mercoledì 22 dicembre 2010

ANNUNCI SELVAGGI A PESCARA: LA FORESTALE MULTA STUDENTI E RICERCATORI

L'affissione abusiva sugli alberi, oltre che deturpare le piante, è esplicitamente  vietato da un'ordinanza comunale. Sanzioni in denaro per i ragazzi, rintracciati attraverso i numeri di cellulare indicati negli avvisi
Scritti al pc, arricchiti di mappe scaricate da Google, sono gli annunci che fanno bella mostra di sé, affissi agli alberi lungo viale Pindaro, a Pescara.
Nonostante il divieto, gli studenti della locale Università D'Annunzio continuano a imbrattare non solo i muri ma anche i tronchi delle piante con messaggi in cui ci si dice alla ricerca di una stanza in affitto, piuttosto che offerta di lezioni di recupero da parte dei ricercatori o domande di lavoro part-time. È dunque quello dell'affissione abusiva, con l'aggravante del deturpamento degli alberi, il reato ipotizzato dal Corpo forestale dello Stato, prima istituzione a multare gli studenti per gli annunci selvaggi. Sanzioni che vanno da poco più di 200 ai circa 1.550 euro. Nel 2007, convinto che l'Università sia sinonimo di cultura e quindi di rispetto ambientale, il Comando provinciale della Forestale di Pescara ha fatto censire uno ad uno tutti gli annunci e tramite i cellulari indicati è risalito agli autori. Nessuna deroga per le affissioni degli studenti: il regolamento comunale stabilisce all'articolo 20 che è «vietata l'effettuazione della pubblicità sulle aree utilizzate a verde pubblico».

NATALE: I CONSIGLI DELLA FORESTALE PER CONSERVARE LA TRADIZIONE NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE

Il Corpo forestale dello Stato raccomanda di acquistare gli alberi presso i vivai e suggerisce alcune semplici regole per la salvaguardia delle piante natalizie

