giovedì 31 gennaio 2013

VANDALI DEL MARE........

Vandali del mare in azione: "Siamo esasperati. Così condannati alla fame"
SAN SALVO. I vandali del mare tornano a colpire e questa volta nel loro mirino finiscono due pescatori di San Salvo. “Durante la notte purtroppo la nostra riviera è stata nuovamente presa d’assalto da marittimi senza scrupoli che provengono da fuori regione. Rastrellando i fondali marini hanno distrutto le reti di due pescatori. Per uno di loro purtroppo questo è il secondo raid. A questo punto non ha più reti per lavorare e dare da mangiare ai propri figli”, dice Ettore Primiceri rappresentante degli operatori della piccola pesca di Vasto e San Salvo. L’intera categoria è in fibrillazione. “Siamo veramente esasperati. Se oltre all’ ecosistema marino dobbiamo subire la distruzione degli strumenti di lavoro ci condannano alla fame”, è il legittimo sfogo dell’operatore. Questa mattina i danneggiati hanno presentato una denuncia al Circomare. L’auspicio è che l’autorità marittima riesca ad individuare e punire prima possibile gli autori degli assalti marini notturni.

INQUINAMENTO FIUME TRIGNO.........

L'acqua del Trigno resta declassata: interrogazione del consigliere provinciale Eliana Menna

VASTO. L’acqua del Trigno resta declassata. Le autorità preposte assicurano che stanno facendo il possibile per risolvere il problema. Alla popolazione non basta. I cittadini chiedono di sapere che cosa è successo e perché improvvisamente non possono più bere l’acqua che fino a una settimana fa era ritenuta potabile. Il mondo politico comincia a fare domande. Qui di seguito l’interrogazione presentata questa mattina dal  consigliere provinciale Eliana Menna:
Interrogazione: Dall’arsenico ai fenoli.
Il fatto: La nuova tappa del calvario del fiume Trigno cade a meno di un anno dall’emergenza di fine febbraio dell’anno scorso, quando le alte percentuali di arsenico nel fiume che traccia il confine tra Abruzzo e Molise obbligarono la Coniv a sospendere l’erogazione dell’acqua.La Asl che controlla le condizioni dell’acqua durante tutto l’anno ha rilevato la presenza oltre i limiti di legge di fenoli, derivati chimici degli idrocarburi, in un campione prelevato in località Pietra Fracida a Lentella. Difficile dire dove è avvenuta la contaminazione. Fatto sta che il Sian (Servizio Igiene Alimentare e della Nutrizione) ha imposto il blocco dell’approvvigionamento dal fiume e le Asl ha giudicato ‘non classificabili’ le acque del Trigno. 
I DISAGI. Gli effetti dello stop non tardano a manifestarsi. I grandi stabilimenti di Piana Sant’Angelo sono costretti a razionalizzare le scorte. Alla Pilkington arrivano le autobotti della Protezione Civile ‘Valtrigno’ e l’azienda si dota di bagni chimici. Vietato per i dipendenti usare le docce, situazione analoga alla Denso e nelle altre fabbriche. La Sasi  comunica che limiterà il servizio a Vasto e Vasto Marina dalle 7 alle ore 13, con possibili variazioni a seconda delle riserve nei serbatoi. L’ente,  acquista l’acqua dalla Coniv. Senza questa, solo con il flusso dell’acquedotto del fiume Verde non è possibile garantire l’erogazione sulla costa.
Fatto il Punto della situazione la sottoscritta Interroga L'amministrazione Provinciale per sapere:
1) se è a conoscenza di eventuali riunioni o tavoli tecnici in merito
2) se l'emergenza è rientrata o se no, cosa l'Ente vuole fare in merito per limtare i danni
3) se il tavolo tecnico di cui fa parte anche la Prefettura e la Provicia di Chieti ( con i Suoi rapp.) è al corrente di ciò che è accaduto.

