venerdì 29 marzo 2013

AMBIENTE - DEPURATORI SOTTO CONTROLLO

Inquinamento del fiume Trigno, depuratori sotto la lente d'ingrandimento
Intanto, la magistratura di Vasto apre un'inchiesta

LENTELLA 29/03/2013 – La magistratura di Vasto ha aperto un’inchiesta sull’inquinamento del fiume Trigno. L’indagine del sostituto procuratore della Repubblica, Enrica Medori, cercherà di individuare le responsabilità che hanno portato all’inquinamento nel tratto prima del punto di captazione di Lentella e al declassamento delle acque del Trigno.
Il rapporto del Wwf Abruzzo ha evidenziato la presenza nel fiume di salmonella e altri inquinanti tipici di acque non trattate o trattate male. La lente d’ingrandimento si sta soffermando in questi giorni sugli impianti di depurazione dei piccoli comuni che affacciano sul Trigno. Come sottolineato anche da Augusto De Sanctis, responsabile acque del Wwf, manca un serio punto sulla situazione dei depuratori della zona.
Le criticità del Trigno sono note da anni. Durante le ultime due estati i valori microbiologici erano paragonabili a quelli di una fogna, con punte estremamente alte di coliformi e UFC (Unità Formanti Colonia).
Proprio nel giugno dell’anno scorso il depuratore di Lentella finì sotto i riflettori. Per diverse settimane una rottura delle tubature fognarie fece sì che l’acqua non depurata s’incanalasse in un ruscello naturale prima di arrivare a valle, nel Trigno.
La situazione venne sanata dopo più di due settimane, in seguito a una segnalazione ai Carabinieri di Fresagrandinaria che costrinse la Sasi a intervenire.
Dopo quasi un anno, la stessa buca si è notevolmente allargata e un rigagnolo di acqua di fogna che vi si incanala c’è sempre (nelle foto il confronto giugno 2012/marzo 2013).
In attesa di sviluppi sulla vicenda, De Sanctis ricorda: «C’è una legge del 2008 che obbliga la Provincia di Chieti e l’Arta a pubblicare un resoconto annuale sul proprio sito sullo stato dei depuratori. Bisogna notare che questo è avvenuto solo il primo anno».
INCONTRO IN PROVINCIA. Intanto, dopo le richieste dell' ARCI PESCA FISA, la Provincia di Chieti ha convocato un incontro per il prossimo 3 aprile. Saranno presenti i rappresentanti delle Associazioni provinciali della Pesca, del WWF, dell’Assessore all’Ambiente Eugenio Caporrella e del Consigliere delegato a Caccia e Pesca Giovanni Staniscia.
«La Provincia di Chieti - si legge in una nota - auspica sia l’occasione per definire un primo quadro sulla situazione del fiume Trigno, oggetto in questi giorni di accurati controlli da parte della Regione di cui si attendono le risultanze necessarie per adottare, ciascuno in base alle competenze e secondo quant
o disposto per legge, eventuali misure restrittive».
Antonino Dolce

INCONTRO IN PROVINCIA 03/04/2013

COMUNICATO STAMPA
La Provincia convoca un incontro tecnico-informativo sull’emergenza inquinamento del Fiume Trigno.
  
Lo stato di salute del Fiume Trigno in riferimento alle attività ittiche sarà oggetto di trattazione nel corso dell’incontro che la Provincia di Chieti ha convocato per il prossimo 3 aprile alle ore 10.30 e che si svolgerà alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni provinciali della Pesca, del WWF, dell’Assessore all’Ambiente Eugenio Caporrella e del Consigliere delegato a Caccia e Pesca Giovanni Staniscia.
La Provincia di Chieti, che interverrà con il supporto dell’Ufficio Tecnico Ambiente, auspica sia l’occasione per definire un primo quadro sulla situazione del fiume Trigno, oggetto in questi giorni di accurati controlli da parte della Regione di cui si attendono le risultanze necessarie per adottare, ciascuno in base alle competenze e secondo quanto disposto per legge, eventuali misure restrittive.
Il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, segue attentamente la vicenda dell’inquinamento del corso fluviale e già da qualche tempo, tramite i propri Uffici, ha attivato una collaborazione d’intesa con le Province di Campobasso ed Isernia, coinvolgendo le rispettive Polizie Provinciali, in modo da intensificare i controlli lungo il fiume Trigno che ha la sua origine proprio nella regione molisana e fornire un contributo immediato all’emergenza sollevata.
“Non è intenzione di questa Provincia sottrarsi alle istanze informative pervenute – afferma il Presidente Enrico di Giuseppantonio -  ma chiarire alla collettività e alle associazioni di pesca del territorio che farà la sua parte qualora, in base ai controlli e alle analisi delle acque, dovesse risultare che la qualità dell’acqua del Trigno non sia idonea alla vita dei pesci perché – conclude - se l’ambiente è a rischio lo è anche la salute dei cittadini”.
Chieti, 29 marzo 2013