Roma, 6 dicembre 2010 - Con il Natale alle porte sono in arrivo carichi di abeti bianchi e rossi che affolleranno le case degli italiani per poco più di un mese.
Il Corpo forestale dello Stato raccomanda di acquistare gli alberi presso i vivai, per poter essere sicuri di utilizzare piante provenienti da una regolare attività agricola di tipo vivaistico: solo così potremo essere certi che nulla verrà tolto alla natura.
Per tutti coloro che cercano una soluzione alternativa al tradizionale abete, la Forestale consiglia altre specie di piante sempreverdi che più facilmente si adattano al clima cittadino e a quello delle pianure e che possono resistere maggiormente allo stress del caldo, degli addobbi e della mancanza di luce. In ogni caso il Corpo forestale dello Stato suggerisce alcune semplici ma indispensabili regole da seguire per la salvaguardia degli alberi di Natale.
PRIMA DEL NATALE
Il consiglio più importante è quello di acquistare l'albero presso un vivaio, solo così potremo essere sicuri di utilizzare piante provenienti da una normale attività agricola di tipo vivaistico. Le piante coltivate sono contrassegnate da un tagliandino di riconoscimento che indica, oltre alla denominazione del vivaio, il luogo di origine, la specie di appartenenza e l'età. Gli abeti presenti sul mercato natalizio derivano per circa il 90 per cento da coltivazioni vivaistiche che occupano stagionalmente oltre mille aziende agricole specializzate, mentre il restante 10 per cento proviene dalla normale pratica forestale, che prevede interventi colturali di "sfolli", diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza dei boschi. Nel caso dei "cimali", cioè gli abeti senza radici sostenuti dalla classica croce di legno, bisogna verificare, qualora non provengano da produzioni vivaistiche ad hoc, che siano il frutto di diradamenti forestali autorizzati.
In Italia la coltivazione dell'albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (nelle province di Arezzo e Pistoia) e in Veneto. Solo in Toscana circa 800 ettari sono destinati a questa coltivazione, soprattutto nelle zone montane e collinari dove si utilizzano terreni marginali, incolti e pascoli altrimenti destinati all'abbandono e al conseguente degrado idrogeologico.
Nonostante ciò, ogni anno, per ragioni economiche, l'Italia importa una notevole quantità di abeti dal nord e dall'est dell'Europa. Nel caso dell'utilizzo della pianta per il rimboschimento, è fondamentale controllare la specie di appartenenza, affinché non ci sia mescolanza genetica tra le specie autoctone e quelle provenienti dall'estero.
 DURANTE IL NATALE
Se la presenza dei tagliandini di certificazione garantisce la salvaguardia dei nostri boschi, la sopravvivenza delle piante acquistate presso i vivai è affidata alle nostre cure. Infatti, gli alberi durante le feste vengono appesantiti dagli addobbi natalizi e sottoposti allo stress di temperature elevate, terricci inadatti e aria troppo secca dovuta ai riscaldamenti domestici. E' consigliabile, in questo caso, evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami e non usare sostanze decorative che intacchino la superficie delle foglie, come la neve artificiale e gli spray coloranti. Inoltre, durante il periodo di permanenza in casa, le radici della pianta devono essere mantenute costantemente umide. Nel caso degli alberi senza radici, è importante riporli in recipienti pieni di acqua tiepida, ad una temperatura di circa 30 gradi, che ne agevolerà l'assorbimento. E' necessario, infine, sistemare le piante in un luogo luminoso, fresco, lontano da qualsiasi fonte di calore e al riparo da correnti d'aria.
 DOPO IL NATALE
Terminato il periodo natalizio, gli alberi con radici possono essere posizionati all'esterno, sui balconi, o essere piantati nei giardini, ricordando che si tratta di piante che possono crescere fino a 15-20 metri e che le loro possibilità di sopravvivenza sono legate, oltre che alle condizioni vegetative della pianta, anche a quelle climatiche che devono essere appropriate alla specie. Gli abeti, ad esempio, hanno bisogno di una determinata altitudine (almeno oltre i 1000 metri) e di zone fitoclimatiche particolari: piantarli nel giardino di casa o sul terrazzo potrebbe provocare un'inutile sofferenza a queste piante già stressate dal caldo, dagli addobbi e dalla mancanza di luce. In particolare l'abete rosso, che è la specie maggiormente usata come albero di Natale, deve essere utilizzato in modo corretto, quindi non per il rimboschimento, ma come pianta da giardino. E', infatti, un albero spontaneo che cresce solo sull'arco alpino e in alcune "isole" dell'Appennino tosco-emiliano e piantarlo fuori da queste zone significherebbe creare problemi di inquinamento genetico.
Nel caso in cui non si abbia la possibilità di piantare l'albero, la Forestale suggerisce di donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti o dai Comuni che provvederanno al recupero della pianta. Dagli alberi ormai inutilizzabili viene ricavato il legno, mentre le piante in migliori condizioni vegetative vengono trasportate e trapiantate in luoghi idonei al loro attecchimento.
 SOLUZIONI ALTERNATIVE Il Corpo forestale dello Stato consiglia a tutti coloro che non intendono rinunciare alle proprie tradizioni di utilizzare nel periodo natalizio anche altri tipi di piante sempreverdi che più facilmente si adattano al clima cittadino e a quello delle pianure, come ad esempio l'agrifoglio, il ginepro, il corbezzolo, il viburno, il leccio, l'alloro e la sughera. Secondo gli esperti del monitoraggio del patrimonio forestale italiano del Corpo forestale dello Stato scegliere un albero di Natale che sia reinseribile nell'ambiente è un pensiero ecologicamente corretto, ma l'abete rosso, che è il più utilizzato a Natale, è adatto soltanto alle zone montane, dalla Liguria al Friuli, ed è per questo che sarebbe meglio scegliere altri tipi di piante. Ad esempio per le zone litoranee sarebbero più indicati il corbezzolo, il viburno, il leccio e l'alloro, mentre in Sardegna e nel litorale laziale anche la sughera. Inoltre andrebbero prese in considerazione altre specie legate all'agricoltura come l'olivo o le piante di limone, arancio e mandarino. 

martedì 14 dicembre 2010

Sull'alto Sinello alla ricerca della Fario Mediterranea.

I Potenti mezzi a disposizione





Cominciamo da giù!!!

L




























Intervento sul Torrente Arielli su segnalazione di alcuni citttadini


Randez vous in piazza ad Arielli


 
Prime costatazioni subito a valle del paese


I cumuli di rifiuti possiamo mostrarli, il cattivo odore ve lo lasciamo immaginare


I nostri esperti alle prese con le loro cartine tornasole

Luciano sembra perplesso



Nicoletta illustra a Giuseppe i risultati, meglio non riferire!!!

Luciano non ci vede chiaro


Schiume r materiale biancastro sono dappertutto

Rinveniamo una bellissima trota morta da qualche giorno

Continuiamo i rilevamenti spostandoci a valle

Dopo poche decine di metri un altro cadavere!!!

Le perplessità aumentano

Una trota morta può essere un caso, due ....


Le condizioni dell'acqua sono drammatiche

I presenti sono sempre più numerosi, Ari ci tiene al suo Fiume

Angoli incantevoli distrutti da schiuma e fanghiglia

Quel che rimane dei 25kg di trote reimmesse a Febbraio

Si recupera una delle carcasse per le analisi


Un altro angolo di paradiso

Ci segnalano anche una discarica abusiva.

Nicoletta continua le sue analisi


Presto i risultati.