mercoledì 30 gennaio 2013

TRIGNO INQUINATO

Trigno inquinato vertice in Regione sull’uso potabile
San Salvo, il sindaco chiede controlli su fiume e affluenti Nuove verifiche dell’Arta, oggi i primi risultati

SAN SALVO. Emergenza idrica: le condizioni di salute del Trigno sono state ieri mattina al centro di una riunione che è stata convocata dalla Regione.
Gli esperti hanno analizzato i valori delle analisi compiute sabato e i successivi prelievi.
In queste ore le autorità regionali stanno decidendo se annullare il declassamento della risorsa idrica fluviale a valle della traversa di Pietrafracida.
È soprattutto in quel tratto che l’acqua del fiume appare “malata”. Più a nord, all’altezza di San Giovanni Lipioni, l’acqua è pura e limpida.
Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in contatto con le autorità regionali, ieri mattina è tornata a sollecitare maggiori controlli.
«Spero che questa emergenza rientri prima possibile. Nel frattempo torno a chiedere più controlli e verifiche sia lungo il corso del fiume che sugli affluenti. Non spetta certo ai sindaci sorvegliare un fiume. Il mio auspicio è che le autorità preposte vigilino maggiormente su una delle risorse più preziose del territorio», dice la Magnacca.
Per il momento dai rubinetti dei residenti della riviera esce l’acqua che arriva dal Consorzio di bonifica sud. Nella zona industriale le aziende per lavorare utilizzano l’acqua depurata dal Coniv.
Diversi i rifornimenti fatti con le autobotti della Protezione civile Valtrigno.
«Spero comunque che da questa sera possa rientrare l’emergenza con una nuova ordinanza del Sian che riclassifichi il Trigno nella categoria A3, ossia acqua idonea all’uso umano», è l’auspicio del sindaco di San Salvo.
A decidere se la popolazione potrà tornare a bere l’acqua del Trigno è l’Arta.
I tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, da sabato hanno iniziato a monitorare il fiume.
Gli ultimi esami sono stati fatti ieri.
I risultati sono arrivati ieri sera e sono stati consegnati alle autorità regionali.
Non è escluso che da oggi l’emergenza possa finalmente rientrare.
Non accennano a diminuire però le polemiche. «Il Sian ha deciso il declassamento dell’acqua del Trigno in base ai risultati delle analisi compiuti a novembre. Perché ha impiegato due mesi di tempo per decidere?», chiede Domenico Ranieri dei Cobas.
I residenti della Marina di Vasto chiedono al sindaco Luciano Lapenna di fornire alla popolazione notizie più certe sulla declassazione idrica.
«Abbiamo diritto di sapere che cosa abbiamo bevuto e soprattutto l’origine dei fenoli ritrovati nell’acqua e che hanno portato al declassamento», chiedono i cittadini.
La Asl regionale ha assicurato che i fenoli non sono affatto dannosi per la salute ma questo alla popolazione non basta. «In nome della trasparenza chiediamo di essere informati meglio sullo stato di salute del Trigno», insistono i cittadini. (p.c.)
Notizia da "Il Centro d'Abruzzo".

FIUME TRIGNO MALATO........

Trigno malato: il silenzio delle istituzioni spaventa. "Vogliamo spiegazioni"

VASTO. Trigno malato. Il silenzio delle istituzioni spaventa la popolazione. Questa mattina a Chieti è stata convocata una riunione presieduta dal prefetto, Fulvio Rocco De Marinis nella sede del Genio Civile di Chieti, fra Ato, Sasi, Coasiv, Coniv, Sian della Regione, i sindaci del territorio e il Consorzio di bonifica. La convocazione di quest'ultimo porta ad ipotizzare che almeno per i prossimi giorni il vastese sarà dissetato dall'acqua prelevata a San Giovanni Lipioni. Gli operai del Consorzio hanno lavorato durante la notte per non lasciare a secco il territorio. La popolazione non si rassegna e non giustifica la sospensione improvvisa di un servizio senza alcuna spiegazione. La gente vuole sapere cosa ha bevuto fino ad oggi e perchè all'improvviso l'acqua non è più potabile. Il Wwf ha richiesto di poter accedere agli atti, ma al momento nessuno ha visto i risultati delle analisi eseguite dal Sian, servizio igiene alimentare della nutrizione dell'Asl. L'unica certezza è che fino a nuovo ordine nessuno può bere l'acqua del Trigno. Al Coniv è stato vietato trattare e depurare l'acqua prelevata dalla contrada di Pietrafracida. Nelle industrie di Piana Sant'Angelo a portare l'acqua sono le autobotti della Protezione civile Valtrigno. 

