giovedì 31 maggio 2012

CARISSIMO PRESIDENTE DELLA "REPUBBLICA" ITALIANA !

QUESTA È LA PARATA CHE VOGLIAMO VEDERE!
Arriva dall'Emilia, non parla di calcio ne di gossip o realty show questa è la vita,
E oggi questa e' la foto piu' bella!

lunedì 28 maggio 2012

PROCEDURE !!!

Falso ideologico e resistenza  Cacciatore assolto guardie venatorie condannate
PRATO. Due guardie venatorie sono state condannate a 9 mesi di reclusione ciascuno per falso ideologico (contenuto nelle controdeduzioni agli scritti di un cacciatore) e omissione di denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale (una resistenza nei loro confronti) per una vicenda avvenuta dopo un accertamento condotto in un appostamento fisso, fatti del dicembre 2003-febbraio 2004. Achille Montemaggi, 56 anni, guardia ambientale volontaria del Wwf, e Raimondo Silveri, 43 anni, del Grossetano, guardia venatoria,
dovranno anche versare al cacciatore un risarcimento di 5.000 euro per danni e 2.500 per spese. La pena detentiva è stata condonata dal giudice. Il cacciatore, Vittorio Rosati, 58 anni, di Prato (avvocato Malerba), è stato assolto perché il fatto non costituisce reato dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: anche il pm Stefano Pizza aveva chiesto il proscioglimento dall’accusa di aver pronunciato la frase «io vi rovino» all’indirizzo dei due agenti di vigilanza faunistica, nel corso dell’accertamento del 27 dicembre 2003, vantando conoscenze in Regione e alla polizia provinciale.
La Procura contestava ai due di aver omesso di denunciare nell’immediatezza questo reato. Ciò era avvenuto solo il 27 febbraio successivo, quando avevano inviato una relazione al comandante della polizia provinciale; quest’ultimo aveva ricevuto una nota di critiche da parte del cacciatore e dal presidente della sezione di Prato della Federcaccia. Poi anche l’accusa di falso in atto pubblico, in riferimento a quanto dichiarato per scritto da Montemaggi e Silveri nelle controdeduzioni allo scritto difensivo che Rosati aveva: le due guardie avevano precisato, falsamente secondo l’accusa, che il capanno era chiuso a chiave e che Rosati non l’aveva e che quindi non avevano potuto prendere visione della tabella di segnalazione presenti all’interno. Motivazioni entro 3 mesi, poi ricorso in appello.
Il Tirreno 21/02/09

sabato 26 maggio 2012

Fiume Pescara.

AMBIENTE: SEQUESTRATA DALLA FORESTALE UN'AREA AI MARGINI DEL FIUME PESCARA
Dai controlli effettuati dal personale della Forestale di Chieti è emerso che nella zona erano stai effettuati lavori senza le dovute autorizzazioni in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico
Comando Provinciale Chieti

Chieti, 22 Maggio 2012  - Sequestrata dal personale del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Chieti un'area di 14 ettari a ridosso del Fiume Pescara a seguito dell'accertamento di un vero e proprio stravolgimento del sito, classificato a pericolosità idraulica, ovvero a rischio esondazione. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Chieti su richiesta del PM.
Le indagini della Forestale, coadiuvate per gli aspetti tecnici da un consulente nominato dalla Procura, hanno consentito di ricostruire tutti i passaggi che hanno portato al completo mutamento della fisionomia dell'area: movimenti di terra e realizzazione di terrapieni alti 3 metri e lunghi 100. Il lavori, hanno interessato il vecchio piano di una ex cava, trasformato in un immenso piazzale a ridosso dell'argine destro del fiume.
Dai controlli effettuati dalla Forestale è emerso che tutte le operazioni erano state svolte  senza le dovute autorizzazione urbanistiche. Ma non solo.
Il materiale utilizzato per il riempimento, terroso misto a rifiuti, non aveva subito nessun trattamento preventivo e tutti i lavori erano stati realizzati ad una distanza inferiore ai 150 metri dal fiume, in una zona quindi sottoposta a vincolo paesaggistico e di rispetto fluviale.
Per questo, è stato emesso dal GIP del Tribunale di Chiesti un provvedimento nei confronti del legale rappresentante della ditta che ha eseguito i lavori.