LA PROCURA INDAGA SUL FIUME TRIGNO

La magistratura vastese e il Noe a caccia degli inquinatori del Trigno

28/03/2013 - SAN SALVO. La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo sull'inquinamento del Trigno. Al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica Enrica Medori c'è un corposo dossier raccolto dai carabinieri del Noe, nucleo operativo ecologico.
 La magistratura vastese è decisa a dare un nome e anche la giusta punizione a chi ha inquinato l'ansa di Pietrafracida (Lentella) portando alla declassazione dell'acqua. Il reato ipotizzato è inquinamento ambientale. L'inchiesta fa il paio con l'indagine aperta un anno fa dalla Procura di Larino sulla presenza di arsenico nel fiume. 
L'indagine del Noe si svolge su un raggio di 80 chilometri ma si concentra in particolare sul tratto che attraversa il comune di Lentella. L'inchiesta procede nel massimo riserbo. Gli investigatori stanno valutando tutte le ipotesi. Lunedì il prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis ha assicurato al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca che i controlli sul corso d'acqua sono raddoppiati. 
Il Sian della Regione ha avviato un meticoloso piano di controllo dell'acqua che scorre nel Trigno e che le autorità vengono informate costantemente sullo stato di salute del fiume. I militari del Noe pare stiano effettuando anche un attento monitoraggio delle discariche.

giovedì 28 marzo 2013

FIUME TRIGNO SORVEGLIATO SPECIALE

Il fiume Trigno diventa sorvegliato speciale

27/03/2013 SAN SALVO. Il fiume Trigno diventa un sorvegliato speciale. Il prefetto Fulvio Rocco De Marinis lo ha assicurato al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che a nome anche del primo cittadino di...
SAN SALVO. Il fiume Trigno diventa un sorvegliato speciale. Il prefetto Fulvio Rocco De Marinis lo ha assicurato al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che a nome anche del primo cittadino di Vasto, Luciano Lapenna, ha chiesto al prefettopiù controlli sul corso d’acqua che segna il confine fra Abruzzo e Molise.
«Il prefetto mi ha assicurato che il Sian della Regione ha avviato un meticoloso piano di controllo dell’acqua che scorre nel Trigno e che le autorità saranno puntualmente informate sullo stato di salute del fiume», afferma la Magnacca.
Il primo cittadino ha sollecitato il monitoraggio delle discariche abusive e il coinvolgimento dell’autorità di bacino. «È necessario stabilire dove sono gli scarichi inquinanti, se e quante sono le discariche abusive nella zona, come funzionano i depuratori», afferma il sindaco di San Salvo.
E sul funzionamento dei depuratori interviene anche Augusto De Sanctis, responsabile regionale del Wwf. L’ambientalista sollecita le autorità preposte a osservare la legge varata sei anni fa e che prevede che i risultati dei controlli dei depuratori vengano divulgati puntualmente on line.
Torna a chiedere maggiore chiarezza sulle attuali condizioni del fiume anche l’ARCI PESCA FISA – Comitato Provinciale di Chieti. «È trascorsa una settimana da quando il nostro comitato ha chiesto la riunione di un tavolo tecnico che affronti le problematiche del Trigno e purtroppo con grande amarezza e delusione siamo costretti a prendere atto della mancata convocazione», scrive Giuseppe Zappetti in una nota. «Il tavolo tecnico è importante per sapere se il Trigno è pescabile o meno e per avere maggiori delucidazioni su come comportarsi». L’ARCI PESCA FISA chiede che l’incontro si tenga appena dopo Pasqua.
Paolo Callvano

mercoledì 27 marzo 2013

DISASTRO FIUME TRIGNO......

PRIMI TIMIDI PASSI SULLA DIFFICILE SITUAZIONE DEL FIUME TRIGNO

Riceviamo e pubblichiamo dalla Provincia di Chieti.

Gent.le Presidente,
la richiesta da lei inoltrata lo scorso 21 marzo a questa Presidenza è oggetto di attenzione. La questione del fiume Trigno è all'ordine del giorno della odierna seduta (26/03/2013 ndr) del Consiglio Provinciale. La convocazione del tavolo tecnico nell'ambito del quale esaminare le criticità evidenziate, pianificare interventi ed assumere successivamente i provvedimenti più opportuni è previsto per la prossima settimana e a breve riceverà ogni doverosa comunicazione.
Si resta a disposizione per ogni ulteriore informazione e si porgono cordiali saluti.
                                 
Provincia di Chieti. 

martedì 26 marzo 2013

DISASTRO FIUME TRIGNO

L'Arci Pesca Fisa: «Amarezza per la mancata convocazione del vertice sul Trigno»
La settimana scorsa la richiesta di un incontro urgente

26/03/2013 - Profonda amarezza da parte dell'Arci Pesca Fisa che, la settimana scorsa ha chiesto un incontro urgente al Settore 7 della Provincia. L'associazione, come comitato provinciale di vigilanza ittica e ambientale, aveva inoltrato la richiesta di un vertice sull'inquinamento del fiume, dopo le domande dei pescatori allarmati dalle notizie diffuse dal Wwf Abruzzo.
«A distanza di una settimana e precisamente dalla data del 19 marzo 2013 – spiega Giuseppe Zappetti, presidente provinciale – in seguito alla richiesta avanzata dall’Arci Pesca Fisa – Comitato Provinciale di Chieti, al Settore 7 della Provincia di Chieti, di indire con urgenza un tavolo tecnico che esamini le varie problematiche che affliggono al momento il Fiume Trigno, non posso che esprimere profonda amarezza e delusione per la mancata convocazione.
Trovo ingiusto non dare delle risposte e certezze a quanti in questi giorni hanno manifestato le loro paure sullo stato di salute del fiume Trigno, sapere se è pescabile o al contrario rimettere in acqua le specie ittiche catturate. Il tavolo tecnico era anche una occasione di avvicinamento con la pubblica amministrazione, a volte distante e fredda nei rapporti con i cittadini.
Concludo con la speranza di un ripensamento e successiva convocazione per le problematiche sopra manifestate, in una data prossima subito dopo la santa pasqua. In fondo chiediamo solo chiarezza, non miracoli».
a cura della redazione San Salvo.net

lunedì 25 marzo 2013

AMBIENTE

RIFIUTI: SCOPERTI LAVORI ABUSIVI D'INTERRAMENTO SULLE SPONDE DEL TORRENTE PARMA
Denunciati i tre presunti responsabili dello smaltimento illecito e del conseguente danno ambientale. Sigilli all'intera area
Comando Provinciale Parma