martedì 29 gennaio 2013

PROTEZIONE CIVILE

1° MODULO CORSO BASE DI FORMAZIONE ATTIVITA’ DELLE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE
ITTICHE – VENATORIE – AMBIENTALI  E  VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI CHIETI.

Legge 266/91  Legge quadro sul volontariato. L. R. 20 luglio 1989 n°58 - Volontariato, associazionismo ed Albo regionale per la Protezione Civile.

ATTIVITA' ILLEGALE

Spaccio di droga, in manette il custode del circolo di pesca

FOGLIZZO. Terzo arresto nel giro di una settimana a Foglizzo per spaccio di droga. Questa volta in manette è finito Domenico Pantò, 29 anni, incensurato, che per sbarcare il lunario fa il custode al circolo di pesca sportiva York, lungo la strada provinciale Caluso – Ozegna, in una zona isolata in mezzo ai boschi. Ad arrestarlo con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio sono stati i carabinieri di Verolengo al comando del luogotenente Pittaluga.
I militari da alcuni giorni stavano seguendo i movimenti di alcuni giovani consumatori di droga, residenti nel loro territorio. Tracce che, verso le 18 di venerdì scorso, li hanno portati diritti fino al laghetto di Foglizzo. Una perquisizione nell’alloggio di Pantò, che abita nella casetta destinata al custode, ha permesso di scoprire 100 grammi di hashish e 380 euro in banconote in tagli da 20 e 50 euro.
In casa il ventinovenne aveva anche un bilancino di precisione con tracce della medesima sostanza stupefacente. Inevitabile quindi l’arresto per Domenico Pantò, che dopo i controlli e le formalità di rito, è stata trasferito in carcere a Torino in attesa della convalida. Ma le indagini certo non si fermeranno. I carabinieri puntano a smantellare completamente lo spaccio di droga, cocaina ed hashish soprattutto che si starebbe concentrando nella zona Foglizzo e nei paesi limitrofi.
Solo la settimana scorsa, erano stati gli uomini del maresciallo capo Alessio Iezzi, coadiuvati dall’unità cinofila dei carabinieri di Volpiano, ad arrestare, sempre a Foglizzo, due trentenni, Gianluca Garofalo, classe 1980, di Ozegna ed Enrico Barber Giono, classe 1982, di Ivrea.
Nell’appartamento utilizzato dai due giovani, i carabinieri avevano trovato, 53 grammi di cocaina già confezionata e pronta per essere venduta, nascosta all’interno di un divano, oltre ad un bilancino di precisione ed a contanti.(l.m.).