VIGILANZA AMBIENTALE

martedì 22 maggio 2012

PROTEZIONE CIVILE

EMERGENZA TERREMOTO IN EMILIA ROMAGNA.
E’ domenica mattina 20 maggio sono le 4.04 un violento terremoto di magnitudo 5.9 colpisce una vasta zona delle Province di Modena e Ferrara. L’epicentro nella Pianura Padana localizzato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova. Sempre i dati dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vucanologia) segnalano che la scossa è avvenuta a 36 km a nord di Bologna ad una profondità dal suolo tra i 5 e i 10 km. Lo sciame sismico ha provocato oltre 100 scosse in 24 ore.
Il bilancio attuale è di 7 morti, decine di feriti e oltre 3.000 sfollati. Nelle zone colpite dell’Emilia Romagna, in particolare nelle province di Modena e Ferrara si registrano crolli diffusi di edifici storico-monumentali e di abitazioni rurali e crolli parziali di edifici pubblici e privati. In particolare i comuni più colpiti risultano essere Finale-Emilia, Bondeno, Sant’Agostino, San Felice sul Panaro e Camposanto. A causa dei molti danni agli edifici di culto in numerose parrocchie sono sospese le celebrazioni religiose per consentire le verifiche tecniche sugli edifici. Due ospedali a Mirandola e Finale-Emilia sono stati parzialmente evacuati a scopo precauzionale.

L'ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti, esprime solidarietà alle popolazioni locali duramente colpite dal sisma.

PANTERA A GESSOPALENA

GESSOPALENA. Alfonso Turchi, che racconta di averla vista tre volte, la sogna anche di notte come una di quelle figure mostruose nelle storie che si raccontano ai bambini per intimorirli se fanno i cattivi. Va subito al sodo: «Abbiamo paura sia di giorno, quando si va nei campi, e sia di notte: quando siamo fuori casa ci guardiamo intorno in ogni istante. Chi può ci aiuti e faccia qualcosa».  L'oggetto di tanto spavento non è una figura mitologica a svariate teste, ma una pantera nera. Sì, proprio l'animale meglio conosciuto come leopardo. Quel nome se in Nordamerica indica il puma e in America Latina il giaguaro, altrove viene riferito al leopardo che nell'esemplare nero (variante melanica) diventa la pantera. Ebbene, una pantera si aggira nelle contrade di Gessopalena.  «L'ho vista almeno tre volte», ripete Turchi, 55 anni, dipendente del Consorzio di bonifica, «anche mia figlia e mio figlio quando scendevano a piedi dal paese l'hanno vista. Ho detto loro: "Ma siete matti?" Invece avevano ragione. Quel giorno hanno fatto a piedi un altro giro per tornare a casa, tanto lo spavento. Ogni tanto la pantera riappare. Ultimanente l'ha vista una donna con il figlio, in un posto isolato: è balzata da dietro un cespuglio. Io l'ultima volta una decina di giorni fa sotto casa, l'ho riconosciuta anche dal verso: qualcosa che fa accapponare la pelle. Porto i raudi dietro e all'occorrenza li esplodo».  La località è contrada Valloni, verso Casoli, nel versante del Feudo, e nella vic
ina frazione Longhi. «Abbiamo allertato le guardie forestali», spiega Alfonso Turchi, «che hanno fatto accertamenti senza trovare nulla. Ribadisco che la pantera c'è: è alta almeno un metro, lunga un metro e mezzo e con una coda di 50 centimetri. Ha occhi che a guardarli di notte mettono i brividi. Di giorno questo felino si avvicina agli ulivi e va in mezzo al grano. Ha già sbranato pecore, galline e conigli. Forse anche i cinghiali. Penso che girovaghi in una una vasta area spostandosi verso Roccascalegna, Casoli e Torricella».  Il sindaco, Antonio Innaurato, si dice sorpreso dalla ricostruzione degli avvistamenti da parte dei concittadini, tutti forniti con dovizia di particolari, e si associa ai loro timori. «All'inizio siamo stati cauti nel prendere posizione sui racconti fatti, ma sentendo le varie testimonianze la vicenda non solo è vera ma sta creando anche molta apprensione. È chiaro che il problema ora va risolto. Cercheremo insieme alla forestale di porre maggiore attenzione ai pericoli che possono sorgere per la gente del paese».