Parma, 18 marzo 2013 - Sono stati apposti i sigilli ad un'area adiacente alla  sponda sinistra del torrente Parma, nella frazione di Vigatto, dove erano in corso lavori che avrebbero portato all'interramento di notevoli quantità di rifiuti provenienti da cantieri edili.
A lanciare l'allarme al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato sono stati  i cittadini del luogo. I Forestali, sopraggiunti sul posto, nelle vicinanze di un deposito di materiale edile hanno trovato un escavatore, uno scavo recente di oltre 120 metri cubi e un camion con rifiuti da poco ricollocati sul pianale. Immediatamente sono stati bloccati i lavori, prima che la ricopertura degli scarti fosse terminata.
 Colti in flagrante, gli autori del reato, hanno tentato di eliminare le prove attraverso l'intervento di  un camion autorizzato per la raccolta dei rifiuti.
Sono tre i presunti responsabile dell'illecito denunciati dalla Forestale: il responsabile della ditta che aveva commissionato i lavori illeciti, l'operaio addetto all'escavatore e il camionista che aveva effettuato lo scarico dei rifiuti.
Dovranno rispondere di reati, in concorso tra loro, relativi allo smaltimento illecito di rifiuti e alle opere eseguite in assenza di autorizzazione e per di più in area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.
Oltre all'area sono stati posti sotto sequestro l'escavatore impiegato per realizzare lo scavo e il cassone scarrabile contenente i rifiuti.
Il fenomeno del "tombamento" di rifiuti  come illegale smaltimento rappresenta un problema diffuso sul territorio, e può causare notevoli danni all'ecosistema e alla salute dell'uomo, soprattutto quando avviene in prossimità di falde freatiche o nelle vicinanze di colture. 
Come altre volte si è dimostrata preziosa la collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine al fine di evitare danni per l'ambiente e per l'uomo stesso.

AMBIENTE

AMBIENTE: CORPO FORESTALE, SEQUESTRO PREVENTIVO DI 16 IMPIANTI DI DEPURAZIONE IN IRPINIA

L'inefficienza dei sistemi di depurazione avrebbe provocato l'inquinamento delle acque di due fiumi. 29 sono le persone finite nel registro degli indagati.
La Forestale ha posto sotto sequestro preventivo 16 impianti di depurazione in provincia di Avellino. Sono 29 le persone indagate tra Sindaci, responsabili degli Uffici Tecnici e Amministratori delle società che gestiscono i depuratori.
Il sequestro è stato effettuato in seguito al monitoraggio capillare dei bacini idrografici della zona e la relativa verifica della funzionalità degli impianti di depurazione presenti sul territorio di competenza della Procura della Repubblica di Avellino. 
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, sono state condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del capoluogo irpino, dai Comandi Stazione della zona e dai Forestali in servizio presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, con il supporto della Guardia Costiera.
Ad emergere sarebbe l'inquinamento dei fiumi Calore e Sabato, provocato dall'inefficienza degli impianti di depurazione e, in alcuni casi si sarebbe riscontrata l'illecita gestione delle acque reflue, con sversamento diretto senza alcuna attività di trattamento depurativo. Le violazioni riscontrate dalla Forestale riguardano i limiti tabellari previsti dal Testo Unico Ambientale, relativi alla concentrazione di batteri Escherichia coli, di azoto ammoniacale, di solidi sospesi e di tensioattivi totali.
Nella fase iniziale delle indagini sono stati utilizzati dalla Guardia Costiera strumenti investigativi sofisticati come il drone, un aeromobile computerizzato e comandato a distanza per il monitoraggio delle zone più inaccessibili dei corsi d'acqua, e un apparecchio rilevatore dello spettro termico subacqueo dei fiumi, in grado di accertare la presenza di eventuali scarichi occultati.
In seguito la Forestale ha applicato sul territorio tecniche fondamentali come l'esame chimico delle acque e il sopralluogo dei siti per constatare le caratteristiche organolettiche delle acque stesse, risultate torbide e maleodoranti, con presenza di solidi sospesi e agenti inquinanti superiori ai parametri di legge, e il monitoraggio di estesi tratti di vegetazione fluviale di entrambi i fiumi.
Il risultato investigativo che ha portato al sequestro preventivo dei 16 depuratori prevede quindi che i Comuni e gli Enti di gestione ottemperino all'obbligo di ripristino della funzionalità degli impianti al fine di assicurare il rispetto di tutti i limiti tabellari previsti dalla legge per gli elementi presenti nelle acque superficiali.
Le indagini sono tuttora in corso e il personale del Corpo forestale verificherà la compiuta osservanza di quanto imposto dal decreto di sequestro, al fine di garantire il ripristino dello stato dei corsi fluviali, patrimonio inestimabile della collettività locale.

domenica 24 marzo 2013

TRIGNO: MORTO CHE NON PARLA.........