ANTIBRACCONAGGIO


Civitavecchia - Operazione della guardia di finanza
I finanzieri, nel corso delle operazioni predisposte dal reparto operativo aeronavale di Civitavecchia, per garantire la tutela del patrimonio ittico e dell’ecosistema marino, lungo il litorale costiero laziale, hanno individuato, nella fine settimana scorso, un sub in immersione nelle acque prospicienti Santa Marinella, sorpreso a esercitare pesca di ricci di mare.
L’ennesimo intervento degli operatori delle fiamme gialle, ha permesso di individuare oltre cinquemila esemplari di echinodermi, quantità di gran lunga eccedente il quantitativo previsto dalla vigente normativa, per ciascun pescatore sportivo.
Al pescatore di origine pugliese è stata comminata una multa in violazione alla normativa in vigore sulla pesca, sequestrata l’attrezzatura subacquea usata per l’immersione, insieme al notevole quantitativo di ricci pescati che, ancora vivi, sono stati successivamente liberati in mare da una vedetta del corpo.
L’attività di prevenzione, posta in essere dai finanzieri, infliggeva, ancora una volta, un duro colpo alla raccolta illegale e al commercio illecito degli echinodermi, prelibatezze gastronomiche molto ricercate, soprattutto nell’area pugliese, dove gli organismi marini catturati vengono trasportati in spregio alle normative sanitarie vigenti.
Nei confronti dei responsabili sono state contestate le violazioni di legge alla disciplina della pesca marittima, che delinea i limiti della raccolta degli echinodermi in questione, il cui quantitativo non deve mai superare i 50 esemplari giornalieri per pescatore sportivo, e che prevede il sequestro amministrativo degli attrezzi utilizzati, la sanzione fino a tremila euro, nonché la sospensione della licenza per i ristoratori che somministrano tali prodotti ai propri clienti.

INQUINAMENTO FIUME TRIGNO

Emergenza idrica: ad ore la decisione sull'annullamento del declassamento

SAN SALVO. Emergenza idrica. In queste ore le autorità regionali stanno decidendo se annullare il declassamento della risorsa idrica fluviale a valle della traversa di Pietrafracida. E' soprattutto in quel tratto che l'acqua del fiume appare "malata. Più a nord, all'altezza di San Giovanni Lipioni l'acqua è pura e limpida. Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca in contatto 24 ore su 24 con le autorità regionali ieri mattina è tornata a sollecitare maggiore controlli." Spero che questa emergenza rientri prima possibile. Nel frattempo torno a chiedere più controlli e verifiche sia lungo il corso del fiume che sugli affluenti. Non spetta certo ai sindaci sorvegliare un fiume. Il mio auspicio è che le autorità preposte vigilino maggiormente su una delle risorse più preziose del territorio", dice la Magnacca. Per il momento dai rubinetti dei residenti della riviera esce l'acqua che arriva dal Consorzio di Bonifica sud. Nella zona industriale le aziende per lavorare utilizzano l'acqua depurata dal Coniv. Diversi i rifornimenti fatti con le autobotti della Protezione civile Valtrigno. "Io spero comunque che da questa sera possa rientrare l'emergenza con una nuova ordinanza del Sian che riclassifichi il Trigno nella categoria A3, ossia idonea all'uso umano", è l'auspicio del sindaco di San Salvo. A decidere se la popolazione potrà tornare a bere l'acqua del Trigno è l'Arta. I tecnici dell'agenzia regionale per la tutela ambientale da sabato hanno iniziato a monitorare il fiume .Gli ultimi esami sono stati fatti ieri. I risultati sono arrivati ieri sera e consegnati alle autorità regionali. Non è escluso che da oggi l'emergenza possa finalmente rientrare. Non accennano a diminuire però le polemiche.

venerdì 25 gennaio 2013

INQUINAMENTO FIUME TRIGNO

Il caos dell'acqua alla zona industriale: nuovamente vietato anche l'uso igienico.
In questi minuti vertice nel palazzo comunale

