lunedì 31 dicembre 2012

ANTIBRACCONAGGIO

Parco Nazionale d’Abruzzo – lupo con la testa mozzata

L'Ente Parco: a pochi giorni dal cervo decapitato - un attacco al Parco Nazionale.

GEAPRESS – A qualche giorno di distanza dal ritrovamento del cervo ucciso e decapitato nel Comune di Opi, nuova macabra scoperta delle Guardie del Parco.  In località “Rocca tre Monti” di Civitella Alfedena, all’interno della Camosciara e quindi in  Zona di Riserva Integrale, le Guardie  hanno rinvenuto la carcassa di un esemplare di lupo ucciso, al quale è stata recisa di netto la testa: un orrore.
Le evidenti, inquietanti similitudini delle modalità di esecuzione dei due animali di specie protetta, lasciano chiaramente ipotizzare che non può trattarsi di isolati casi di bracconaggio, bensì di una vera e propria strategia di aggressione al Parco, evidentemente pianificata da ambienti ostili, in un momento  di relativa debolezza dell’Ente che è ancora in attesa del rinnovo degli Organi Istituzionali (Presidente e Consiglio Direttivo). In tale contesto l’accanimento contro le carcasse dei due animali, e soprattutto il taglio delle teste di entrambi, appare quasi come un avvertimento di tipo mafioso.
Un atto criminale  che altrimenti non potrebbe mettersi in opera perché la Camosciara è una delle Aree più controllate del Parco per la sua qualità ambientale e per la presenza diffusa di fauna protetta.
Un atto programmato con tempo, conoscendo i luoghi che il lupo ucciso frequentava, che mostra evidente la persistenza di ambienti ostili al Parco che mal  sopportano la recuperata efficienza dell’Ente in particolare per ciò che concerne il miglioramento dei controlli sul territorio.
Il Parco ha già iniziato le indagini che per ora sono svolte a “tutto campo”. Le Guardie hanno già sentito persone che potrebbero fornire indizi.
Purtroppo, come dimostrano anche casi simili che si stanno verificando in alcuni altri Parchi nazionali, tutto ciò potrebbe anche essere conseguenza della crisi che vivono i parchi stessi; crisi dovuta in particolare all’attuale inadeguatezza delle politiche ambientali, nazionali e regionali, e alla continua sottrazione di risorse finanziarie umane e professionali destinate ai parchi, che determina, di fatto, l’impossibilità di procedere alla efficace pianificazione e programmazione di attività e interventi a favore dei territori protetti. Nonostante il quadro sopra delineato,  e le limitate risorse finanziarie a disposizione, l’Ente Parco non arretrerà rispetto alla sua attuale politica di tutela, conservazione e promozione del territorio.
Secondo il Commissario del Parco Giuseppe Rossi “l’aggressione  alla  preziosa fauna del Parco oltre ad essere l’ aggressione a un patrimonio della umanità  è anche una aggressione alla comunità locale e alla sua economia, che sembra mirare alla compromissione  dell’immagine, anche internazionale del Parco,  e al suo essere riferimento concreto per la conservazione  della natura e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile e responsabile”.

giovedì 27 dicembre 2012

AMBIENTE

ABUSIVIMO: DENUNCIATE DALLA FORESTALE DUE PERSONE PER DEVIAZIONE DI ACQUE PUBBLICHE NEL MATERANO
I lavori erano stati effettuati senza le necessarie autorizzazioni su un'area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico - ambientale
Comando Provinciale Matera
Matera - Il personale del Comando Stazione di Grottole del Corpo Forestale dello Stato, durante  un normale servizio di perlustrazione e controllo del territorio ha scoperto uno scavo abusivo nei pressi  dell'alveo del fiume Bradano, in località Stingeta del Comune di Grottole.
Dalle indagini effettuate è emerso che  su un appezzamento di terreno di proprietà privata erano stati effettuati degli scavi per il ripristino del corso di un vecchio fiume, che, a seguito dell'ultima esondazione del marzo scorso, aveva tracciato un nuovo percorso.
Per l'esecuzione di questi lavori, effettuati con l'ausilio di mezzo meccanico, non erano state richieste le dovute autorizzazioni alle autorità competenti. 
Da accertamenti più dettagliati, effettuati con l'ausilio del S.I.M. (Sistema Informativo della Montagna) è stato, inoltre, scoperto che i lavori erano stati eseguiti su di  un'area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico- ambientale ed avevano interessato una superficie di circa 3.800 metri quadrati.
Pertanto, il personale della Forestale ha denunciato all'Autorità Giudiziaria il committente dei lavori e l'esecutore materiale per i reati di invasione dei terreni demaniali, scavi abusivi, deviazione di acque pubbliche, interventi in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e deturpamento di bellezze naturali.