L’ARCI PESCA FISA - Comitato Prov. Chieti: diteci se nel fiume si può pescare!!!!!!!!!

LENTELLA. I cittadini non hanno mai bevuto l’acqua inquinata del Trigno. Nelle abitazioni è sempre arrivata acqua depurata. «Ma i pescatori possono essere altrettanto tranquilli?».

A porre la domanda alle autorità preposte è Giuseppe Zappetti, del Comitato provinciale Arci Pesca Fisa di Lentella.
«Il nostro comitato e i circoli territoriali sono presi d’assalto dalle richieste dei pescatori del Medio e Alto Vastese che chiedono maggiori informazioni sulle condizioni del Trigno all’altezza di Lentella», spiega Zappetti. I pescatori vogliono sapere se il fiume è pescabile, se le tracce di arsenico individuate un anno fa e i fenoli scoperti a gennaio 2013 sono scomparsi e soprattutto se il pesce che viene pescato può essere mangiato o al contrario deve essere rigettato in acqua.
«Considerato che a giorni è previsto il ripopolamento nel fiume di trote “pronta cattura” e purtroppo nessuno ci ha fornito adeguate spiegazioni, il Comitato chiede la convocazione urgente di un tavolo tecnico affinchè si faccia chiarezza una volta per tutte su questa vicenda», chiede il presidente Zappetti. «Inoltre sarebbe opportuno consultare il consorzio Negri sud di Santa Maria Imbaro visto che in passato l’istituto ha effettuato nuomerosi controlli e studi sul Trigno».
Le condizioni del fiume saranno discusse dal consiglio provinciale di Chieti su richiesta del consigliere Eliana Menna. «I fattori inquinamenti sono molteplici e la vicenda appare complicata. L’acqua del Trigno non viene utilizzata solo per dissetare la popolazione ma anche a scopo irriguo. È arrivato il momento di mettere in atto tutte le misure necessarie a risanare e proteggere il fiume lungo tutto il percorso», dice la Menna.
IL CENTRO D'ABRUZZO - Paola Calvano

giovedì 21 marzo 2013

PESCATORI IN RIVOLTA....


Fiume Trigno, acqua inquinata a Lentella.
Pescatori in rivolta dopo gli allarmati dati sulle acque del Trigno: "Sono come una fogna", ha scritto il Wwf, rendendo pubblici i risultati dei monitoraggi eseguiti dall'Arta (agenzia regionale di tutela dell'ambiente) tra il 2011 e il 2012. Analisi che rivelano la presenza di salmonella, pericolosissima per la salute. 
Giuseppe Zappetti, presidente provinciale dell’ ARCI PESCA FISA, Comitato Provinciale di Chieti, che ha compiti di Protezione Civile e Vigilanza Ittica-Ambientale, chiede alla Provincia di "convocare urgentemente un tavolo tecnico" per "fare chiarezza" su un'emergenza ambientale che sta creando disagi e apprensioni tra la popolazione. Il prelievo delle acque a Lentella è stato interrotto. Al momento, la Coniv, società del consorzio industriale di Vasto, nel depuratore di San Salvo non potabilizza acqua da immettere nelle tubature dirette alle abitazioni della riviera. "Il nostro compito è farlo solo nei mesi estivi per far fronte alla necessità di maggiori risorse idriche nel periodo in cui non è sufficiente l'acqua proveniente dall'acquedotto del Verde. In questo periodo, invece, siamo tenuti a rifornire solo le aziende della zona industriale di San Salvo", ha precisato nei giorni scorsi Arnaldo Tascione, presidente della Coniv.
"Questo Comitato Provinciale di Chieti, unitamente ai circolI territoriali , è preso d’assalto dalle tantissime richieste dei pescatori del medio e alto Vastese per la situazione paradossale che versa il fiume Trigno", scrive Zappetti in una nota. "domande del tipo:
1. Il fiume Trigno è pescabile?
2. L’arsenico riscontrato nel 2012, che fine ha fatto?
3. I fenoli che hanno comportato il declassamento delle acque da parte della Regione Abruzzo (05/02/2013) sono scomparsi?
4. I pesci catturati sono dannosi se ingeriti o si debbono rigettare in acqua?
A peggiorare lo stato d’incertezza del momento, ieri lunedì 18 marzo, alcuni quotidiani locali e non hanno pubblicato un nuovo allarme per la presenza della salmonella, identificando il fiume Trigno non un più un corso d’acqua, ma una fogna a cielo aperto.
Considerato che a giorni il fiume Trigno verrà interessato da un ripopolamento Provinciale di trote pronta cattura per la stagione ittica 2013, e al momento nessuno, ha fornito o dato rassicurazioni sullo stato di salute del fiume Trigno, si chiede di convocare urgentemente un tavolo tecnico presso il Settore 7, affinché si faccia chiarezza sulle ombre che si allungano sulle acque del secondo fiume della Provincia di Chieti. Inoltre, si chiede per la parte scientifica che venga convocato anche il Consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, che già in passato ha effettuato numerosi controlli e studi sul fiume Trigno per l’aggiornamento della carta ittica provinciale".
di Redazione ZonaLocale.it (redazione@zonalocale.it)

mercoledì 20 marzo 2013

INQUINAMENTO FIUME TRIGNO

I pescatori preoccupati dallo stato di salute del Trigno
Richiesta alla Provincia la convocazione di un tavolo tecnico