Stop, si torna al punto di partenza.
Questa mattina le aziende della zona industriale di San Salvo hanno ricevuto un nuovo fax della Coniv che vieta anche l'uso igienico dell'acqua fino a nuova disposizione.
Si tratta di una nuova marcia indietro sull'argomento.
Il 22 gennaio alle 21 è stata stoppata l'erogazione dell'acqua proveniente dal potabilizzatore sansalvese. Il giorno dopo, il 23, le prime notizie riguardo al blocco: si tratterebbe di una presenza superiore ai limiti di legge di fenoli. Una presenza che ha provocato la declassificazione delle acque del fiume Trigno e l'impossibilità di potabilizzarle mediante il consueto processo. Sempre nella mattinata del 23 in Regione si è tenuto un vertice fra i vari enti e i sindaci di San Salvo e Vasto.
Ieri, dalla Regione è arrivato il nullaosta che riapriva l'erogazione alla zona industriale dell'acqua, per tutti i fini (quindi anche quello igienico-sanitario), tranne per quello potabile. La Coniv, quindi, avvisa i vari stabilimenti e il sindaco Tiziana Magnacca emette l'ordinanza con la quale si vieta l'uso potabile, confermando quello igienico sanitario.
A quanto pare, nella tarda serata di ieri sarebbe arrivata la comunicazione della Asl e del Sian (Servizio Igiene Alimenti Nutrizione) che smentisce di fatto il nullaosta arrivato dalla Regione.
In questi minuti (era in programma alle 16) è in corso un vertice nel comune di San Salvo tra i vari attori della vicenda. È utile ricordare che la zona interessata dal disservizio è solo quella della zona industriale.
Si spera - tra l'altro - che vengano forniti maggiori dettagli su cosa ha provocato la declassificazione del fiume Trigno.
Antonino Dolce – San Salvo.net

giovedì 24 gennaio 2013

INQUINAMENTO FIUME TRIGNO

Stop all'acqua dal Trigno causata dalla presenza di fenoli
Non si conoscono i tempi di ripristino
Dall’arsenico ai fenoli. La nuova tappa del calvario del fiume Trigno cade a meno di un anno dall’emergenza di fine febbraio dell’anno scorso, quando le alte percentuali di arsenico nel fiume che traccia il confine tra Abruzzo e Molise obbligarono la Coniv a sospendere l’erogazione dell’acqua.
LO STOP DI DUE GIORNI FA. La Coniv, società che gestisce i depuratori di San Salvo e Montenero di Bisaccia, ha bloccato il flusso verso il nucleo industriale di San Salvo intorno alle 21 del 22 gennaio. Una decisione motivata con il declassamento della qualità dell’acqua del fiume; sarebbero venute a mancare le condizioni per permetterne la potabilizzazione.
La Asl che controlla le condizioni dell’acqua durante tutto l’anno ha rilevato la presenza oltre i limiti di legge di fenoli, derivati chimici degli idrocarburi, in un campione prelevato in località Pietra Fracida a Lentella. Difficile dire dove è avvenuta la contaminazione.
Fatto sta che il Sian (Servizio Igiene Alimentare e della Nutrizione) ha imposto il blocco dell’approvvigionamento dal fiume e le Asl ha giudicato ‘non classificabili’ le acque del Trigno.
Piccolo particolare: la presenza di fenoli viene riscontrata il 23 novembre 2012, lo stop avviene due mesi dopo.
I DISAGI. Gli effetti dello stop non tardano a manifestarsi. I grandi stabilimenti di Piana Sant’Angelo sono costretti a razionalizzare le scorte. Alla Pilkington arrivano le autobotti della Protezione Civile ‘Valtrigno’ e l’azienda si dota di bagni chimici. Vietato per i dipendenti usare le docce, situazione analoga alla Denso e nelle altre fabbriche.
La Sasi nella tarda mattinata di ieri comunica che limiterà il servizio a Vasto e Vasto Marina dalle 7 alle ore 13, con possibili variazioni a seconda delle riserve nei serbatoi. L’ente, presieduto da Domenico Scutti, acquista l’acqua dalla Coniv. Senza questa, solo con il flusso dell’acquedotto del fiume Verde non è possibile garantire l’erogazione. Ieri pomeriggio gli addetti della Sasi hanno sospeso il servizio poco prima delle 17. Non si conoscono i tempi di ripristino.
MANCANZA DI CONTROLLI E INDIFFERENZA. Quella del Trigno è una vecchia storia. A intervalli regola scatta l’emergenza per contaminazione. A fine febbraio dell’anno scorso fu riscontrata una presenza di arsenico pari a 125 microgrammi/litro a fronte di un limite di legge di 10 microgrammi/litro. Venne convocato un vertice in Prefettura a Chieti. Una sorveglianza maggiore fu il punto sul quale conversero le varie posizioni. I soldi però non ci sono e nulla è cambiato.
Da Vastogirardi (Isernia) alla foce del Trigno ci sono più di 80 kilometri da controllare e le difficoltà non mancano. Senza uomini e mezzi è impossibile scoprire sversamenti abusivi nel fiume. Le sponde, in lunghi tratti sono invase da rifiuti di ogni genere (le foto risalgono all’estate 2011, nei pressi dello stesso luogo di prelievo del campione da parte della Asl, ma sono ancora tristemente attuali).
Sempre nel 2011, a dicembre, Michele Petraroia – consigliere regionale molisano del Pd – dipinse una vallata del Trigno al centro di traffici illeciti di rifiuti e interramento e sversamento di fanghi tossici (come accennato anche in una delle inchieste della giornalista campana Rosaria Capacchione sul business del traffico di rifiuti tossici).
Gli allarmi periodici e lo stato attuale del fiume, però, non trovano eco in una levata di scudi di associazioni e società civile simile a quella di qualche giorno fa in occasione della fuoriuscita di petrolio alla Rospo Mare. Il territorio è lo stesso, ma quando si tratta di zone interne, difficilmente le popolazioni costiere sono interessate. E pazienza se l’acqua è la stessa che arriva nelle case di tutto il Vastese.
Antonino Dolce - San Salvo.net