martedì 25 dicembre 2012

AMBIENTE

Report, inchiesta sulla bonifica del sito di Bussi

L'inquinamento dei fiumi abruzzesi è stato oggetto di un'inchiesta della trasmissione di Milena Gabanelli su RaiTre, che ha analizzato nel dettaglio la situazione dei due siti di bonifica nazionali di Bussi e del Saline Alento. Ma ancora una volta è il rapporto con le risorse messe a disposizione del governo per la ricostruzione post-sisma a far discutere

BUSSI. L'inquinamento dei fiumi abruzzesi è stato oggetto di un'inchiesta di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli su RaiTre, che ha analizzato nel dettaglio la situazione dei due siti di bonifica nazionali di Bussi e del Saline Alento. Ma ancora una volta, come fu per l'inchiesta sui fondi per la messa in sicurezza delle scuole abruzzesi, è il rapporto con le risorse messe a disposizione del governo per la ricostruzione post-sisma a far discutere. Report parla di 50 milioni di euro che, attraverso un emendamento bipartisan sarebbero stati presi dai fondi del terremoto del 6 aprile 2009 in favore della bonifica del sito di Bussi.
«Ulivi, orti, serre, discariche, a contendersi l'acqua dei fiumi della Val Pescara», spiega l'autore del servizio Piero Riccardi. «E Bussi è una bomba ecologica dove il Commissario all'emergenza va avanti solo a piccoli appalti di messe in sicurezza provvisorie. Ma finalmente la politica sembra svegliarsi. Questo l'ultimo decreto mille proroghe del governo Berlusconi: con un emendamento bipartisan firmato dai parlamentari abruzzesi di Pd e Pdl dal fondo per il terremoto saltano fuori 50 milioni di euro. Ma nel testo si parla di bonifica al fine di consentirne la reindustrializzazione».
Sul sito di Bussi si sono alternati insediamenti industriali, dalla Montedison alla Solvay. «Qui si fa avanti Toto», commenta la Gabanelli in studio, "e dice: mi prendo l'area dismessa, ci faccio un cementificio e salvo 100 posti di lavoro, ma non mi dovete chiedere di pulire perché non sono stato io ad inquinare. E allora chi bonifica?», incalza la giornalista. «E qui ci pensa un emendamento i cui padrini sono Gianni Letta e Marini che spostano 50 milioni dai fondi per il terremoto per metterli in una bonifica per reindustrializzare, esattamente bonificare per reindustrializzare».

PESCA SPORTIVA

Luccio record da 23 chili pescato nel lago del Salto

Due pescatori marsicani hanno catturato l’esemplare utilizzando come esca un pesce vivo di circa 300 grammi a una profondità di circa 20 metri su una barca di piccole dimensioni.

Un luccio enorme è stato pescato nel lago del Salto da Rosario D'Angelo e Walter D'Angelo, due giovani marsicani.
 Il peso dell’esemplare è di oltre 23 chili per 135 cm di lunghezza. Sono dei pesci solo e solamente carnivori e hanno dei denti affilati come rasoi tanto che i pescatori sono costretti ad usare dei terminali in acciaio dato che il filo in nylon verrebbe tranciato immediatamente.
Il luccio - un vero e proprio "big fish" - è stato catturato utilizzando come esca un pesce vivo di circa 300 grammi a una profondità di circa 20 metri su una barca di piccole dimensioni.
La pesca di questi esemplari viene svolta da tanti anni nel periodo freddo che va da novembre a metà febbraio e dopo centinaia. «Dopo centinaia di pesci di ogni peso e misura», spiegano i due ragazzi, «siamo rimasti di stucco davanti ad un gigante del genere che dopo oltre 20 minuti di tira e molla è finalmente uscito dall’acqua».

P.S.: Come Presidente dell'ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti, non posso che complimentarmi con i ragazzi  davvero fortunati .........e anche bravi.
Ma come sportivo di lunga data,  invito chiunque in futuro, ad adottare la tecnica del "catch and releasse",  non solo per preservare la fauna ittica ma anche come  impegno alla tutela e salvaguardia dei nostri fiumi.
Giuseppe Zappetti

domenica 23 dicembre 2012

AUGURI auguri auguri....

