finalità di tutela della selvaggina presente nella nostra provincia, prevenendo e reprimendo i reati in materia di caccia. Tale attività continuerà dunque incessantemente in concorso con il Corpo Forestale dello Stato, al fine di debellare la triste piaga del bracconaggio che depaupera in maniera preoccupante il patrimonio faunistico del nostro territorio. A tal proposito, si rammenta che la chiusura della caccia è stata stabilita per il 31 gennaio scorso e che la Regione Lazio ha prolungato l’attività venatoria fino al prossimo 10 febbraio solo ed esclusivamente per il colombaccio e alcune specie di corvidi quali la cornacchia, la ghiandaia e la gazza. La caccia e la cattura di altri animali violano pertanto le norme penali.
Nel mese di marzo peraltro, si procederà alla liberazione di alcuni animali particolarmente protetti, falconidi, rapaci notturni ed altri curati presso il centro veterinario della Forestale di Fogliano, che essendo guariti potranno essere reintrodotti nel loro habitat naturale. Trattandosi di animali recuperati dalla Polizia Provinciale di Frosinone su segnalazione di altre forze di Polizia o di privati, ed essendo specie trovate o recuperate nel nostro territorio, su ordine tassativo emanato tre anni fa dal già Presidente della Provincia Antonello Iannarilli, proseguirà quindi l’azione di reinserimento nelle zone da cui gli esemplari provengono, affinché il patrimonio faunistico non venga depauperato.

FIUME TRIGNO INQUINATO



Trigno malato: migliaia di lavoratori di Piana Sant'Angelo invocano la verità

SAN SALVO. I lavoratori di Piana Sant'Angelo tornano sul piede di guerra. Allarmati e preoccupati dalle notizie apprese dal Wwf sullo stato di salute del Trigno hanno deciso di riunirsi per la seconda volta in un mese per discutere il da farsi. I rappresentanti sindacali di fabbrica non nascondono di essere sconcertati dal modus operandi della autorità preposte. "Pensavano forse che il silenzio potesse sanare il fiume?", chiedono. Il Wwf ha denunciato sette mesi di silenzio e incertezze sulla potabilità del fiume. Tanto è passato dal momento in cui l'acqua del Trigno è stata definita dalla Asl "non classificabile" a quando l'erogazione è stata sospesa. "Se è vero è un fatto gravissimo. Così grave da indurci a riunirci per valutare la situazione e decidere il da farsi", fanno sapere le Rsa della fabbriche di Piana Sant'Angelo. L'incontro è rinviato di qualche giorno perchè sia i lavoratori della Denso che quelli della Pilkington sono a casa con i contratti di solidarietà. L'intenzione dei sindacalisti è invitare anche Augusto De Sanctis, il responsabile regionale del Wwf nonchè autore del dettagliato dossier sul Trigno, per essere meglio informati. Quest'ultimo intanto fa sapere di essere attesa delle notizie riguardanti la classificazione dell'acqua prelevata attualmente a San Giovanni Lipioni. "E' necessario che venga classificata e i risultati divulgati sul web e alla popolazione attraverso incontri o manifesti", ripete l'ambientalista invocando il rispetto del decreto 152/2006 che dispone obbligatoriamente la classificazione chimica e microbiologica dei tratti di fiume da potabilizzare.

UNA VERITA' NASCOSTA.......



Inquinamento delle acque del fiume Trigno e quei mesi di 'sospetto silenzio'
La Regione pubblica tutti i documenti sul Bura dopo la presa di posizione del WWF