martedì 22 gennaio 2013

FORMAZIONE ANNO 2013

1° MODULO CORSO BASE
FORMAZIONE ATTIVITA'GUARDIE PARTICOLARI GIURATE
ITTICHE - VENATORIE  - AMBIENTALI

LENTELLA (CH) 26 GENNAIO 2013, ORE 15:00

PRESSO BIBLIOTECA COMUNALE



Legge 266/91  Legge quadro sul volontariato. L. R. 20 luglio 1989 n°58 - Volontariato, associazionismo ed Albo regionale per la Protezione Civile.

ANTIBRACCONAGGIO



Pesca di frodo nel lago, 12 multe a Scanno.

SCANNO (Aq). Pescatori di frodo nel lago di Scanno: 12 multe per complessive 1.200 euro sono state elevate dalle Forestale. L'attività di controllo degli agenti del comando di Scanno ha riguardato in particolare la pesca al lavarello, più conosciuto con il nome di coregone, che è assolutamente vietato pescare dal momento che è questo il periodo in cui avviene la deposizione delle uova nell'acqua da parte delle femmine della specie che si trova nel bacino naturale di acqua dolce.
Oltre alle infrazioni, la Forestale, coordinata dal vice ispettore Celestino Oddis, ha posto sotto sequestro anche gli attrezzi e tutti i pesci pescati nel lago.
Nei quattro giorni di controlli sono stati elevati complessivamente dodici verbali di contestazione e il pescato, dopo la prevista ispezione sanitaria, è stato donato in beneficenza. L'operazione del Corpo forestale di Scanno è scattata per contrastare alcuni comportamenti illeciti e favorire la tutela delle risorse ittiche del lago come previsto anche da un regolamento comunale che non sempre però viene fatto rispettare da tutte le forze dell'ordine.

venerdì 18 gennaio 2013

ALLARME MALTEMPO.



Stato di attenzione per il possibile innalzamento dei livelli dei fiumi nel fine settimana.

Per il fine settimana sono previste precipitazioni anche temporalesche, associate al repentino aumento delle temperature, che potrebbero causare la fusione del manto nevoso e, di conseguenza, l'innalzamento dei livelli dei fiumi in gran parte del territorio regionale. In considerazione di tali eventi, il Centro Funzionale d'Abruzzo ha provveduto ad allertare gli enti interessati a prestare attenzione nelle aree in prossimità dei corsi d'acqua soggette ad allagamenti.