ASSOCIAZIONE

Convocazione   del Consiglio Direttivo Provinciale ARCI PESCA F.I.S.A. di Chieti,  ai sensi dell’art. 18 dello Statuto Provinciale  e  Commissioni di Settore.

Venerdì  28 dicembre  2012,  ore 17:00,  presso   il Ristorante Pizzeria "IL VECCHIO MULINO" in Via Nazionale C.da Selva nel Comune di Antino (Ch).

giovedì 20 dicembre 2012

PROVINCIA DI CHIETI



RICONSEGNA  
TESSERINO SEGNA CATTURA 
 ENTRO E NON OLTRE IL 30 GEN.2013. 
AI SENSI DELL’ART. 5 - COMMA 7 - DEL DLC N°03 DEL 31/01/2012

LA MANCATA RESTITUZIONE DEL TESSERINO SEGNA CATTURA, PRESSO IL PUNTO DI DISTRIBUZIONE, COMPORTA IL MANCATO RILASCIO DEL NUOVO TESSERINO  STAGIONE ITTICA “ANNO 2013”.
  
L’inosservanza di tale obbligatorietà può indurre l’Amministrazione Provinciale di Chieti ad effettuare successivi controlli in merito e l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’art.7-bis comma 1- del D. Lgs. n.267/2000, secondo le modalità di cui alla legge n.689/1981.

AUGURI DI BUONE FESTIVITA'



L’ARCI PESCA F.I.S.A. - Comitato Provinciale di Chieti,
in occasione delle festività prossime 
desidera porgere a tutti Voi 
e alle vostre famiglie i più sinceri auguri di 
“ Buon Natale e felice Anno Nuovo”.

lunedì 17 dicembre 2012

VIGILANZA ITTICA



PESCATORII DI  FRODO, ASSALTO AI FIUMI.
Razzie nel Po e nell’Adda. Tre romeni bloccati a Castelnuovo

Negli ultimi mesi decine di stranieri multati dalla Polizia provinciale.«A rischio le specie pregiate»

Castelnuovo Bocca d'Adda - Pescatori di frodo all’assalto dei fiumi. Sono ormai decine i “bracconieri del pesce”, soprattutto stranieri, sorpresi negli ultimi mesi sulle rive di Po e Adda e multati dalla Polizia provinciale. L’ultimo episodio a Castelnuovo, in località Ballottino, dove le guardie volontarie nei giorni scorsi hanno bloccato tre romeni che pescavano carpe con strumenti illeciti e in un periodo non consentito. Stavano tirando a riva il pesce con il guadino, una specie di retino, e soprattutto in un periodo (il divieto è in vigore tra il 15 aprile e il 15 giugno) in cui non è permesso catturare le carpe in quanto sono in fase di riproduzione.
I pescatori, inoltre, erano facilitati nella loro operazione dalla piena del Po.
Ad ognuno dei tre, sono state elevate sanzioni amministrative molto salate: rispettivamente di 102, 153 e di 205 euro oltre al sequestro del guadino. Il pesce è stato reimmesso in acqua.
L’episodio, purtroppo, non è isolato. Il comandante della Polizia provinciale, Angelo Miano, conferma che in questo periodo si stanno intensificando i controlli, soprattutto durante i fine settimana, per cercare di contrastare un fenomeno che sembra in crescita nella nostra zona. «Stiamo verificando che sono soprattutto cittadini romeni e bulgari che praticano questo tipo di operazioni». Secondo le ipotesi della Polizia provinciale il pesce sequestrato, o reimmesso in acqua dove possibile, era destinato al consumo alimentare domestico e, probabilmente, a un piccolo mercato nero di pesce d’acqua dolce all’interno della comunità romena. «Il fenomeno risponde a due ordini di problemi - dice Miano - il primo è che, quale che sia l’utilizzo finale, la pesca viene effettuata spesso trasgredendo più di una norma, dal periodo vietato all’utilizzo di tecniche non consone, alla mancanza di patentino».
In secondo luogo, c’è in ballo la salvaguardia dell’ecosistema
«Questi pescatori abusivi, ed evidentemente chi poi consuma il loro pesce, non si fanno grossi problemi di palato. Pescano di tutto. Quando sequestriamo le catture, nelle reti troviamo numerose specie. Si trattasse solo di siluri, fermo restando le varie trasgressioni, almeno non ci sarebbero problemi legati alla salvaguardia ittica. Al contrario, spesso vengono prelevate specie protette. E’ noto che sulla trota marmorata, ad esempio, è in corso un progetto di ripopolamento che vede impegnata la Provincia di Lodi con decine di migliaia di euro». Ed erano proprio trote marmorate i pesci recuperati lo scorso fine settimana in località Canadi, nei pressi di Spino d’Adda, al confine con la provincia di Cremona. Circa 50 esemplari sono stati lasciati sul posto dal pescatore che, alla vista delle guardie, si è dileguato. L’attrezzo utilizzato era una bilancella, il cui uso non è ammesso in questo periodo sul fiume Adda.