venerdì 18 maggio 2012

ANTIBRACCONAGGIO: ABBATTE UN CINGHIALE E SI DÀ ALLA FUGA NEL PARCO DI BRACCIANO, LA FORESTALE LO BLOCCA E LO DENUNCIA

Dovrà rispondere dei reati di caccia in area protetta e in periodo di divieto generale, nonché dell'abbandono dell'arma durante l'inseguimento. L'esemplare abbattuto era una femmina in fase di allattamento
Nei giorni scorsi in piena notte, dopo una lunga serie di appostamenti, i Forestali del Comando Stazione di Bracciano hanno sorpreso un uomo, impegnato in una battuta di caccia al cinghiale in località Vicarello, all'interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano. Il bracconiere, un 62enne residente ad Anguillara Sabazia (RM), aveva  abbattuto una femmina di cinghiale. Dopo essersi reso conto di essere stato scoperto dai Forestali, si è dato alla fuga nella campagna circostante a bordo della propria auto. Nel corso dell'inseguimento ha gettato l'arma dal finestrino della vettura ma, dopo qualche chilometro, è stato bloccato dagli agenti e condotto presso il Comando Stazione locale per gli adempimenti di rito.
Il responsabile è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Civitavecchia per caccia in area protetta e in periodo di divieto generale e abbandono d'arma. Il fucile, con il colpo ancora in canna, è stato recuperato, posto sotto sequestro e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
L'esemplare abbattuto, la cui carcassa è stata sequestrata e consegnata alla Asl territorialmente competente, era una femmina in fase di allattamento. Nonostante le ricerche effettuate sul posto non è stato possibile trovare traccia dei piccoli.

mercoledì 16 maggio 2012

domenica 13 maggio 2012

CONSIGLIO PROVINCIALE

Convocazione del Consiglio Provinciale ARCI PESCA FISA - Comitato Provinciale di Chieti,  unitamente alle Commissioni di Settore, venerdì 18 maggio alle ore 19.00, presso la struttura sportiva dell’affiliato "Lago Azzurro" in Castel Frentano (Ch),  C.da Paludi 1.
L'Ufficio di Presidenza

mercoledì 9 maggio 2012

PROTEZIONE CIVILE ABRUZZO

INCONTRO-RINGRAZIAMENTO PER FINE EMERGENZA NEVE.

Un festa di colori, una festa di allegria quella di sabato 28 aprile 2012 a Fontecchio (Aq).
Un incontro fortemente voluto dal Dipartimento della Protezione Civile dell'Abruzzo, per far sì che diverse realtà dell'Associazionismo e del Volontariato per una sera tutti uniti nell'allegria,  a voler cancellare i ricordi di quei giorni freddi e di emergenza.
Non sono lontani quei giorni di febbraio, dove non si faceva in tempo a portare fine ad un pronto intervento, che immediatamente ci si doveva organizzare per un altra azione d'emergenza.
GRAZIE  VOLONTARI.




lunedì 7 maggio 2012

PROVINCIA DI CHIETI

TERMINATO LA FASE DI RIPOPOLAMENTO NELLA PROVINCIA DI CHIETI
Con le ultime semine  di trote di venerdì 04 maggio c.a, si sono conclusi i lavori di ripopolamento della stagione ittica 2012,  come da programma indicato dal Settore 7 - Ufficio Pesca, della Provincia di Chieti.
Alle difficoltà delle date  indicate nel calendario  (a causa  di un malinteso con la ditta appaltatrice), di contro  si è registrato un giudizio positivo  nella maggior parte dei pescatori "sportivi"  per aver effettuato il programma semine in due momenti ben distini e separati.
A tale proposito, chi vuole manifestare suggerimenti o proposte per la prossima stagione ittica 2013, è invitato a fare commenti in questa pagina, per un successivo inoltro presso la Commissione di Settore in Provincia.
L'Ufficio di Presidenza ARCI PESCA FISA




UN MERITATO GRAZIE A QUANTI HANNO COLLABORATO PER LA BUONA RIUSCITA DEL RIPOPOLAMENTO.

giovedì 3 maggio 2012