20/03/2013 - San Salvo «I pesci catturati nel Trigno si possono mangiare o sono nocivi e quindi sono da ributtare nell’acqua? I fenoli che hanno causato il declassamento, sono scomparsi? E l'arsenico dell'anno scorso?». Sono solo alcune delle domande arrivate all’ARCI PESCA FISA -  Comitato provinciale di Chieti, Settore Vigilanza ittica e ambientale. «Dopo la dettagliata analisi del Wwf, siamo stati presi d'assalto da numerosi pescatori del Vastese - spiega Giuseppe Zappetti, presidente del comitato - ma non possiamo fornire risposte chiare perché non abbiamo le competenze tecniche per farlo». A breve nel fiume Trigno sarà effettuato un ripopolamento di trote per la nuova stagione ittica e c'è il rischio di un buco nell'acqua.
Zappetti spiega: «C'è il pericolo di un danno all'erario non indifferente. Si effettua il ripopolamento in acque così inquinate, per cosa?». In tutta la questione la Vigilanza ambientale denuncia il silenzio degli enti interessati, in primis la Provincia di Chieti e i Comuni che hanno il proprio territorio solcato dal fiume Trigno.
Lo stesso comitato, per tale motivo, ora ha inoltrato alla Provincia una richiesta ufficiale di convocazione di un tavolo tecnico del Settore 7 'Tutela ambientale e delle acque' con il coinvolgimento del Consorzio 'Mario Negri Sud', autore già in passato di diversi studi sul corso d'acqua che separa Abruzzo e Molise.
Antonino Dolce

martedì 19 marzo 2013

FIUME O FOGNA?

Salmonella nel Trigno: "Ma il pesce si può pescare?"

19/03/2013 - VASTO (CH). 
 I dati rivelati dal Wwf sull’inquinamento del Trigno non preoccupano solo i cittadini della vallata.
I pescasportivi sono disorientati.
Il Presidente Provinciale Giuseppe Zappetti chiede chiarezza.
Questa la nota che ci ha inviato:
"Il  Comitato Provinciale di Chieti – ARCI PESCA F.I.S.A., unitamente ai circoli territoriali , è preso d’assalto dalle tantissime richieste dei pescatori del medio e alto Vastese per la situazione paradossale che versa il fiume Trigno. I pescatori vogliono chiarezza.
1.      Il fiume Trigno è pescabile?
2.      L’arsenico riscontrato nel 2012,  che fine ha fatto?
3.     I fenoli  che hanno comportato il declassamento delle acque da parte della Regione Abruzzo (05/02/2013) sono scomparsi?
4.      I pesci catturati sono dannosi  se ingeriti o si debbono rigettare in acqua?
A peggiorare lo stato d’incertezza del momento, ieri lunedì 18 marzo, alcuni quotidiani locali e non  tra cui  “Il Centro”, hanno pubblicato un nuovo allarme per la presenza della salmonella, identificando il fiume Trigno  non un più un corso d’acqua, ma una fogna a cielo aperto.
Considerato  che a giorni il fiume Trigno  verrà interessato da  un ripopolamento Provinciale di trote “pronta cattura” per la stagione ittica 2013, e al momento nessuno, ha fornito o dato rassicurazioni sullo stato di salute del fiume Trigno, si chiede di convocare  urgentemente un tavolo tecnico presso il Settore 7,  affinché si faccia chiarezza sulle ombre che solcano  le acque del secondo fiume della Provincia di Chieti.
Inoltre, si chiede per la parte scientifica, che venga convocato anche il Consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Ch), che già in passato ha effettuato numerosi controlli  e studi sul fiume Trigno  per l’aggiornamento della carta Ittica provinciale.
Il Presidente Provinciale
Giuseppe Zappetti".

lunedì 18 marzo 2013

VIGILANZA

PRIMA  ASSEMBLEA  ANNUALE
DELLE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE
“ITTICHE – VENATORIE – AMBIENTALI”

sabato 16 marzo 2013

ANTIBRACCONAGGIO

LA FORESTALE DENUNCIA SEI PERSONE PER PESCA IN AREA PROTETTA NEL VIBONESE

Sorprese, in tre distinte operazioni, mentre esercitavano l'attività di pesca in una zona interdetta e in assenza della necessaria licenza
Sei persone sono state denunciate dalla Forestale perché scoperte ad esercitare l'attività di pesca all'interno di un'area protetta in provincia di Vibo Valentia.
Il personale dei Comandi Stazione Forestali di Polia, Vallelonga e di Vibo Valentia (VV), nell'ambito di tre distinte operazioni di controllo nei comuni di Maierato e Monterosso Calabro hanno sorpreso 6 persone mentre esercitavano l'attività di pesca all'interno del Lago Angitola, situato nel Parco Naturale Regionale delle Serre, dichiarato Oasi di protezione dell'avifauna acquatica, inserito nell'elenco delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar e ascritto nell'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria.
L'attività di pesca veniva esercitata in una zona interdetta attraverso l'ausilio di canne telescopiche fornite di mulinelli e in assenza della licenza di pesca. Il personale intervenuto ha provveduto al sequestro di tutte le canne da pesca, del relativo pescato e alla denuncia per violazione alle normative in materia di aree protette dei responsabili alla competente Autorità Giudiziaria.
Il pescato, rinvenuto tutto vivo, è stato rimesso in libertà nelle acque del Lago Angitola.