ANTIBRACCONAGGIO



ISCHIA: BLITZ ANTIBRACCONAGGIO DI FORESTALE E LIPU DENUNCIATI BRACCONIERI, UNA POIANA FERITA A FUCILATE. "SITUAZIONE DI DIFFUSA ILLEGALITÀ"
Ispettorato Generale

Roma, 6 dicembre 2012 -  Per due giorni l'isola d'Ischia (NA) è stata teatro di un'importante attività antibracconaggio e di polizia venatoria. A seguito della recente Convenzione sottoscritta dal Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, e dal Presidente della LIPU (Lega italiana protezione uccelli), Fulvio Mamone Capria, agenti del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Napoli del CFS coordinati dai Commissari Capo del Comando Provinciale, affiancati dalla guardie venatorie volontarie della LIPU, hanno battuto una vasta area compresa tra i comuni di Forio d'Ischia, Serrara Fontana e Barano per contrastare atti di caccia di frodo.
Nella sola giornata di martedì, giorno di "silenzio venatorio", già dalle prime ore del mattino le fucilate fuorilegge si udivano a decine. In un rocambolesco inseguimento a seguito di un tentativo di fuga nei sentieri di Pennanova a Forio d'Ischia, è stato fermato e successivamente denunciato penalmente P.C., di anni 57, sia per il reato di caccia in giorno di divieto che per le modifiche apportate all'arma sequestrata, che riusciva a contenere più di tre munizioni, per aumentarne la potenza di fuoco. Il fucile è stato sequestrato ed è stata effettuata un'ispezione domiciliare delle armi detenute dal bracconiere. E' stato necessario richiedere anche l'intervento del 118 locale per prestare i soccorsi medici resisi necessari a seguito dell'inseguimento.
Durante il blitz, tra decine di cacciatori che fuggivano, anche due giovani ragazzi, armati di fucile, sono riusciti a dileguarsi alla vista degli agenti, mentre un altro cacciatore è stato fermato e sanzionato perché sprovvisto di documenti di caccia e per varie irregolarità amministrative.
 Nella giornata di mercoledì invece, dopo un attento studio del territorio, sono scattati controlli in altre località, per decine di cacciatori, ed elevate sanzioni amministrative per circa 1.000 euro per numerose irregolarità documentali.
Il ritrovamento di una poiana ferita da una fucilata, consegnata da alcuni cittadini e trasferita dal CFS al Centro recupero fauna selvatica di Napoli dimostra il grave livello di violazione alla legge 157/92 perpetrato sull'isola a danno dell'avifauna.
 "Siamo di fronte ad un territorio dove il bracconaggio spadroneggia da anni - commenta Fulvio Mamone Capria, Presidente della LIPU-Birdlife Italia - come più volte abbiamo denunciato alle Autorità. Agli occhi degli uomini della Forestale è emerso un quadro di illegalità desolante e pericoloso. L'inciviltà venatoria che regna su Ischia, anche a seguito del ritrovamento di numerosi rapaci e uccelli protetti feriti o uccisi, dimostra ancora una volta che servono misure speciali e condanne esemplari per sconfiggere la caccia di frodo. Continueremo in ogni sede a segnalare le gravi irregolarità ad Ischia in materia di tutela della fauna e dei migratori".
 "I nostri servizi di controllo dell'attività venatoria e antibracconaggio proseguiranno anche nei prossimi mesi anche a seguito delle intese nazionali sottoscritte dal CFS e dalla LIPU - dichiara Sergio Costa, Comandante provinciale del Corpo Forestale di Napoli - E' nostro compito istituzionale prevenire e reprimere i reati di attività illecite, le nostre pattuglie si sono ritrovate a fronteggiare una generalizzata attività di bracconaggio, con illeciti penalmente rilevanti anche in materia di armi e di sicurezza pubblica. Speriamo che queste denunce servano soprattutto ad educare maggiormente al rispetto della legalità e alla tutela della biodiversità. Tra i tanti illeciti e/o reati che si compiono quotidianamente c'è ancora l'errata percezione che quelli legati al bracconaggio siano di minore rilevanza".