A trenta giorni dall’emergenza idrica che ha interessato San Salvo e parte di Vasto per via dell’inquinamento del Trigno e dopo mesi dai rilevamenti che avevano già messo in luce i valori fuori norma, la Regione Abruzzo ha pubblicato sul suo Bollettino Ufficiale i primi documenti relativi allo stato delle acque del fiume che segna il confine con il Molise.
Della serie: acque inquinate, ma per lungo tempo silenzio generale fino all’ordinanza di divieto di uso a fini potabili risalente alla fine del gennaio scorso. È stata divulgata la determina del dirigente regionale, con relativi allegati, che classificano le acque del Trigno nel comparto peggiore per la possibilità di potabilizzazione.
Da una prima analisi dei documenti a cura del WWF - in un documentato articolo pubblicato sul sito primadanoi.it - viene in luce una cronistoria singolare per la durata del procedimento, visto che sono passati ben 7 mesi dal campionamento alla chiusura della derivazione sul Trigno all'altezza di Lentella. Trattandosi di una vicenda connessa alla potabilizzazione di acqua che poi viene distribuita alla popolazione il WWF stesso ritiene quanto accaduto «sconcertante e meritevole di approfondimento».
La normativa di riferimento, in questo ambito, è quella contenuta nel decreto legislativo 152/2006 il quale dispone che bisogna classificare da un punto di vista chimico-microbiologico i tratti di fiumi che devono essere potabilizzati. Classificazione che dovrebbe essere svolta prima dell'avvio delle acque al potabilizzatore. Sulla base di precisi parametri e di analisi svolte mensilmente, almeno per un anno, le acque dei fiumi possono essere classificate in quattro categorie: A1 (acque potabilizzabili con trattamenti leggeri, essenzialmente disinfezione); A2 (acque potabilizzabili con trattamenti più complessi); A3 (acque potabilizzabili solo con trattamenti spinti). Le acque di queste prime tre classi possono quindi essere avviate alla potabilizzazione, con trattamenti differenziali sulla base del diverso grado di contaminazione presente nel fiume  La quarta e ultima classe (non classificabile), invece, rende le acque di quel tratto di fiume non potabilizzabili, se non in caso di emergenze.
Dalla lettura della determina e delle documentazione allegata si evince che la Asl ha avviato tra il 2011 e il 2012 il periodo di monitoraggio e nell'ambito di questo il 18 giugno 2012 veniva raccolto un campione che veniva inviato all'Arta per le analisi. Il 13 agosto 2012 l’Arta completava le analisi e il 29 trasmetteva alla Asl il referto; il 18 ottobre 2012 si riuniva il comitato regionale per la classificazione ai fini della potabilizzazione durante il quale la Asl proponeva la classificazione del Trigno in categoria A3 (quindi acqua potabilizzabile con trattamenti spinti); nella stessa riunione l'Arta si opponeva facendo notare che i parametri non rientravano in questa categoria rendendo così le acque di quel tratto del Trigno non classificabili (quindi non potabilizzabili). Il Comitato lo stesso 18 ottobre accettava la linea proposta dall'Arta rispetto a quella avanzata dalla Asl e classificava di conseguenza il Trigno nella categoria non classificabile; il 23 novembre 2012 la Asl Lanciano-Vasto-Chieti provvedeva a inviare alla Direzione Sanità della Regione il parere sanitario sulla base del verbale del Comitato per la classificazione;  il 24 gennaio il sindaco di San Salvo emetteva l'ordinanza con cui si vietava l'uso potabile dell'acqua nell'area industriale (con conseguenze anche per la riviera sansalvese e di Vasto, in parte servita dalle acque del Trigno); il 13 febbraio il sindaco revocava l'ordinanza, in quanto il prelievo dell'acqua veniva spostato in un altro tratto più a monte, anche sulla base di una delibera della Giunta Regionale che disponeva l'emergenza per l'approvvigionamento idrico nell'area.
Tutti questi passaggi, ufficiali, sono stati resi noti attraverso la pubblicazione sul Bura soltanto dopo la dura presa di posizione del Wwf sulla necessità di garantire massima trasparenza sulla questione e grazie ad una norma della Legge regionale del 2010 introdotta dal Consiglio regionale grazie agli emendamenti proposti dalla stessa associazione e dal Forum dei Movimenti per l'Acqua in sede di audizione. «La vicenda si preannuncia spinosa e non senza nuove sorprese - si legge su primadanoi -. Per certi versi non sembra discostarsi dal grande scandalo vissuto nel Pescarese nel 2007 quando si scoprì che gli enti sapevano che l’acqua somministrata alla popolazione era inquinata (con veleni, contaminata e diluita), ma nessun amministratore pubblico si sentì per anni in dovere di allertare, comunicare, pubblicare documenti».
E il Wwf, che già allora scoperchiò quel grave episodio, si riserva di acquisire altri documenti per decidere il da farsi.
a cura della redazione TRIGNO.NET

domenica 24 febbraio 2013

PROVINCIA DI CHIETI

D.G.P. N°44 DEL 31.01.2008 
DISCIPLINARE ACQUE VIVE SUL FIUME AVENTINO IN TARANTA PELIGNA (CH).

La Provincia di Chieti in data 18 febbraio 2013 con Delibera di Giunta Provinciale n°62, ha confermato la regolamentazione della pesca sportiva sul fiume Aventino nel tratto dallo scarico della centrale ENEL a monte delle sorgenti Acque Vive , fino a 150 metri a valle della diga di presa sotto il paese di Taranta Peligna, secondo il disciplinare appositamente predisposto.

Nelle riunione del 04 dicembre 2012 presso gli Uffici del Settore 7, le Associazioni Ittiche presenti quali "FIPSAS, ENALPESCA, e LIBERA PESCA" hanno chiesto la revoca del disciplinare (vedi verbale di seduta).

L'ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti, al contrarioha ribadito la neccesità di continuare con il regolamento come predisposto dal DGP n°44 del 31.01.2008. 