IL FIUME TRIGNO COME UNA FOGNA

Il Wwf denuncia: «Il Trigno come una fogna, c'è anche la salmonella»
«Mancanza di provvedimenti da parte delle autorità competenti»

16/03/2013- Duro comunicato del Wwf Abruzzo sullo stato delle acque del fiume Trigno che riportiamo di seguito.
IL COMUNICATO. Le acque del Fiume Trigno sono simili a quelle di una fogna, addirittura con presenza di Salmonella. Il WWF, nell'ambito dell'accesso agli atti relativo alla questione della potabilizzazione delle acque del fiume Trigno, ha ottenuto i referti dei monitoraggi avvenuti tra il 2011 e il 2012 volti alla classificazione del fiume ai fini della potabilizzazione delle sue acque a scopo idropotabile.
L'associazione sta studiando attentamente le carte ricevute dai vari enti. In questa fase si è concentrata sulla qualità delle acque del fiume al punto di captazione di Lentella, prima della successiva potabilizzazione.
Pertanto è bene sottolineare che il presente comunicato si riferisce unicamente alla valutazione dello stato delle acque del fiume al momento della captazione e non già a quelle poi distribuite a seguito di trattamento, sulle quali torneremo più avanti in considerazione della mole di materiale da esaminare e della delicatezza della questione.
I referti sono quelli relativi al monitoraggio obbligatorio per legge ai fini della classificazione del fiume Trigno per l'utilizzo delle acque ai fini idropotabili previa potabilizzazione. Per il fiume Trigno la classificazione è partita nel 2011 e si è conclusa nel 2012, con prelievi a periodicità di solito mensile o bimestrale.
In diversi periodi dell'anno il fiume Trigno ha presentato parametri di tipo microbiologico degni di una fogna, con punte di coliformi di 100.000 (per il prelievo del 25 luglio 2011) e 80.000 (per il prelievo del 6 marzo 2012) U.F.C.(Unità Formanti Colonia, l'unità di misura usata per questo parametro, n.d.r.) per 100 Ml di acqua. Anche a luglio 2012 i valori erano estremamente alti (15.000 UFC/100Ml, per il prelievo del 16 luglio 2012) a testimonianza del permanere di condizioni ambientali critiche. A mero titolo di esempio al momento di autorizzare uno scarico il valore consigliato dal D.lgs.152/2006 è di 5.000 U.F.C./100 Ml, valore routinariamente fissato nelle autorizzazioni allo scarico da parte degli enti quale limite da rispettare. Valori quali quelli trovati dall'ARTA per il Trigno sono tipici di scarichi non trattati, come le acque di fogna. Inoltre si segnala la presenza in diversi periodi dell'anno di Salmonella (come ad agosto 2011, Ottobre 2011 e Gennaio 2012). Il WWF fa notare che in caso di presenza di Salmonella in diverse aree italiane sono immediatamente scattate ordinanze sindacali e provinciali con pesanti divieti (tra cui l'uso dell'acqua per irrigazione e la pesca). Ci si chiede se e quali provvedimenti siano stati presi in tali occasioni per il Trigno dalle varie autorità competenti.
Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF, «La situazione del fiume Trigno è, purtroppo, simile a quella di tanti altri fiumi abruzzesi. Continuiamo a pensare di poter trattare i corsi d'acqua esclusivamente come ricettacolo dei nostri reflui e come fonte di acqua per le attività produttive, come se la risorsa fosse inesauribile. Il Trigno, oltre a ricevere scarichi spesso non trattati o trattati in maniera inefficiente, è sottoposto a numerose captazioni che ne riducono la portata abbattendo la sua capacità di auto-depurazione. In questa situazione, peraltro nota da molti anni, tanto che avevamo segnalato nel dossier fiumi 2010 il peggioramento della qualità delle acque di questo fiume tra il 2008 e il 2009, appare quantomeno sorprendente che le attività di classificazione del fiume a Lentella per fini idropotabili risalgano al 2011-2012. Questo aspetto risalta ancora di più alla luce della decisione finale sulla classificazione dell'ottobre 2012 che ha sancito l'impossibilità di potabilizzare le acque del Trigno dalla captazione di Lentella. La classificazione dovrebbe, a nostro avviso, precedere qualsiasi utilizzo, soprattutto in presenza di una situazione ambientale compromessa. Inoltre ricordo che il comma 11* dell'Art.23 della Legge regionale 31/2010 prescriveva un'attività di comunicazione al pubblico della procedura di classificazione che non ci risulta essere mai avvenuta, tanto che abbiamo dovuto fare un accesso agli atti per ottenere i referti. La legge prevede che devono essere pubblicati entro una settimana (!) sui siti WEB dei vari enti, che devono organizzare anche incontri pubblici. Anche solo questo aspetto della vicenda è per noi molto grave poiché colpisce il diritto dei cittadini ad essere costantemente informati su questioni fondamentali per l'esistenza come l'approvvigionamento idrico».
A cura della redazione di San Salvo.NET

giovedì 14 marzo 2013

GIOA NEL MONDO CATTOLICO

Suonano le campane in tutto il mondo: la chiesa cattolica ha il nuovo papa

E' il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, il nuovo Papa. Si chiamerà “Francesco”