CONTINUIAMO NELLA DIFESA DELL'AMBIENTE,     E DEI DIRITTI DEI PESCATORI SPORTIVI.

sabato 23 febbraio 2013

NEWS ed AVVISI


Modificato il calendario ittico  2013  con  D.G.R.   n. 140 del 21.02.2013

Sono state approvate con D.G.R. n. 140 del 21.02.2013 alcune modifiche e integrazioni al vigente calendario ittico 2013. Di seguito il testo del Calendario ittico come modificato alla data odierna con la predetta Deliberazione. Le modifiche apportate rispetto al testo precedente sono evidenziate in colore rosso.

Pubblicato sul sito della Regione Abruzzo in data: 22 febbraio 2013.

A)    NORME GENERALI
Pag.1
Al fine di permettere le esercitazioni per le gare di pesca, per i soli bacini di Bomba e Casoli,
ciascun pescatore non professionale, non può detenere, all’atto del controllo degli organi di
vigilanza, più di 7 capi complessivi di ciascuna specie, per un massimo complessivo di 25 capi. Il
numero di pesci che può essere asportato dai suddetti bacini, per ogni giornata di pesca, non può
superare i 7 capi complessivi per ciascuna specie e per un massimo complessivo di 25 capi. Gli
esemplari trattenuti devono essere contenuti in appositi raccoglitori tali da non arrecare alcun danno o
sofferenza alle specie ittiche.
Gli esemplari di carpa catturati devono essere immediatamente liberati.
Pag.6
F - ACQUE IN CONCESSIONE
Provincia di CHIETI
- Tratto del Fiume Sangro: dalla località Pilo al confine del Comune di Borrello, al ponte
della Madonna della Basilica, per un tratto di circa 3 km, in favore della FIPSAS Sezione
Provinciale di Chieti (scadenza 18/02/2018).-
Provincia di PESCARA
- Fiume Tirino: tratto di fiume compreso da ml. 300 a monte della Zona di ripopolamento e Frega
(confini Z.R.F. fra il Torrente Scarsello ed i due salici tabellati a monte per circa 100 mt) a valle fino
alle opere di presa Ausimont situate nel centro abitato di Bussi Sul Tirino (PE) (Z.R.F. esclusa),
scorrente nel territorio del comune di Bussi sul Tirino (PE) per un’estensione di circa ml. 1.100, in
favore dell’ ARCI PESCA F.I.S.A. sezione provinciale di Pescara – scadenza 01.03.2015
- Fiume Tirino : tratto compreso dai confini con la Provincia dell’Aquila a valle fino a ml. 200 a
monte del ponte La Corte (inizio della zona di ripopolamento e frega) in località Cirichiello, scorrente
nel territorio del comune di Bussi sul Tirino, per un’estensione di circa ml. 2.000, in favore dell’
Associazione Italiana Libera Pesca (AILP), per il tramite della propria affiliata “Circolo Comunale
Pescatori Bussesi – scadenza 06.02.2016.
Pag.8
H – ACQUE SOGGETTE A DIVIETO DI PESCA……
Provincia di CHIETI
- Fiume Verde di Rosello e Borello: dalle cascate alla Provincia di Isernia (intero tratto
ricadente nella provincia);
- Torrente Turcano: chiusura dalle sorgenti (Abetina di Rosello) fino all’innesto con la S.P.
per Roio del Sangro;
- Torrente Gufo: per l’intero tratto;
- Fiume Treste: per il tratto dalle sorgenti al Ponte di Fraine (loc,. Mater Domini);
- Fiume Sinello: per il tratto dalle sorgenti al ponte di Montazzoli;
- Fiume Sangro: dal ponte della Baronessa, in agri al Comune di Borrello, fino alla
confluenza del fiume Verde e, poi, dalla confluenza del fiume Verde al ponte (STAZIONE) di
Civitaluparella.
Pag. 10
L) ACQUE SOGGETTE A REGOLAMENTAZIONE PROVINCIALE
Provincia di CHIETI
Per l’esercizio della pesca nelle acque interne della Provincia di Chieti è necessario munirsi
obbligatoriamente di un apposito tesserino di rilevazione del pescato (tesserino pesca segnacatture)
giusta deliberazione di Consiglio Provinciale n.3 del 31/01/2012 “Regolamento Provinciale per
specifici interventi di gestione ittica nelle acque interne provinciali”.
Fiume Aventino: nel tratto dallo scarico della centrale ENEL a monte delle sorgenti Acque Vive,
fino a 150 metri a valle della diga di presa sotto il paese di Taranta Peligna. La pesca in tale tratto
è consentita secondo il disciplinare approvato dalla Provincia di Chieti.
Lago di Bomba e Lago di Casoli: regolamentazione per la pesca no kill notturna e diurna alle
specie Carpa (art.25, L.r. 44/1985 e s.m.i.).