Il nuovo Papa c'è, la Chiesa universale cattolica ha il suo nuovo Pastore. Il suono delle campane è stato registrato in tutte le piazze del mondo, poco dopo le 19, per poi essere riproposto all'annuncio del nome del nuovo pontefice ed alla sua iniziale benedizione.
Il nuovo Papa è stato eletto al quinto turno di votazione dai 115 cardinali riuniti da ieri nella Cappella Sistina.
E' il 265esimo successore di Pietro e subentra a Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, che ha rinunciato al pontificato lo scorso 28 febbraio.
La fumata bianca dal comignolo è arrivata alle 19.06. Il cardinale Jean-Louis Tauran ha pronunciato alle 20.13, dalla Loggia della Basilica di San Pietro, il nome del cardinale diventato Papa indicando il nome che l'eletto ha prescelto per il suo ministero, "Francesco".

ALLERTA METEO ABRUZZO

Avviso di condizioni meteo avverse e criticità ordinaria per il 14 marzo 2013

Il Centro Funzionale d'Abruzzo comunica che è stato emesso dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale l'Avviso di condizioni meteorologiche avverse n. 13033 PROT. DPC/RIA/15977 recante: "DALLE PRIME ORE DI DOMANI, GIOVEDI 14 MARZO 2013, E PER LE SUCCESSIVE 24-36 ORE SI PREVEDONO NEVICATE IN CALO FINO AI 400-600 M SU ABRUZZO, CON QUANTITATIVI CUMULATI LOCALMENTE MODERATI." È stato inoltre emesso l'Avviso di criticità n. 13026 PROT. DPC/RIA/ 15994 datato 13 marzo 2013 recante: "Dalla sera di oggi MERCOLEDÌ 13 MARZO 2013 E PER LE SUCCESSIVE 24-36 ORE sono previste precipitazioni con quantitativi DEBOLI PUNTUALMENTE MODERATI. Gli effetti al suolo sono riconducibili a: - CRITICITÀ ORDINARIA PER RISCHIO IDROGEOLOGICO LOCALIZZATO SU TUTTO L'ABRUZZO con conseguenti possibili allagamenti localizzati e possibilità di innesco di locali smottamenti dei versanti.
Si raccomanda di attuare servizi di monitoraggio su aree esposte a rischio di allagamenti e/o a fenomeni gravitativi; di prestare particolare attenzione a sottopassaggi pedonali e veicolari nonché ad altro manufatto tendente a rapido allagamento. Si invitano, pertanto, i Comuni ad attivare il monitoraggio delle zone esposte a rischio tramite il presidio territoriale e a mettere in atto le azioni previste dal Piano di Emergenza Comunale. Nelle more della definizione delle procedure condivise definitive, tanto si comunica per consentire il livello di attenzione adeguato.

martedì 12 marzo 2013

CONSIGLIO PROVINCIALE 17.03.2013

Convocazione   del Consiglio Direttivo Provinciale ARCI PESCA F.I.S.A. di Chieti, 
ai sensi dell’art. 18 dello statuto provinciale  domenica 17 marzo 2013,  ore 17:00,  presso   la sede della Protezione Civile in  Casalbordino (Ch), alla Via Dei Giardini sn, (ex Uffici Vigili Urbani).

A seguire ore 18:00:

Commissione Settore “Vigilanza – Protezione Ambientale – Protezione Civile”, in merito all’organico  e classificazioni del personale (G.P.G.I.V.) ai sensi dell’art. 4 del Regolamento  di Servizio della Vigilanza Provinciale.

lunedì 11 marzo 2013

INQUINAMENTO

AMBIENTE: DUE DENUNCE PER SCARICO INCONTROLLATO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI IN PROVINCIA DI AREZZO
Le acque reflue, provenienti da un'industria meccanica, contenevano sostanze pericolose e venivano sversate su un terreno circostante. L'area interessata dallo sversamento è stata posta sotto sequestro
Comando Provinciale Arezzo

Arezzo, 5 Marzo 2013 - Due imprenditori sono stati denunciati dalla Forestale, in seguito ad una serie di controlli effettuati all'interno di un'industria meccanica operante nel comune di Poppi (AR).
Il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Arezzo ha riscontrato che le acque reflue provenienti dal ciclo industriale, contenenti sostanze pericolose, anziché essere convogliate nelle apposite cisterne di raccolta venivano sversate direttamente sul terreno circostante le cisterne stesse. Alcuni campioni del terreno contaminato sono stati prelevati dall'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) che provvederà ad analizzarli per individuare la qualità e  la quantità delle sostanze nocive presenti.
Dai controlli effettuati è emersa inoltre la presenza di numerosi cumuli di  rifiuti speciali pericolosi e non, sia all'interno che all'esterno dei capannoni industriali. In particolare si tratta di oltre 300 metri cubi di materiali di vario genere tra cui sabbia, traversine ferroviarie, secchi di sostanze chimiche corrosive e di vernice, pneumatici, onduline e materiali plastici.
I cumuli di rifiuti e l'area su cui venivano sversate le acque reflue industriali sono stati posti sotto sequestro, mentre il titolare della fabbrica e il responsabile della società proprietaria del terreno dove sorge lo stabilimento, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo per scarico non autorizzato di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose e abbandono di rifiuti speciali pericolosi e rischiano l'arresto fino a tre anni.

domenica 10 marzo 2013

AMBIENTE

AMBIENTE: GRAVE INQUINAMENTO NELLA "TERRA DEI FUOCHI", VELENI NELLE CAMPAGNE DESTINATE ALLA COLTIVAZIONE DI ORTAGGI
L'area contaminata è stata scoperta nel napoletano dalla Forestale grazie a rilievi fotografici effettuati dall'alto. Sequestro della zona e indagini in corso
Comando Provinciale Napoli

Napoli, 22  febbraio 2013 -  Cadmio, Piombo, Antimonio, Rame e Zinco. Una lista di sostanze presenti con una concentrazione di gran lunga superiore, fino al 700 per cento, ai limiti di legge consentiti, in un terreno destinato alla coltivazione di cavolfiori e finito oggi sotto sequestro.
Dall'alto apparivano anomale forma e colorazione dell'area contaminata, come i Forestali hanno potuto appurare attraverso rilievi fotografici effettuati a bordo di mezzi aerei. Una tecnica investigativa basata sull'utilizzo del Sistema Informativo della Montagna, nato oltre venti anni fa per la tutela del paesaggio.
Il sospetto è stato confermato dalle analisi dell'Arpac che hanno interessato lo strato più superficiale del terreno, proprio quello dal quale le piante assorbono i principali nutrienti.
Metalli dal potenziale tossico e policlorobifenili simili alla diossina contenenti sostanze mutagene e cancerogene. Un cocktail di veleni, per via della concentrazione elevatissima e del tempo di decadimento molto lento nel terreno, quello rinvenuto nel napoletano (in località contrada Ponte delle Tavole nel comune di Caivano), che rischia di contaminare oltre all'ambiente anche la filiera agroalimentare e le tavole dei consumatori.
L'operazione, condotta dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Napoli, fa parte di un programma di controlli mirati alla prevenzione e repressione dell'abbandono incontrollato di rifiuti e dello smaltimento illecito degli stessi per combustione.
In corso le indagini mirate a far luce sui vari aspetti di questa preoccupante scoperta. Per ora si ipotizza che alla base dell'inquinamento ambientale vi sia un'attività reiterata di smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi e non si esclude un collegamento con la criminalità organizzata.


AMBIENTE

Corso per Censitori della Fauna Selvatica

28-02-2013
Il Centro Studi per le Reti Ecologiche della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio ha presentato il programma didattico "Lezioni di campo", giunto all'ottava edizione. Il progetto prevede per il 2013 otto Corsi di Formazione che tratteranno, a vari livelli di approfondimento, i temi delle valutazioni ambientali, dei sistemi informativi territoriali e della gestione della fauna selvatica. Come ogni anno saranno coinvolti docenti e specialisti provenienti da Università ed Enti territoriali di tutta Italia che porteranno la propria esperienza professionale e di ricerca. Il primo corso previsto è il 7° corso per censitori della fauna selvatica che si terrà dal 22 al 24 marzo. L'obiettivo del corso è formare tutti coloro che desiderano partecipare alle attività di monitoraggio faunistico e controllo del territorio organizzate dalla Riserva Naturale attraverso l'apprendimento delle principali tecniche di censimento di cervo, capriolo, orso e lupo. Il corso è rivolto a studenti e neolaureati di discipline attinenti la fauna selvatica e appassionati di natura. Il programma prevede lo studio della biologia, dell'ecologia e delle tecniche di censimento di cervo, capriolo, orso e lupo, il riconoscimento di segni di presenza in natura, cartografia e orientamento, una escursione pratica e il censimento del capriolo da punti fissi di avvistamento. Per maggiori informazioni visitare il sito csre.riservagenzana.it

martedì 5 marzo 2013

AMBIENTE

ANTIBRACCONAGGIO: DENUNCIATE DUE GUARDIE GIURATE VENATORIE VOLONTARIE NEL PERUGINO
Sorpresi dalla Forestale ad esercitare la caccia in una zona di ripopolamento e cattura in un periodo di divieto generale per l'esercizio venatorio. Sotto sequestro armi e munizioni
Comando Provinciale Perugia

Perugia, 22 Febbraio 2013 - Due uomini sono stati denunciati dalla Forestale in provincia di Perugia per aver esercitato l'attività venatoria in un periodo di divieto generale.
Nell'ambito di un servizio notturno di controllo del territorio nel comune di Perugia, località Montelabate, il personale del Comando Stazione Forestale di Perugia ha sorpreso due uomini, all'interno di una zona di ripopolamento e cattura (ZRC), mentre si preparavano per l'esercizio venatorio. Uno dei due uomini è stato sorpreso mentre deteneva un fucile da caccia carico e pronto per l'utilizzo.
In seguito all'intervento dei Forestali i due uomini hanno dichiarato di trovarsi sul luogo per un prelievo selettivo della specie volpe. Dai controlli documentali è emerso che entrambi sono guardie giurate venatorie volontarie, che avrebbero dovuto svolgere il compito di vigilanza venatoria, ma non è stata rinvenuta nessuna autorizzazione per il prelievo della specie volpe.
I due uomini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per esercizio venatorio in un periodo di divieto generale e per aver violato le norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, mentre l'arma e le munizioni sono state poste sotto sequestro.